«Basta presidente ora deve andare via»

RASSEGNA STAMPA SS LAZIO – La delusione del mondo biancoceleste, dopo la fine del calciomercato, è tanta così come la rabbia nei confronti della società per la cessione di Hernanes all’Inter. Principale imputato di questa situazione il presidente Lotito, accusato di non saper gestire la società biancoceleste. Intevistato ai microfoni de Il Tempo, l’ex-capo della comunicazione laziale Guido Paglia ha parlato di questo e della situazione complessiva della Lazio; questo un estratto dell’intervista:

Paglia, Anderson Hernanes ha tradito la Lazio?

«Assolutamente no, le sue parole sono chiare: “A Roma posso vincere al massimo la Coppa Italia, io voglio lo scudetto”. E poi in cinque mesi all’Inter guadagnerà quanto in un anno alla Lazio: Lotito doveva intervenire prima, il rinnovo del contratto andava proposto la scorsa estate. Se vuoi costruire un progetto devi fare un sacrificio».

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Perché, come ammesso da Reja, dieci giocatori hanno rifiutato la Lazio? 

«Quando si ridimensiona un progetto sportivo si ottengono questi risultati. Persino Biabiany dice no alla Lazio, ma stiamo scherzando? E poi i giocatori importanti vogliono andare via, come ha dimostrato Hernanes giocando a corrente alternata negli ultimi mesi. E a fine anno andrà via anche Klose».

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Una Lazio senza futuro?

«Qui non c’è un progetto, voglio bene a Reja ma non è il tecnico giusto per aprire un nuovo ciclo, lo abbiamo recuperato solo perché siamo disperati. La Roma ha subito reagito, come aveva fatto anche nel 2000, mentre noi abbiamo fatto un passo indietro come il gambero per colpa di Lotito. (…). E oltretutto non vuole investire: ora basta strangolare i sogni dei tifosi, deve vendere il club».

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Chi può comprare la Lazio?

«Negli ultimi anni almeno tre o quattro persone si sono interessate. Chi? Non posso rivelare i nomi, la società è quotata in borsa. Lotito è un dietrologo in servizio permanente ed effettivo, leggendo le mie parole penserà che dietro a me c’è Cragnotti che vuole riprendersi il club, ma non è così: io sono soltanto un laziale come tanti altri, un tifoso e basta. (…)».