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PULICI: “In Europa la LAZIO può diventare una sorpresa. La contestazione? Una società che non tiene ai propri tifosi è destinata a fallire”

L’ex portiere biancoceleste si sofferma anche sui singoli: “Klose lo farei giocare sempre, Berisha sta facendo vedere delle cose interessanti, Felipe Anderson bisogna capire ancora come collocarlo tatticamente”…

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(getty images)

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NOTIZIE SS LAZIO – Intervenuto ai microfoni di Radio Sei, l’ex portiere biancoceleste Felice PULICI parla dell’ultima sconfitta della LAZIO e dei prossimi appuntamenti che attendono gli uomini di REJA, con un occhio sull’annunciata contestazione contro la dirigenza che avrà luogo domenica sera:

Su Berisha
“Berisha sta facendo vedere delle cose interessanti in questo periodo. Anche domenica ha fatto una parata su Lodi molto bella. Tra l’altro, essendo mancino è arrivato sul pallone con la mano sinistra, mentre di solito quelle palle si prendo con la mano di richiamo, che in quel caso era quella destra. Evidentemente sentiva di avere più spinta e più forza con la sinistra. Sicuramente un portiere promosso fino adesso”.

Sulla sconfitta di Catania
 “È stata una battuta d’arresto che doveva succedere. Dopo un girone d’andata critico, abbiamo recuperato qualche posizione e la sconfitta di Catania, un po’ improvvisa e imprevista, ci riporta al punto di partenza.  Pertanto non bisogna scoraggiarsi ma occorre andare in campo con grande entusiasmo perché ogni partita è una storia a sé. Bisogna partire da un presupposto molto semplice. Con l’arrivo di Reja la Lazio è migliorata sotto mille aspetti. Può sembrare rinunciataria ma è un atteggiamento tattico che ti porta sempre a colpire alla prima occasione. Nel calcio è bello vedere anche lo spettacolo è vero, ma quello che conta di più è non prendere gol altrimenti non si vincono le partite. Il modulo con la difesa a tre poi mi sembra quello più congeniale per questa squadra e che oltretutto Reja conosce bene, cosa che gli permetterà di non sbagliare nella scelta degli interpreti”.

Su Felipe Anderson
“Il brasiliano è stato sicuramente l’acquisto più importante di quest’estate. Ha grandi capacità e tecnica ma bisogna capire dove collocarlo con Candreva a destra e Keita a sinistra. Con un Europa League che è alla nostra portata meglio non fare una ‘rivoluzione copernicana’ negli interpreti facendo troppi esperimenti. Probabilmente il tecnico schiererà qualche seconda linea tra primo e secondo tempo, rischiando un po’, per poi scegliere una formazione più esperta nella gara di ritorno”.

Su Klose
“Io lo schiererei sempre finché non sia lui a dire basta, come ha sempre fatto nei suoi anni di biancoceleste centellinandosi come meglio credeva. È un giocatore che può risolverti la gara come è successo anche recentemente, estraendo dal cilindro il gol del campione. Ultimamente, come è successo a Bologna, ha sbagliato qualche occasione di troppo ma è pur vero che difficilmente si può rinunciare ad un giocatore come lui. Uno che sta un po’ deludendo è Lulic che mi sembra un giocatore un po’ esaurito. Anche lui però sotto il profilo dell’impegno e della corsa non si risparmia mai. È un giocatore tenace e sul campo il segno lo lascia sempre”.

Su Lazio-Ludogorets
“In campionato mancano ancora molte partite, ma il traguardo sembra lontano. Resta l’Europa dove la Lazio può diventare una sorpresa. Se, escludendo Catania, dovesse continuare a mantenere questa difesa così ermetica si potrebbe arrivare in alto perché è una competizione che si vince solo non prendendo gol.  Mi dispiace che sotto il profilo del tifo si sia fatta una determinata scelta per Lazio-Sassuolo e non per la gara di domani. Troppo pochi i biglietti venduti per una gara così importante”.

Su Lazio-Sassuolo e la contestazione
“Domenica mi aspetto 40 mila persone che parteciperanno ad uno spettacolo impensabile sotto ogni profilo che metterà in evidenza la capacità artistica del tifoso e che farà capire a questa società quanto sia importante la presenza della tifoseria. Teniamo presente che una società che non tiene ai propri tifosi è una società destinata a fallire. Spero che il presidente cominci a capire l’importanza dell’apporto della tifoseria. Senza pensare che debba concedere chissà che cosa come qualcuno vuole far credere, basta avere un sorriso diverso sul viso, una capacità diversa di comunicare l’amore per i tifosi. Ci vuole poco, il tifoso non chiede i grandissimi risultati, vuole solo far parte di un progetto. La squadra è sicuramente di proprietà di questa società, ma sicuramente anche dei propri tifosi. Senza grandissime polemiche, in una città come Roma, con un’altra squadra che sta andando forte, bisogna riuscire ad essere all’altezza per saper contrastare gli avversari. Dopo il 26 maggio il presidente in piazza San Silvestro ha fatto un discorso straordinario (in occasione della presentazione delle nuove maglie, ndr), che però non ha avuto riscontro con i fatti. Io mi ero entusiasmato, è lì che la gente si mette nella condizione di disponibilità per poterti sostenere. Quella forza dialettica, espressa in un momento di grande entusiasmo, ci deve essere anche nelle situazioni di appannamento. È il tifoso che ti sostiene! A me importa sapere che questo ambiente si possa ricompattare. È fondamentale un rapporto sinergico sotto questo punto di vista”.

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