CORRIERE DELLO SPORT. Lazio-Chievo 1-1: non basta Inzaghino a battere la favola del Chievo di Del Neri

CORRIERE DELLO SPORT. Lazio-Chievo 1-1: non basta Inzaghino a battere la favola del Chievo di Del Neri

Era il 17 febbraio 2002, allo Stadio Olimpico di Roma

(getty images)

Un inquieto Cragnotti aveva giubilato, dopo avvio titubante e impacciato della squadra, nell’albeggiare della stagione 2001-02, dalla panca, il mito fiero ed inossidabile di Zoff. La Lazio, congedato Veron e ora anche privata, causa letale blitz juventino andato a segno, dell’apporto imprescindibile di Nedved, intendeva ovviare al commiato della “Furia ceka”’ con l’ingaggio, stipulato a cifre esorbitanti, del regista del Valencia, ammirato negli stadi d’Europa, ossia Mendieta, come ricorda Il Corriere dello Sport.

Il subentrato tecnico (Zaccheroni), per via dei suoi trascorsi fra i novelli tifosi non tanto popolare, dopo una serie di gare confortanti, si era cacciato in un tunnel logorante, scevro di gioie e di esiti felici, imboccato, peraltro a fari spenti, dalla sconcezza di ormai dieci partite.
I confusi aquilotti quindi inseguivano, nel febbraio del 2002, la smarrita, maestra via della vittoria. Penalizzati da pesanti assenze e da uno schema non proprio equilibrato, tentavano comunque di scalfire l’elastica muraglia allestita, con acume e perizia, da Del Neri, allenatore del brillante Chievo.

I tenaci laziali, il cuore in mano, si disponevano in forze agguerriti per l’assedio. Illuminati dall’estro, quella notte splendente, di Mendieta, nelle vesti raramente indossate di playmaker, pativano le lune di un arbitraggio non certo casalingo e gli straordinari interventi del portiere. Sbloccato con la rabbia furente di Inzaghi il risultato, subivano il pareggio nel finale, da Legrottaglie, stopper dal roseo futuro e poi predicatore.