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ABETE spiega: “Decadenza LOTITO? Non sussistono le condizioni perché…”
Questa la decisione della Federcalcio in relazione alla posizione del Presidente della LAZIO…
NOTIZIE SS LAZIO – La Federazione italiana prende una decisione sulla richiesta di decadenza dalla cariche di LOTITO che è stata avanzata dalla Federsupporter per la violazione dell’art. 22 bis delle Noif:
AGGIORNAMENTO 10/4/2014 ORE 18.46 – “Non esistono le condizioni di decadenza dalle cariche sportive”. Lo ha ribadito anche quest’oggi il presidente della Figc, Giancarlo ABETE, in merito alla posizione di Claudio LOTITO, in attesa della determinazione della pena da parte della Corte d’Appello di Milano per omessa alienazione delle partecipazioni societarie relative a una compravendita del 2005. ‘‘Il problema non sussiste – le parole di Abete, al termine del consiglio federale, riportate dall’Ansa – perché anche qualora ci sia la quantificazione della pena e venisse dato il massimo per quel tipo di reato, sarebbe comunque al massimo di un anno. Al di sotto del minimo previsto per la decadenza. Prima del 2000 – ha aggiunto – il precedente riferimento del Coni non prevedeva situazioni di pena superiore a un anno e quando nacque l’articolo 22 delle Noif la federazione era in linea con lo statuto che poi e’ stato superato dal nuovo quadro normativo”. L’articolo 22 delle Noif quindi ”mantiene validita’ ma con le sentenze superiori a un anno”.
AGGIORNAMENTO 9/4/2014 ORE 19.56 – “Per la Federcalcio e per il Coni non sussistono le condizioni per dichiarare la decadenza del presidente Lotito dalle sue cariche sportive“. Questa la decisione della FIGC, comunicata da ABETE, in relazione alla posizione di Claudio LOTITO. Il presidente della LAZIO è stato condannato in Cassazione per omessa alienazione di partecipazioni societarie (ma è in attesa che la corte d’Appello di Milano ne determini la pena). Il patron biancoceleste era finito a processo assieme a Roberto Mezzaroma (zio della moglie del presidente) in merito a un passaggio di quote societarie della S.S. Lazio, andato in scena tra il 2005 e il 2006. Lo scorso 4 luglio, la Cassazione, come reso noto nelle motivazioni del 30 dicembre, aveva stabilito però che nei suoi confronti era da ritenersi prescritto il reato di aggiotaggio manipolativo e informativo e quello di ostacolo alla vigilanza, annullando quindi la condanna emessa dalla Corte d’Appello di Milano. I giudici di piazza Cavour, però, hanno rimandato gli atti processuali alla stessa Corte che dovrà ora determinare la pena da infliggere a LOTITO e a MEZZAROMA per l’omessa alienazione di partecipazioni. A sollevare la questione della decadenza dinanzi a Figc e Coni, era stata la Federsupporter che aveva chiesto la rimozione dello stesso LOTITO per violazione dell’art. 22 bis delle Noif.
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