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MAURI, l’uomo in più
LAZIONEWS.EU – Il capitano biancoceleste torna disponibile per il derby dopo la squalifica. Toccherà a Reja capire come schierare la Lazio per non privarla del brianzolo e di Keita…
LAZIONEWS.EU – 26 maggio 2013. Una data scolpita nella mente e nel cuore dei tifosi biancocelesti. Un giorno che anche Stefano Mauri non potrà mai dimenticare. Alzare la Coppa Italia al cielo all’Olimpico di Roma contro i giallorossi dopo una partita al cardiopalma che ha di fatto escluso la “rivale” cittadina dall’Europa relegandola a una stagione da dimenticare, vale come uno Scudetto. E ha un sapore ancora più dolce se alzi una Coppa con la fascia da capitano. Ma quel giorno è stato anche l’ultima volta che il brianzolo ha calcato un campo di calcio. In estate è arrivata la temuta sentenza sul calcioscommesse che lo ha condannato a 9 lunghissimi mesi di agonia lontano da quello stadio, da quella maglia biancoceleste che lui ha valorizzato ancora di più con la fascia da capitano. Mesi di rabbia, di dolore, di frustrazione perché lui ha sempre professato la sua estraneità ai fatti di cui era accusato. Ai primi di gennaio, come un regalo natalizio posticipato, ecco arrivare lo sconto di 3 mesi e al capitano biancoceleste si sono illuminati gli occhi. “Dai che è quasi finita. Daje!” sono state le parole “urlate” su twitter perché, conti alla mano, è stato facile scoprire che il suo ritorno in campo sarebbe coinciso con il derby del 9 febbraio. Il destino si è preso l’onere e l’onore di chiudere il cerchio: dalla Roma alla Roma, a distanza di poco più di otto mesi.
IL CAPITANO CHIEDE SPAZIO –Mauri in questi mesi si è sempre allenato con la squadra, è fisicamente a posto e teoricamente potrebbe essere disponibile per scendere in campo dal primo minuto. Il centrocampista ha dentro di sé una carica, una voglia, una rabbia agonistica che gli potrebbe permettere di spaccare in due la partita. E in un derby le motivazioni sono quelle che fanno maggiormente la differenza al di là del valore dei singoli. Se poi a questo si aggiunge il fatto che a giugno gli scade il contratto si può immaginare quanto vorrà impegnarsi a dare il meglio di sé nei prossimi 4 mesi: tutto quello che ha lo darà sul campo. Questa è una certezza imprescindibile. Ma davanti a sé ha un ragazzo che ha visto crescere: KEITA, il nuovo beniamino del pubblico, il simbolo della nuova Lazio. Un calciatore dal carattere e dalle qualità totalmente diverse dalle sue. Un giocatore sul quale Reja ha intenzione di costruire il dopo Hernanes. Il 3-4-3 con il quale sta disponendo in campo la Lazio nelle ultime gare è la chiara conseguenza di questa scelta, una decisione che allontana il numero 6 biancoceleste dal campo. Ma il saggio Edy, da buon profeta, qualche tempo fa è stato chiaro: “Lui è un giocatore importantissimo, attacca gli spazi senza palla, sa leggere la partita. Lui ci può dare una grossa mano da questo punto di vista. Se parte Hernanes abbiamo già un sostituto: Stefano Mauri”.
MAURI L’UOMO IN PIU’– Se REJA insisterà con il 3-4-3 sarà difficile per il capitano trovare spazio nell’undici titolare. Il brianzolo è un trequartista esterno o centrale, una mezzala in un centrocampo a tre, ma non di certo un laterale d’attacco come Keita che sfrutta al meglio la sua corsa, la sua velocità e le sue accelerazioni palle al piede. Con questo modulo parte nettamente in vantaggio il giovane proveniente dalla Cantera biancoceleste. Ma i due possono giocare assieme. “Keita si muove molto bene sulla fascia per poi accentrarsi, ma io lo vedo molto bene come seconda punta”. Ancora una volta parole dette, non a caso, da Reja. E allora ecco la prima soluzione: 3-4-1-2. Non è un modulo nuovo al tecnico biancoceleste che molto spesso, nella sua prima esperienza sulla panchina della Lazio, aveva schierato i suoi in questo modo. Keita si troverebbe accanto a Klose in quel ruolo di seconda punta nel quale lo vede benissimo il tecnico, mentre il capitano agirebbe nella sua posizione naturale, laddove potrebbe anche sfruttare al massimo le sue doti di inserimento. Il limite è che in questo assetto tattico non troverebbe spazio Candreva. Ecco perché può essere una possibilità da utilizzare in alcune gare. Seconda opzione: 3-4-2-1. In questo caso, però, sarebbe proprio la giovane stella a rimanere in panca. Terza opzione: 4-3-1-2 con il brianzoli mezzala, Candreva rifinitore e Keita in appoggio a Klose. Infine ecco il 4-2-3-1. Con questo assetto tattico ci sarebbe spazio sia per Keita, schierato largo a sinistra, sia per Mauri posizionato centralmente alle spalle di Klose, sia per Candreva che potrebbe sfruttare le sue doti di corridore sulla fascia. E se fosse questa la soluzione definitiva? Numeri e non, da questi dati viene fuori una certezza: Mauri può essere l’uomo in più di questa Lazio.
Carmine Errico
Twitter: @carmineerrico
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