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“Non matura est”: Lazio ancora bocciata nella gara della svolta
LAZIONEWS.EU. Da Petkovic a Reja la situazione non è cambiata: nel momento cruciale la Lazio non riesce a spiccare il volo…
LAZIONEWS.EU – “Nondum matura est, nolo acerbam sumere” tradotta letteralmente, significa non è ancora matura, non voglio mangiarla acerba. Questa frase è tratta dalla versione latina di Fedro della famosa favola, attribuita a Esopo, de “La volpe e l’uva” e rispecchia appieno la situazione della LAZIO. La squadra biancoceleste, nelle partite che contano, in quelle che potrebbero segnare la svolta, non riesce a fare la differenza. Che sia Petkovic (anche se l’ex tecnico ha fallito anche le partite “non della svolta”), o che sia Reja i fatti non cambiano: quando devono spiccare il volo, le ali dell’aquila biancoceleste tremano, non si aprono e più che cercare di planare diventano una sorta di paracadute per evitare di farsi troppo male. Un paracadute che frena inevitabilmente le ambizioni della squadra nel punto saliente delle stagioni. Motivi? Difficile non parlare di una mancanza di personalità di alcuni elementi della squadra. Impossibile non pensare poi ad una ricaduta nella mancanza di autostima, ferita di “Petkoviana” memoria rimarginata in parte e non guarita del tutto. Arduo non fare riferimento a quelle sicurezze minate da un 2013 catastrofico illuminato dal solo raggio di sole della Coppa Italia. Ovvio dare le colpe anche a Reja che si è comunque sempre preso le proprie responsabilità.
L’IMMATURITA’ CON PETKOVIC – Una stagione chiusa con una storica vittoria della Coppa Italia deve provare a trovare la sua degna consacrazione nella prima partita della successiva annata: la finale di Supercoppa. Ed ecco la prima deflagrazione della LAZIO: 4-0 contro la Juve, una gara senza storia nonostante sia stata disputata tra le mura amiche. Dopo una batosta ci si deve rialzare e i biancocelesti lo fanno con l’Udinese. Alla seconda gara di campionato ecco la nuova possibile svolta ossia la rivincita contro la Juve. Risultato 4-1: prima prova di maturità fallita. Poi la vittoria contro il Chievo, i biancocelesti si rianimano ma devono proseguire la loro crescita con la Roma. Inutile ricordare quella dura sconfitta all’Olimpico che poteva sancire la definitiva “sepoltura” dei cugini. Successiva vittoria contro il Catania, ma serve a poco se non si batte il Sassuolo eppure la LAZIO si impantana a Reggio Emilia facendosi recuperare i due gol di vantaggio. Il pareggio contro la Fiorentina sa tanto di sfortuna, ma il 20 ottobre serve la sterzata a Bergamo contro l’ATALANTA: ennesima sconfitta e prova di maturità rimandata. I tre punti contro il Cagliari e il pareggio a San Siro contro il Milan sembrano segnali di svolta, l’aquila è pronta a spiccare il volo. Ma arrivano due pareggi e tre sconfitte; l’ultima a Torino diventa pesante causa assenza totale di gioco. Si infittiscono le trame intorno alla panchina di Petkovic, ma è il calendario a dare l’ultima possibilità al tecnico bosniaco: Livorno in casa (vittoria centrata) e la ricerca della conferma a Verona. L’aquila non vola, non si apre nemmeno il paracadute e la LAZIO cade perdendo 4-1. Risultato che segna la fine dell’era Petkovic.
REJA PORTA LA SVOLTA, MA LA LAZIO È ANCORA BOCCIATA – Se andiamo a snocciolare i numeri del Reja-bis è giusto sottolineare che il tecnico goriziano ha portato la tanta agognata svolta. I punti messi assieme nel 2014 hanno un peso specifico importante: 18 in 10 gare, solo 2 in meno di quelli racimolati da Petkovic in 17 partite. Il friulano è bravo a lavorare sulla testa dei giocatori, a svolgere un lavoro psicologico e tattico sulla squadra. Arrivano buoni risultati, i biancocelesti ritrovano la propria autostima, la squadra cresce e l’Europa, lontanissima a dicembre, diventa un obiettivo realistico e raggiungibile. Serve il salto di qualità. La prima occasione per spiccare il volo arriva con i quarti di finale di Coppa Italia, ma la Lazio fallisce la prova contro il Napoli ed arriva il primo campanello di allarme attutito dalla vittoria contro il Chievo e dal pareggio nel derby. La classifica in campionato sorride e arriva una nuova gara fondamentale contro il Catania. Il 3-1 netto subito contro l’ultima in classifica fa salire i primi mugugni, la sconfitta casalinga di Europa League contro il non irresistibile LUDOGORETS è la dimostrazione che questa squadra soffre le gare decisive, ma la fortuna vuole che ci siano altri 90 minuti per poter ribaltare la gara. E dopo una settimana sembra davvero che la LAZIO, finalmente, riesca a superare questo esame: vantaggio per 2-0 e poi per 3-2 a pochi minuti dalla fine. Ma ecco il beffardo 3-3, l’addio all’Europa e la compagine biancoceleste viene rimandata ancora una volta. Rimandata, non bocciata, perché la vittoria contro la Fiorentina in campionato fa avvicinare la squadra a 3 punti dal quinto posto. Ed ecco la partita della svolta per eccellenza di domenica scorsa contro l’Atalanta. Gli orobici hanno pessimi numeri in trasferta, sono praticamente salvi e non hanno molto da chiedere al campionato. Intanto tutte le squadre davanti sono impegnate in scontri diretti. L’aquila è pronta a spiccare il volo, basta una vittoria che i bookies sono sicuri arriverà, Reja vede i suoi carichi alla vigila del match ma la prova dei fatti è impietosa: prova scialba, sconfitta per 1-0 e l’Europa League torna a -6. Questa volta la LAZIO è bocciata.
Carmine Errico
Twitter: @carmineerrico
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