MOVIOLA
LUDOGORETS-LAZIO. LA MOVIOLA. Nella ripresa BENQUERENCA sigilla il fischietto nel taschino; dubbio amletico sul gol di ZLATINSKI
Una partita pazza e spesso complicata quella di Sofia, ma nel secondo tempo una direzione troppo inglese…
La MOVIOLA a cura di Lazionews.eu- Rimonta. E’ la parola d’ordine in casa Lazio nel ritorno dei sedicesimi di finale di Europa League al ‘Vasil Levski’ di Sofia. Dal canto suo il Ludogorets deve difendere la vittoria per 1-0 dell’andata, ma i ragazzi di Reja sono determinati e vogliono fare l’impresa. Stoev conferma gli undici dell’Olimpico (con la sola eccezione di Espinho al posto di Dyakov squalificato), mentre il friulano manda in campo dal 1′ Perea e Marchetti, che debutta in questo 2014. Direttore di gara è il portoghese Olegario Manuel Bartolo Faustino Benquerença, gli assistenti Ricardo Jorge Ferreira, Santos, Rui Licino Barbosa Tavares; il IV Uomo è Nuno Filipe Dos Santos Tomàs Pereira, mentre gli assistenti addizionali sono Manuel Jorge Neves Moreira De Sousa e Artur Manuel Ribeiro Soares Dias. Lazio determinata, dicevamo, e dopo 20 secondi Keita conferma le impressioni: rinvio sbilenco di Stoyanov raccolto da Keita che parte in velocità, si accentra e beffa il portiere con un rimpallo favorevole. E’ già 1-0! Passano pochi secondi e il pressing alto dà altri frutti portando ancora Keita al tiro da posizione favorevolissima, ma il pallone finisce a lato. Al 14′ grande occasione per Marcelinho che si trova davanti a Marchetti ma Ledesma ritorna e tocca in maniera provvidenziale. Risponde la Lazio al 17′ con Keita che mette al centro un cioccolatino per la spizzata di Candreva che manda fuori tempo Stoyanov, ma il portiere bulgaro devia in qualche modo e si ritrova fortunosamente il pallone tra le braccia. Ribatte il Ludogorets con la girata in area di Marcelinho che sibila sul palo di Marchetti. Al 28′ prova l’eurogol Bezjak con una rovesciata che quasi scavalca Marchetti, ma l’ex Cagliari è attento e blocca. Al 42‘ ci prova su punizione Candreva, ma il suo tiro è debole e impreciso. Il primo tempo termina sull’1-0 per la Lazio: così si va ai supplementari. Rientra bene in campo la Lazio e dopo dieci minuti trova il gol del raddoppio: Onazi lancia il contropiede, percorre quasi tutto il campo e va a servire Perea che è freddo e insacca alle spalle di Stoyanov. Prova a chiudere la pratica la squadra di Reja ed è Keita a prendersi la briga: il suo tiro però finisce a lato. Al 65′ Marchetti salva la Lazio con una grande parata in allungo sulla rasoiata di Bezjak; il portierone poi ritrova il pallone con un guizzo. Al 67′ il Ludogorets accorcia con un gol di Roman Bezjak, che castiga per la seconda volta su due partite la Lazio, favorito però da una deviazione di Biava. Al 33′ il Ludogorets trova il pareggio con una botta da fuori di Zlatinski, che Marchetti para, ma oltre la linea di porta. Risponde subito la Lazio e mette la freccia grazie a Miro Klose che è lesto a ribattere in rete la respinta su Biglia. 3-2, ma non è finita. Al 43′ un’indecisione tra Marchetti e Konko permette a Quixada di approfittare e mettere dentro in solitaria. C’è troppo poco tempo per l’ennesima reazione e la Lazio esce dall’Europa League con il 3-3 finale.
IL MATCH- Passano appena 20 secondi e la Lazio va già in vantaggio grazie a un’azione insistita e convinta di Keita che ariva sul fondo e fa gol sfruttando un contrasto favorevole con il portiere. Alla marcatura dello spagnolo sono seguiti alcuni attimi di incertezza, dal momento che il gol sembrava non essere stato convalidato da Benquerenca, anche se non si capisce affatto per quale motivo. Probabilmente l’arbitro portoghese voleva solo accertarsi delle condizioni di Keita, che era rovinato sul palo. Al 4‘ protestano i tifosi di casa per un contatto tra Bezjak e Ledesma, che usa molto il corpo per far scorrere out il pallone: proteste però del tutto infondate. Al 7‘ cartellino giallo più che sacrosanto per Bezjak che colpisce da dietro in maniera dura Keita lanciato in contropiede. Tra il 12′ e il 13′ due chiamate corrette di offside dei giudici di linea: una, semplice, su Keita, l’altra millimetrica su Candreva. Al 19‘ giallo per Konko per una trattenuta (molto lieve a dir la verità) su Misidjan che viene sbilanciato nella ripartenza; cartellino che ci sta per il tipo di fallo, ma l’intervento è molto leggero. Al 28‘ ammonizione sciocca rimediata da Keita per aver allontanato il pallone a gioco fermo; Benquerenca aveva precedentemente graziato Candreva per lo stesso motivo, ma non ha fatto lo stesso per il classe ’95. Al 34′ chiede un rigore Candreva per un tocco di braccio da parte di un difensore intervenuto in scivolata ad intercettare il cross del laziale, ma anche se il tocco ci fosse stato sarebbe comunque del tutto involontario e dettato dall’intervento scomposto. Il centrocampista romano rischia poi il giallo per un calcio rifilato a Caicara: l’arbitro lo risparmia. L’ammonizione arriva al 41′, ma per Moti; il difensore romeno viene saltato intelligentemente da Keita e lo atterra. Giallo giusto che costa la squalifica per diffida. Ci poteva stare il cartellino anche per Zlatinski, che va duro su Ledesma che aveva recuperato palla, ma il primo tempo si chiude sul vantaggio biancoceleste. Nella ripresa Benquerenca decide di lasciar giocare molto e non concede due calci di punizione a Candreva che molto probabilmente erano da assegnare (soprattutto il secondo); poi al 55′ Onazi raccoglie un bel pallone dopo che l’arbitro aveva valutato bene l’intervento su Zlatinski (un tuffo plateale) e lancia la ripartenza conclusa in gol da Perea. Anche il colombiano si tuffa, ma tra i suoi tifosi ad esultare; non si può, e arriva così l’ammonizione. Continua il match e Benquerenca ha praticamente messo da parte il fischietto, sigillato nel taschino; al 67′ i padroni di casa ritrovano speranze grazie al gol di Bezjak, anche un po’ fortunato. Al 75′ viene ammonito Zlatinski per un intervento nettamente scorretto su Klose. Poi l’incredibile: Zlatinski calcia da fuori, Marchetti para ma con un po’ di difficoltà, troppa perchè il pallone passa la linea di porta. I replay in tempo reale non chiariscono, ma l’impressione è che il giudice di porta possa aver visto bene. Ma la Lazio non ci sta e prima spreca una buona chance con Klose, poi è lo stesso tedesco a mettere in rete il tapin dopo la respinta di Stoyanov sul colpo di testa di Biglia, servito magistralmente da Ledesma. Al 43′ succede però l’irreparabile: indecisione di Konko e Marchetti, Quixada ringrazia e tocca facilmente in rete per il 3-3 finale che elimina la Lazio.
IL VOTO- Una partita pazza quella del ‘Vasil Levski’. Il fischietto portoghese non commette grandi sbavature nel primo tempo, le ammonizioni sono corrette. Nella ripresa Benquerenca dimostra di aver dimenticato il fischietto negli spogliatoi, o forse semplicemente ben nascosto nel taschino: interventi a interrompere il gioco praticamente nulli, con la Lazio che tra le due ne è uscita sicuramente più penalizzata; in ogni caso i gol sono tutti regolari, anche se rimane più di qualche dubbio sul gol fantasma di Minev che ha portato il risultato sul 2-2. I replay non chiariscono del tutto, ma è probabile che il pallone fosse effettivamente andato oltre la linea. Il dubbio amletico rimane, ma in questi casi è raro che si decida di assegnare il gol se non se ne ha la certezza. Sfortunata la Lazio. Alla luce di una gara segnata spesso dal caos, il 5,5 finale deriva dall’alta difficoltà della prestazione del portoghese.
Francesco Iucca
TWITTER: @francescoiucca
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