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GIULIANO FIORINI DAY. Boato al gol di Lulic. Gregucci e Signori: “Giuliano uomo straordinario” (FOTO e VIDEO)

Tanti gli ex biancocelesti presenti all’evento, conclusosi con la premiazione

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10 anni fa

27 Maggio 2014 17:30

GIULIANO FIORINI DAY – E’ tutto pronto per la 1^ Edizione di 26 Maggio “Giuliano Fiorini Day”. In una data che rimarrà per sempre scolpita nella memoria di tutti i laziali, l’Associazione Anni ’80, ricorda uno dei protagonisti più amati della storia biancoceleste, l’uomo che con il gol al Vicenza, evitò la retrocessione in C della Lazio e diede inizio alla meravigliosa avventura che portò la formazione biancoceleste a vivere l’epopea del secondo scudetto e dei tanti trofei vinti tra la fine degli anni ’90 ed il 2000. Nello Chalet del Bosco delle Fragole, proprio sopra lo Stadio Olimpico (Piazzale dello Stadio Olimpico 5) sarà una vera e propria festa che vedrà protagonista la famiglia Fiorini, la moglie Annalisa, la mamma Ernestina, gli amici d’infanzia. Tra gli ospiti già annunciati i compagni di squadra di quella splendida impresa, con la squadra partita dai -9 che centrò agli spareggi una salvezza dai contenuti storici. Saranno a Roma il presidente Calleri, il tecnico Fascetti, i compagni di squadra di Giuliano, Gregucci, Marino, Calisti ed insieme a loro tanti personaggi della Lazio di ieri e di oggi, dal Presidente dei grandi trionfi Sergio Cragnotti, a tre titolarissimi della Lazio Campione d’Italia del ’74, Pulici, Nanni e D’Amico; Janich che fu protagonista negli anni ’60, e ancora “Beppe Signori”, Garlini, Spinozzi e per la Lazio di oggi Minala, protagonista nella primavera e sempre più inserito nella rosa di prima squadra.

LA CRONACA DELL’EVENTO

Ore 21.15 – L’evento termina con la fine delle premiazioni

Ore 20.45 – Iniziano le premiazioni della serata delle varie sezioni della polisportiva per i risultati ottenuti quest’anno. A premiare il presidente Buccioni

Ore 20.35 – Beppe Signori ai microfoni di Radio Radio: “Che importanza ha per te Fiorini? Un amico con il quale ho condiviso gli ultimi anni della sua vita. Abitavamo a Bologna e uscivamo spesso assieme. Ho conosciuto una persona con un grande cuore che mi ha sempre dato consigli giusti. Merita si essere ricordato prima come uomo che come calciatore a prescindere da quello che ha fatto. Per lui parla la carriera: era estroso anche fuori dal campo e ti tirava fuori la giocata vincente. Allo stesso tempo era sempre disponibile fuori dal campo, sempre con una parola buona e ad aiutare. Come calciatore non mollava mai un centimetro, aveva grande voglia di raggiungere gli obiettivi e gli ha permesso non solo di fare una grande carriera, ma anche a essere entrato nel cuore dei tifosi, in particolare quella laziale per quel gol decisivo. Lovati? Anche lui un grandissimo. Lo ricordo con molto affetto e spero che si ricordino sempre di lui perché ha fatto tutto in funzione della Lazio. Aneddoti su Fiorini? Sono tantissimi. La sua simpatia e schiettezza facevano di lui un personaggio particolare. Era sempre, anche vinco alla morte, sorridente. Ed è così che voglio ricordarlo. Il gol di Lulic a distanza di un anno? Dopo tanti giorni riproporre nello stesso giorno due risultati importanti credo sia un giorno da santificare. Ricordare Giuliano in un momento di festa è ancora meglio”.

L’intervista a Beppe Signori

Ore 20.25 – Angelo Gregucci, compagno di squadra e amico fuori dal campo dell’attaccante emiliano è stato intercettato dai microfoni di Radiosei, ha commentato l’evento in corso: “Questa iniziativa rappresenta uno spartiacque tra la Lazio che fu e la Lazio che è. Giuliano Fiorini è stato un grande compagno di squadra, un uomo straordinario. Mi portava in giro dentro e fuori al campo. Ha condizionato la mia vita. Commemorare gente come lui, come Bob, come Maestrelli… Sono personaggi a cui la Lazio deve tanto, perché tanto l’hanno amata. Sono persone che hanno riempito di contenuti la loro esistenza. Quel gol di Giuliano rimane nella storia, in una partita che noto con piacere i laziali non dimenticano mai. Eravamo sul tracollo, e io che ho avuto la fortuna di vivere da quel tracollo al ritorno in Europa, posso testimoniare l’emotività di quel percorso. Vivo quotidianamente Re Cecconi con la conoscenza di suo figlio, Stefano, un ragazzo fantastico. Così con Massimo Maestrelli. Ma qui posso rivivere Giuliano con ricordi miei, diretti. I laziali sono un popolo di “particolari”, non scordano queste cose: non hanno bisogno delle grandi vittorie per amare, ma hanno bisogno di senso d’apparteneza. Basta che gli chiedi aiuto, il laziale arriva a darti una mano, se riconosce in te determinati valori. La Lazio, per forza e per fortuna, ha cambiato la mia vita. Mia moglie è una laziale, l’ho conosciuta con Fiorini. I miei figli non potevano che essere biancocelesti. La Lazio è nel mio destino, lo sarà probabilmente fino al mio ultimo respiro“.

Ore 20.05 – Ovunque striscioni per la Lazio

Ore 20.00 – All’interno della struttura piccolo museo della Lazio: maglie e prime pagine di giornali ricordano i momenti principali della storia biancoceleste