CORRIERE DELLO SPORT. “Lazio non perdere Bizzarri”

(getty images)

«Lui è così, può non giocare per vario tempo, ma quando torna tra i pali è come se non fosse mai uscito. Di Albano Bizzarri mi ha sempre colpito la tranquillità, la infonde ai compagni, si fa trovare pronto, in campo faceva stare tutti sereni. Nel Catania fece grandi cose, nell’ultima stagione ebbe dei problemi con la società, non giocò le ultime sette partite e noi perdemmo cinque volte…» . Lo chiamavano il calmo a Catania,era un paratutto e Walter Zenga, uno che di parate se ne intende, affidò a Bizzarri la maglia da titolare quando allenava i siciliani. L’uomo ragno oggi allena l’Al Nasr a Dubai, racconta tutto di quel “vice” che è stato sempre un numero uno e che è in scadenza di contratto a giugno.
Zenga, visto Bizzarri contro il Chievo?
«Albano è un grande professionista, ho visto in televisione le parate che ha fatto contro il Chievo, da qui vedo tutto. E’ stato eccezionale, gli faccio i complimenti, sono contento quando i miei ex giocatori fanno bene».

Cosa la conquistò di lui?
«Ogni allenatore sogna di avere a disposizione un ragazzo esemplare come lui, un vero professionista. Al di là delle prestazioni di Bizzarri colpisce il rendimento, la continuità che dimostra quando viene chiamato in causa, è una dote che appartiene a pochi».

La panchina gli sta stretta…
«Tenerlo in panchina è un po’ uno spreco, ma la Lazio è una grande società e ha bisogno di due ottimi portieri».

Zenga, se lei fosse nei panni di Reja come si comporterebbe? Marchetti è infortunato, ma tornerà presto, Bizzarri merita fiducia.
«Reja è fortunato perché può contare su portieri affidabili, la Lazio è proiettata su vari fronti, dovrà continuare ad essere protagonista in Italia e in Europa, esordirà in Coppa Italia. Una società come quella laziale deve avere a disposizione giocatori di qualità, con Marchetti e Bizzarri si è al sicuro».