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BELLERI: “Decisivi i mesi bui con Petkovic. Con Reja invece…”
L’ex biancoceleste aggiunge: “Decisive anche le tante assenze per infortunio, in particolare quella di Klose…”
NOTIZIE SS LAZIO – L’ex biancoceleste Manuel Belleri è intervenuto ai microfoni diLazio Style Radio 100.7. analizzando la stagione della LAZIO. Queste le sue parole
Obiettivo è ripartire da un mix di giovani e giocatori d’esperienza. Una formula già adottata l’anno scorso.
“Penso di sì. La squadra era stata allestita nella giusta maniera anche se i risultati non sono arrivati. Probabilmente credo che la società possa puntar su un mix che a partire da quest’estate duri quattro o cinque anni”
Quali aspetti negativi e positivi?
Ci sono degli aspetti negativi e positivi. L’anno prossimo non ci saranno impegni infrasettimanali e questo dà la possibilità di allenarsi e prepararsi bene. È stata un’annata dove non è stato raccolto un gran che rispetto agli anni scorsi, come per esempio la vittoria della Coppa Italia. Fortunatamente si potrà ripartire e fare ancora bene”.
Il riassunto della stagione?
“Penso che da quando è arrivato Reja la squadra abbia fatto un balzo in avanti. Il periodo buio è stato con Petkovic: la squadra non giocava come voleva e si sono persi tanti punti. Alla fine poi questo ha inciso su tutta la stagione. La storia insegna che la difesa che prende meno gol raggiunge obiettivi importanti. La Lazio ha avuto tante assenze determinanti che hanno creato tantissime difficoltà nel reparto arretrato, con giocatori impiegati fuori ruolo o fuori condizione”
Il peso delle assenze?
“Quando mancano i titolari per tante partite diventa molto difficile fare risultato e certamente è impensabile che le riserve facciano bene da subito. L’assenza di Klose ha pesato tanto sotto il punto di vista dell’esperienza e della personalità che il tedesco sa imprimere alla squadra”.
Che pensi dell’Academy?
“In Italia siamo sempre indietro rispetto ai Paesi europei. Quando mancano i soldi anche le strutture ne risentono e qui siamo in ritardo. Anche al Milan stanno puntando forte sul settore giovanile, in modo tale da avere basi serie per costruire un futuro importante. Poi c’è sempre il problema relativo agli stadi: strutture obsolete non garantiscono entrate importanti e a livello di mercato le nostre società sono penalizzate. A livello burocratico e politico si necessita sempre di tempi lunghi e al giorno d’oggi è difficile trovare investitori che spendono di mano propria”.
Un’occhiata alla Serie B…
“Ci sono tanti giocatori che potrebbero già giocare in serie A e attraverso la Serie B possono costruire un’esperienza importante. Anche l’Empoli, la mia ex squadra, merita la promozione e contro il Pescara si gioca un’intera stagione. Il Bari, per esempio, ha fatto un miracolo nonostante le difficoltà incontrate durante l’anno. I Play-off saranno emozionanti, con tante squadre in gioco”.
Serie A e Serie B troppo stressanti?
“Sì, senza dubbio. Bisognerebbe trovare una formula che permetta di ridurre il numero di squadre, magari aggiungendo una retrocessione e rendendo più competitivo il campionato”.
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