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SOSA: “Sarà una grande emozione, vogliamo fare festa.Anche per l’Inter nutro grande affetto, entrambe mi hanno dato tanto.”
Il talento uruguaiano sbarca a Roma per l’evento del 12 Maggio “Di Padre in Figlio” e concede un’intervista esclusiva ai microfoni di Radiosei…
NOTIZIE SS LAZIO – Pronto a riapprodare all’Olimpico dopo tanto tempo il beniamino della curva biancoceleste, Ruben Sosa. Prima dei grandi nomi di Signori e di Casiraghi, di Nesta e Boksic, era lui il simbolo di una squadra che ambiva a tornare grande. Cresciuto con il gol nel sangue, ne ha segnati 40 nelle 123 in Serie A con la Lazio. Sarà uno degli ospiti più attesi dell’evento che celebra i 40 anni del primo scudetto. E’ già pronto a sbarcare a Roma “Porterò con me la mia vecchia maglietta della Lazio!“, promette il talento uruguaiano. Intanto concede un’intervista esclusiva a Radiosei:
Che ricordi hai di quella Lazio?
Era una squadra che arrivava dalla Serie B, una Lazio che cominciava a risalire. Sonocontento di tornare dopo tanto tempo a Roma, la Lazio mi ha fatto conoscere l’Italia, ha creduto in me. Torno a trovare gli amici, i miei vecchi compagni. Sarà una grande festa.
Ti attende uno stadio stracolmo…
Sarà una grande emozione, vogliamo fare festa. Starò a Roma due-tre giorni, poi ritornerò a Montevideo.
Stasera invece ci sarà Inter-Lazio, cuore diviso a metà per te…
Anche per l’Inter nutro grande affetto, entrambe mi hanno dato tanto. Io giocavo per i tifosi, quando indossavo la maglia di una squadra mi sentivo uno di loro.
Klose ha da poco rinnovato con la Lazio: sei favorevole alla sua permanenza?
È un giocatore che tutto il mondo conosce, è un grande bomber. Non so sinceramente come stia fisicamente, se abbia voglia di continuare a far bene.
La Lazio ha bisogno di difensori forti: c’è un uruguayano che consiglieresti?
Siamo un piccolo Paese, ma da noi escono tantissimi calciatori. Di difensori ce ne sono molti, anche giovanissimi, però non è facile venire in Italia e giocare in una squadra come la Lazio.
Se invece parliamo di attaccanti?
Io alleno gli attaccanti del Nacional Montevideo, ce ne sono 3-4 giovani che entro due anni probabilmente andrano via.
Il presidente della tua Lazio, Calleri, si fece da parte quando si palesò Cragnotti…
Io credo che la Lazio meriti di vincere. La Lazio deve cercare di farlo sempre, deve puntare allo Scudetto. Bisogna fare il salto in avanti, il presidente dovrebbe dire: “Voglio vincere il titolo”. E’ difficile, ma vorrei che fosse così. I tifosi meritano di vincere.
NOTIZIE SS LAZIO- E’ uno dei giocatori più amati della storia biancoceleste, protagonista di un coro che è tuttora uno dei più apprezzati e divertenti della Curva Nord. Ruben Sosa tornerà all’Olimpico lunedì sera per l’evento che raccoglierà tutto il mondo laziale ‘Di Padre in Figlio’.
Che ricordo hai di Calleri?
Era un amico prima che un presidente. Alla Lazio tutti mi hanno fatto sentire acasa, Gabriele Pin mi faceva quasi da fratello maggiore. Ho tanti ricordi stupendi, sono pronto per riabbracciare questa squadra che mi è rimasta nel cuore.
Ci hai mai pensato a collaborare con la Lazio?
In Uruguay alleno tanti bambini, ho la famiglia qui. Vorrei stare di più a Roma, mi piacerebbe che i ragazzi che alleno possano passare del tempo a imparare dai giocatori biancocelesti. Con questo non intendo dire a Lotito di voler stare un mese qua, più che altro vorrei capire da lui cosa ha intenzione di fare, cosa ha in mente per la Lazio del prossimo anno. Voglio che questa squadra cresca sempre di più.
Ultimamente hai avuto modo di parlare con Alvaro Gonzalez?
Ci ho parlato la scorsa settimana, gli ho detto che arriverò a Roma e magari ceneremo insieme. Quando è con la Nazionale, parliamo sempre. L’ho avuto al Nacional, gli dissi che se fosse andato alla Lazio, avrebbe dovuto dare tutto. È un ragazzo che ha una voglia incredibile.
Con chi vorresti giocare nel triangolare di lunedì?
Con Signori, che mi superava sempre nella classifica marcatori quando io ero all’Inter! (ride, ndr)
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