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Lo studente “contestatore” di Lotito: “Sono stato offeso dal presidente. Fuori luogo che uno come lui possa parlare di etica nello sport”
Il giovane racconta: “Ho alzato il cartello “Libera la Lazio”, a quel punto lui e le sue guardie del corpo mi hanno subito puntato. Non esistono né i lotitiani né chi è contro. Esiste solo la fede nella Lazio.”…
NOTIZIE SS LAZIO – Giorgio Cavicchioni, lo studente “contestatore” di Lotito, protagonista ieri dell’acceso diverbio con il presidente della Lazio. ha raccontato cosa è accaduto ieri e le sue ragioni. Queste le sue parole.
Le sue parole a RadioSei
Quando ho visto Lotito gli ho detto di lasciare la Lazio, che non può giocare con i sentimenti della gente. Non esistono né i lotitiani né chi è contro. Esiste solo la fede nella Lazio. Dopo questa affermazione ha ordinato a una delle guardie del corpo di identificarmi: mi hanno chiesto il documento anche se non vedevo le ragioni per mostrarglielo. Io sono stato ingenuo e gliel’ho dato e gli hanno fatto una foto. Dopodiché ho continuato a urlare che stava distruggendo la Lazio e lui, per tutta risposta, ha detto di chiamare il 118 dandomi del pazzo. La cosa che più mi è dispiaciuta è che i giornalisti che stavano intorno a lui ridevano mentre diceva queste cose. Quello che non capisco è come una persona con una condanna passata in giudicato, un pregiudicato, possa parlare di etica dello sport. Che educazione può dare ai ragazzi di un’università? Anche da questo si capisce che il calcio è morto. Infine, mi hanno allontanato dicendo che non gli interessava niente delle mie affermazioni sulla Lazio. Dopo questo episodio io, la mia famiglia e i miei amici abbiamo deciso di non entrare più allo stadio”.
Le sue parole a “L’Ultima Ribattuta”
Giorgio come mai sei andato alla LUMSA ieri?
Sono uno studente dell’università “Lateranense”. Un mio caro amico, iscritto alla LUMSA, mi ha avvertito di questo convegno sull’etica nello sport in cui avrebbe parlato anche Claudio Lotito. Sono un tifoso laziale, ma prima di tutto un onesto cittadino. Sono andato lì per manifestare il mio dissenso.
Dissenso per cosa?
Credo sia inammissibile che una persona condannata, sia in primo che in secondo grado per false informazioni alla Consob sull’assetto proprietario, possa dare lezioni di etica. Mentre ha iniziato a parlare, ho alzato il cartello “Libera la Lazio”. A quel punto lui e le sue guardie del corpo mi hanno subito puntato. “Ma quale deontologia gli ho urlato, sei stato condannato, lascia la Lazio”. Queste sono state le mie parole. Non ho insultato, né tantomeno offeso nessuno. Ho detto la verità.
E poi che è successo?
Lotito ha ordinato alla sua scorta di identificarmi. Mi hanno preso i documenti ed hanno anche fatto la foto agli estremi della mia carta d’identità. Non erano nemmeno poliziotti e non potevano farlo. Mi hanno tirato fuori un tesserino, ma non era quello della polizia. Gli ho detto di lasciarmi in pace e che non avevo fatto nulla. In suolo pubblico si può manifestare tranquillamente. Conosco la legge. La mia fedina penale è pulita e non ho fatto un torto a nessuno. Semplicemente mi sembra fuori luogo che uno come lui possa parlare di etica nello sport
Com’è finita poi?
Hanno minacciato di portarmi in questura, ma sapevo bene che non avrebbero potuto. Infatti sono stato semplicemente allontanato. Anzi, in verità sono stato proprio cacciato. Se c’è qualcuno che è stato offeso quello sono io, visto che mentre mi portavano fuori Lotito ha anche urlato “chiamate il 118 e portatelo via, questo è matto”
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