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FASCETTI analizza la stagione: “Troppo limitata in difesa, nono posto risultato giusto”
L’ex tecnico parla anche dell’unica nota lieta: “Keita mi ha fatto un’ottima impressione, la Lazio deve farlo giocare e supportarlo”…
NOTIZIE SS LAZIO – Dopo la sua presenza in panchina nel corso dell’evento ‘Di padre in figlio’, Eugenio FASCETTI ritorna sulla stagione della LAZIO che si è appena conclusa: “È stata un’annata con grosse speranze – esordisce ai microfoni di Lazio Style Radio 100.7 – , ma nata male e finita poco bene, nonostante il buon lavoro compiuto da Reja. La squadra è buona dal centrocampo in su, ma dietro i gol subiti sono stati davvero troppi. Nel finale di campionato ho visto una formazione di grande volontà, che ha recuperato partite incredibili, ma troppo limitata nel settore difensivo. C’è gente che ha fatto il suo tempo. Il nono posto è un risultato giusto”. Di seguito il resto delle sue dichiarazioni:
Su Keita
“Mi ha fatto un’ottima impressione, la Lazio deve farlo giocare e supportarlo. Penso che in attacco la situazione sia rosea con l’aggiunta di Candreva e Klose. Tra tridente o coppia di attaccanti non vedo grosse differenze, bisognerà valutare di partita in partita. L’importante è essere equilibrati e messi bene in campo”.
Sulle potenzialità della Lazio
“L’habitat della Lazio è, obiettivamente, dal quarto al sesto posto. Non ha senso sognare ora di lottare per lo scudetto. Per questo auspico l’ingresso in prima squadra di giovani interessanti, visto che il settore giovanile capitolino è tra i più forti in Italia. Certo, per giocare all’Olimpico ci vuol carattere, il giocatore non può permettersi di abbattersi al primo fischio del pubblico esigente. La personalità nel giovane o c’è o non c’è, è una prerogativa che non si può comprare al supermercato. La rosa ha bisogno di novità, di brillantezza, una squadra interessante, d’avvenire”.
Sulla serie A
“Nel nostro Paese ci sono 2-3 squadre troppo più forti, rispetto alle altre. Le compagini dietro, con le milanesi in testa, non hanno fatto bene. Ad ogni modo, ancora non vedo avversarie degne del team di Antonio Conte. Fatica ad imporsi in Europa? Il calcio italiano non deve abbattersi, ricordo che due anni fa abbiamo disputato la finale dell’Europeo. Bisognerebbe dare più spazio agli italiani, valorizzare i talenti che si hanno in casa, piuttosto che andare a spendere grosse cifre all’estero. Esempio, ai bianconeri conviene andare a prendere Nani e non puntare su Berardi? I nostri vivai non sono secondi a nessuno”.
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