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MALAGO’: “La tessera del tifoso ha fatto il suo tempo, sfruttiamo la tecnologia”
Il presidente del Coni spiega: “Le forze dell’ordine devono essere in condizione di agire nell’immediato, dentro lo stesso impianto, come avviene appunto in Inghilterra”…
NOTIZIE SS LAZIO – “Si, penso che la tessera del tifoso abbia fatto il suo tempo. Negli ultimi anni, salvo una leggera, recente inversione di tendenza, c’è stato un sensibile decremento delle presenze negli stadi. Occorre rivisitare completamente i rapporti tra il calcio e i tifosi. Servono stadi nuovi e regole nuove“. Lo afferma il presidente del Coni, Giovanni Malago‘ in un’intervista nel numero di febbraio del mensile ‘Polizia Moderna‘, la rivista ufficiale della Polizia di Stato, rispondendo alla domanda sulle norme che regolano la tessera del tifoso, su come vadano aggiornate e in che direzione. “Le forze dell’ordine devono essere in condizione di agire nell’immediato, dentro lo stesso impianto, come avviene appunto in Inghilterra. Con le nuove strutture, attraverso un sistema avanzato di controllo tecnologico, si possono identificare gli autori di atti violenti, che vengono poi trasferiti in un luogo all’interno dello stadio dove vengono trattenuti in attesa del processo per direttissima, che si celebra entro 2 giorni dall’accaduto. E, in caso di conferma delle accuse, scatta la condanna per due anni, l’automatico divieto di accesso agli impianti e la perdita del posto di lavoro. Credo che questa possa rappresentare un’ipotesi da approfondire, evitando di generalizzare penalizzando solo i veri appassionati“. Secondo il numero uno dello sport italiano “il problema nacque in un momento oggettivamente complesso e credo sia stato importante introdurre uno strumento che consentisse di conoscere l’identità di chi entrava negli stadi per arginare il comportamento violento di chi strumentalizzava il ruolo da tifoso per usare violenza“. Ma “gli ultimi episodi, si valuti il caso di Salernitana-Nocerina, ci devono però far riflettere, perché se è vero che alla vigilia c’erano state avvisaglie di potenziali ostilità tra le due tifoserie, vietare lo stadio anche ai possessori della tessera del tifoso significa inevitabilmente far sorgere domande lecite sulla valenza della restrizione per debellare il fenomeno“.
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