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BUCCIONI: «La Lazio sia una famiglia»
CORRIERE DELLO SPORT- Il presidente della Polisportiva racconta la filosofia che l’ha guidato…
RASSEGNA STAMPA SS LAZIO- Parla di “Famiglia Lazio” Buccioni in una lunga intervista del Corriere dello Sport e rinnova la fede nel progetto Lazio. Tocca le glorie e i fallimenti degli ultimi anni e progetta il futuro. Ecco le domande più rilevanti poste al presidente della Polisportiva Lazio:
Dodici maggio 2014, una data d’amore. Antonio Buccioni, presidente generale della Società Sportiva Lazio, cosa ha lasciato in dote quella notte?
«Quanto successo il 12 maggio va analizzato evidenziando tre parametri, tre sentimenti: l’esaltazione del valore della famiglia, la constatazione della forza, l’esplosione dell’orgoglio dell’appartenenza».
Partiamo dalla famiglia, quella laziale vive troppe divisioni. Ma in quella notte s’è riunita magicamente…
«Il primo dato è stato questo, la celebrazione nel senso più genuino e puro del termine dell’istituto famiglia.Quella sera abbiamo visto una molteplicità di bambini che era veramente difficile da ipotizzare. C’erano nuclei di persone, parlo di tifosi, atleti ed ex atleti, in qualche caso presenti nell’ambito di quattro generazioni laziali».
L’unione è una forza ma una forza poco sfruttata si perde…
«Esistono un grosso limite e una responsabilità storica, questa forza non è stata mai portata a reddito. Siamo idonei sul momento istituzionale, non sulla trasposizione del momento economico-commerciale».
La Società Sportiva Lazio, intesa come Polisportiva, resiste allo scorrere del tempo e a certi attacchi. Quanto è difficile proteggerla custodendo il suo spirito leggendario?
«La cattiva letteratura dei disinformati e di chi non è palesemente in buona fede avrebbero voluto ridurre il mondo che rappresentiamo a delle scatole vuote, il messaggio del 12 maggio è stato terrificante anche per loro, per una parte di classe politica dequalificata e dequalificante. La Lazio pullula di attività 365 giorni l’anno, l’under 20 di Pallanuoto ha disputato i quarti di finale scudetto a Roma, la squadra di Calcio a 5 ha affrontato la seconda partita delle semifinali scudetto ed è già arrivata in finale di Coppa Italia. E si potrebbe fare di più, non dipende solo da noi…».
Lei ha un sogno, la nascita di un museo laziale. Dalle parole non si passa ai fatti…
«Partiamo da un assunto, in buona sostanza non si è fatto nulla. C’è stata una serie di petizioni di principio anche lodevoli, non mi permetto di sindacare sulla buona fede degli intenti, di certo non si è perseguito nessun risultato se non quello, non di secondaria importanza, dell’acquisizione di altro materiale da parte nostra. Non so quante società sportive al mondo possono dire di aver accompagnato cinque-sei Papi nel percorso terreno. Domattina (oggi, ndr) sarò negli uffici Vaticani per chiedere un’udienza per il mondo Lazio a Sua Santità Bergoglio. Credo che la Lazio sia l’unica società privata ad aver riempito la Sala Nervi nel 2000, in occasione del suo centenario».
Buccioni, la famiglia Lazio sia unita per sempre, serve l’impegno di tutti.
«La famiglia laziale è un grande valore. La parentela non te la scegli, te la trovi, ed è un valore da custodire e consolidare. La nostra origine è unica. Tutto ciò va conservato e, se possibile, fatto conoscere al mondo».
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