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BOLLINI: “Ventotto punti in quindici giornate? Nessuno avrebbe scommesso su di noi a gennaio. Crediamo nell’Europa e daremo tutto per centrarla”. Poi su KEITA, MINALA e CATALDI…
Il vice di REJA elogia la retroguardia biancoceleste: “La nostra coppia centrale è stata impeccabile: Biava sta dimostrando un tempismo da uno dei migliori difensori italiani. Molto bravi anche Konko e Radu”…
NOTIZIE SS LAZIO – All’indomani dell’importante vittoria sulla SAMPDORIA, Alberto BOLLINI, secondo di Edy REJA, ha preso la parola ai microfoni di Lazio Style Radio 100.7. Ecco le sue parole:
Le impressioni sulla vittoria della Lazio?
“Mi ricollego alle frasi di mister Reja, che ha detto come si cia stata una rigenerazione psicofisica. Forse il primo tempo è stato meno spettacolare, nei primi 20 minuti non siamo riusciti a far filtrare la palla in zona centrale. La Samp era molto organizzata, l’abbiamo sofferta molto sui calci piazzati. Essere andati in vantaggio è stato fondamentale a livello psicologico. Nella ripresa abbiamo visto la Lazio che conosciamo tutti, siamo riusciti a sopperire all’inferiorità numerica con la tattica e la cattiveria”.
La Samp non ha apportato molti pericoli alla porta laziale. Come giudica la prestazione della difesa?
“Quando gli attaccanti non trovano sbocchi, c’è anche la bravura di chi difende. La nostra coppia centrale è stata impeccabile, molto bravi anche Konko e Radu. Anche sui tiri dalla distanza, abbiamo sempre chiuso in anticipo. Anche il centrocampo ha fatto ottimo filtro. Biava riusciva sempre ad accorciare bene, sta dimostrando un tempismo da uno dei migliori difensori italiani”.
Nel primo tempo, la Samp ha un po’ frenato la Lazio a livello tattico, poi nel secondo tempo è cambiato il copione…
“Io credo che nel primo tempo abbiamo giocato in maniera un po’ statica sulle corsie, ma probabilmente c’era meno spazio. Poi col cambio di fascia tra Keita e Candreva abbiamo creato più pericoli. Per quanto riguarda Mauri, è un giocatore intelligente che sa interpretare più ruoli. Siamo passati a un 4-4-1 interpretato molto bene sia in difesa che in attacco. Mauri ha dato un grande equilibrio tattico, ha fatto anche da finto intermedio come se giocassimo con un 4-5. La Lazio ieri ha dimostrato una spensieratezza che fino a poco tempo fa non vedevamo. A gennaio c’era preoccupazione per il fatto che non si poteva ottenere tutto e subito. Siamo stati bravi e fortunati nei primi risultati, arrivando nel corso di questi mesi a gare da Lazio”.
In prima squadra alleni tanti giovani, che hai avuto nel corso degli anni in Primavera…
“Soddisfazione enorme, sapete quanto sono legato alla Primavera. Avere giovani in prima squadra è stata una facilitazione per me, dato che li conosco da più tempo. Vedere Keita così spavaldo, poi il debutto di Minala e Serpieri in panchina mi fanno capire che è stato fatto un grande lavoro. Mi piace molto il fatto che i giocatori più esperti diano consigli ai più giovani, in maniera umile e con affetto. Nel settore giovanile conta di più la valorizzazione dei giovani o i trofei? Io in carriera sono stato più elogiato per le vittorie che il primo aspetto. L’ideale è lavorare e far crescere bene i ragazzi, poi bisogna dare un senso più equilibrato delle vittorie e dei trofei. Il senso della vittoria ricercato attraverso il gioco e il senso della maglia è quello che va insegnato ai ragazzi, poi la somma dei bravi giocatori e del lavoro ti porta anche al risultato. Ma la cosa primaria è la valorizzazione dei singoli, mentre spesso vengono sbandierati di più i risultati”.
Mercoledì c’è la finale di ritorno della Coppa Italia…
“Non sono passati tanti giorni da quando allenavo la Primavera. Questo è un gruppo che ha fatto la storia. Dopo uno Scudetto è difficile ripetersi, è questo gruppo ci sta riuscendo con la base dello scorso anno, con l’inserimento di nuovi giocatori come Minala. Stanno facendo qualcosa di straordinario, grazie anche a uno staff eccezionale. E’ stato bravo Inzaghi a portare avanti questo lavoro. Non bisogna andare a Firenze con il concetto della vittoria già acquisita, ma non so da quanto tempo la Lazio trova sempre il gol. E’ una finale storica, io ne feci una nel 2002 contro l’Atalanta e fu uno spot per il calcio nazionale. I ragazzi meritano questo trofeo, sulla scia di questa continuità di risultati”.
Minala ieri ti ha ringraziato. Che soddisfazione è vedere uno dei tuoi ragazzi esordire in prima squadra?
“Le soddisfazioni di noi allenatori sono anche personali, le ricevo dai messaggi dei ragazzi della Primavera che mi fanno sempre i complimenti”.
In Serie B sta crescendo alla grande un talento come Cataldi che tu conosci bene…
“La valorizzazione attraverso il campionato di Serie B ha portato alla consacrazione il talento di un ragazzo che ha la lazialità stampata sulla pelle. Credo che sia nei programmi riportare Cataldi alla base. Per quanto riguarda Rozzi, ha fatto meno minutaggio ma gli va data fiducia. Poi c’è anche un secondo club in cui fare crescere i ragazzi (la Salernitana, ndr) e questo è molto importante”.
Giocare anche in futuro il 4-3-3, modulo tradizionale della Primavera, aiuterà i giovani in prima squadra?
“I moduli li fanno i giocatori e i tecnici devono adattarsi alle loro caratteristiche. Il 4-3-3 è un modulo che conosco molto bene, ma ho giocato anche con altri moduli. La Lazio ha alternato in corso di gara anche una difesa a cinque. L’importante è far esprimere al meglio i giocatori che hai, credo molto nell’evoluzione del modulo di base”.
La Samp ha mostrato ieri molti schemi da calcio piazzato. Come deve reagire la squadra?
“La Lazio ha un’organizzazione dei calci piazzati. Bisogna però prima guadagnare i falli e avere una buona esecuzione tecnica del calcio piazzato. La Samp ieri ha avuto diversi calci piazzati nel primo tempo e li ha sfruttati con buoni inserimenti. In generale, è fondamentale l’utilizzo dei video, abbiamo un bravissimo match analist (Jesse Fioranelli, ndr). A livello offensivo, prometto che useremo qualche schema in più e cercheremo i gol anche su calcio piazzato”.
La Lazio di Reja ha fatto 28 punti in 15 partite: non male come rendimento…
“Non male, il più positivo non avrebbe scommesso questo a gennaio. In trasferta siamo stati molto coraggiosi a ristabilire una compattezza psicofisica, è stata l’impresa più ardua. Abbiamo vinto un buon numero di partite in casa. Ora siamo a due punti dall’Europa, questo gruppo ci crede, mancano sei partite e dobbiamo provare in tutti i modi a centrare un obiettivo che fino a poco tempo fa era insperato. Abbiamo indirizzato la squadra sulla strada giusta in un momento in cui era molto difficile. In questo ultimo mese e mezzo che manca alla fine del campionato, daremo tutto”.
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