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PEREA vuole cambiare il proprio futuro e riscriverlo con la maglia della LAZIO
LAZIONEWS.EU – Il colombiano si sta impegnando al massimo per convincere Reja a schierarlo in campo nelle prossime gare, decisive anche per il suo futuro…
LAZIONEWS.EU – Sono rimaste solo cinque partite a Reja per portare la LAZIO in Europa League, due di queste saranno contro avversarie dirette come il Torino sabato e l’Inter alla penultima di campionato. Per la sfida di San Siro dovrebbe, il condizionale è d’obbligo visti i precedenti, essere in campo Miro Klose, attualmente fermo ai box per l’ennesimo infortunio di questa sfortunata stagione. Il tecnico goriziano sta lavorando per non far sentire la mancanza del suo attaccante principe e nelle ultime gare ha puntato prima su Postiga e poi su Mauri, ricevendo segnali discordanti, non del tutto soddisfacenti. Eppure c’è un altro uomo che spinge per avere le sue chance, un calciatore che quando è stato chiamato in causa non ha fatto mancare il suo appoggio: Perea. Il giovane colombiano è l’unico giocatore biancoceleste capace di trovare la via del gol in tutte e tre le manifestazioni alle quali ha partecipato la società capitolina. Eppure Reja non gli sta dando molta fiducia: l’ultima gara da titolare risale a Lazio-Milan disputata un mese fa, per il resto solo spiccioli di gara.
MESSAGGIO PER REJA – Perea non ha ma rinunciato alla speranza di crederci, ha continuato a lottare in allenamento cercando di dare il meglio di sé. E lunedì, alla ripresa della preparazione, ha spedito un messaggio forte e chiaro al suo allenatore: 5 gol realizzati nella partitella contro la Primavera. Reja non ha mai smesso di tenerlo d’occhio, ha semplicemente preferito puntare su uomini più esperti, provando a sfruttare l’intelligenza tattica di Mauri che fa spazio con i suoi movimenti agli inserimenti degli esterni e la capacità di Postiga di muoversi in area di rigore. Per la sfida contro il Toro l’idea è quella di puntare ancora sul numero 6 biancoceleste, ma il colombiano pare abbia superato il lusitano, sofferente per un problema inguinale, nelle gerarchie dell’allenatore e potrebbe essere il primo sostituto del brianzolo quando andrà in riserva di ossigeno. Il tecnico goriziano ha più volte ripetuto che ha bisogno della freschezza dei giovani in questa fase finale della stagione e di certo la corsa di Perea è merce rara. Il colombiano spera in uno sprazzo di gara un po’ più lungo contro i granata, spera di essere il primo a subentrare in campo nell’ultima mezzora e tenterà di convincere Reja a puntare su di lui per la sfida contro il Livorno. Ne va anche del suo futuro
FUTURO ALTROVE? – Cinque partite che possono essere decisive anche per il futuro dell’attaccante colombiano con la casacca biancoceleste. Il diesse Tare è stato chiaro ieri: “Se Klose rinnova il mercato in attacco è chiuso perché abbiamo uno come Keita che è esploso e poi Perea, Tounkara quindi siamo coperti”. In effetti il parco attaccanti della prossima stagione prevederebbe un’alternativa per ogni ruolo e ci sarebbe anche il ritorno di Rozzi dall’infruttifera esperienza spagnola, dando per certo il non riscatto di Postiga. L’attaccante italiano è il primo candidato per una partenza in prestito, il colombiano il secondo. I piani societari sono chiari: al termine della stagione si tireranno le somme, si faranno tutte le valutazioni e si agirà di conseguenza. Al momento l’idea che frulla nella testa del diesse è quello di far crescere Perea fuori da Formello, regalandogli una stagione in prestito dove poter giocare con continuità e mettere in mostra le doti che possiede. Il rischio di bruciarlo, facendolo rimanere un altro anno in panchina è troppo alto, a maggior ragione con l’ingresso “prepotente” in prima squadra del predestinato Tounkara. Ma il colombiano non ha nessuna intenzione di mollare e vuole provare a cambiare il corso del futuro imboccando la strada giusta già dalla prossima opportunità che spera di avere sabato pomeriggio. Proverà a farsi spazio lì davanti mettendo al servizio della squadra la sua corsa e la sua freschezza. Ma questo non può bastare: serve una marcatura, una rete che manca ormai dal 27 febbraio. E “l’ansia” di dover fare gol non deve essere un punto a suo svantaggio, ma un’occasione in più che avrà dalla sua parte per dimostrare che non è acerbo, che ha digerito il calcio italiano e che è pronto per farsi apprezzare anche con questa maglia. Ne va del suo futuro. Può cambiarlo solo così.
Carmine Errico
Twitter: @carmineerrico
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