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MARCHISIO: “Dobbiamo essere ottimisti: siamo una grande nazionale. DARMIAN mi ha colpito”

Il centrocampista azzurro parla anche della prima sfida con l’Inghilterra: “Sarà una partita molto difficile, ma, come loro sono cambiati, lo siamo anche noi”…

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BRASILE 2014 – Oggi è il turno del centrocampista della Juventus, Claudio MARCHISIO, di presentarsi in conferenza stampa al Porto Real Hotel. Queste le sue dichiarazioni principali:

Sul momento azzurro in confronto al Sudafrica
“Si respira un’aria molto positiva. Abbiamo trovato un ambiente perfetto per noi, al di là del permesso che ci ha dato Prandelli di avere le famiglie al nostro fianco. C’è molta serenità. Rispetto al Sudafrica, penso che Lippi aveva deciso di ritornare ed ha fatto una scelta. È stata un spedizione poco fortunata, ma quell’esperienza è alle spalle: cerchiamo di pensare solo a questo Mondiale”.

Su Balotelli
“C’è stato un applauso e degli abbracci. Bisogna chiedere a lui come ha passato la notte. E’ una cosa sicuramente bella, ma l’importante è che adesso lui, come tutti gli altri, pensi al Mondiale”.

Sulla sua condizione
“Durante l’anno ho avuto dei problemi abbastanza importanti, che mi sono tolto solo dopo gennaio. Sono riuscito a tornare al livello che speravo ed il fatto di aver giocato meno all’inizio mi ha portato ad essere in una forma migliore in questo periodo”.

Sull’Inghilterra
“È diversa dall’ultimo Europeo. Sarà una partita molto difficile, ma, come loro sono cambiati, lo siamo anche noi: abbiamo più esperienza, visto che per molti di noi quella era la prima competizione. Con l’Inghilterra ci sono sempre grandi sfide: vedremo come andrà. Oltre al clima, saranno le motivazioni a fare la differenza”.

Sul suo ruolo
“Non sappiamo chi giocherà, abbiamo provato negli ultimi due test due moduli diversi, abbiamo una rosa completa, che ci può permettere di cambiare anche a gara in corso. La cosa più importante è che tutti si sentano parte del progetto: anche chi gioca di meno può essere determinante”.

Sul modulo con due registi
“Ci sono delle cose positive e delle cose un po’ meno. Abbiamo cercato di lavorare soprattutto sulle uscite in fase difensiva, dove avevamo avuto più problemi contro il Lussemburgo. C’è comunque da prendere con le molle questi risultati perché abbiamo giocato in un momento in cui non eravamo al massimo. Ciò comunque non significa che non siamo pronti o che abbiamo dei dubbi: ci serve solo iniziare questa competizione ed arrivare in campo”.

Sull’atteggiamento da tenere contro l’Inghilterra
“Siamo due Nazionali con caratteristiche completamente diverse. Conosciamo il tipo di gioco che ha l’Inghilterra e questo non deve andare a cambiare il nostro modo di giocare. Sappiamo che sono forti fisicamente applicano un classico 4-4-2 ed hanno giocatori molto veloci”.

Su Darmian
“Ha colpito molto anche me: ha fatto un’ottima stagione nel Torino, così come Cerci, ma mi ha colpito la sua personalità. Contro una squadra tosta come l’Irlanda si è presentato molto bene, quindi significa che ha la mentalità giusta. È sicuramente un ottimo giocatore per noi”.

Sul time out per il troppo caldo
“È fondamentale fermarsi, perché con questo clima le energie si assottigliano molto in fretta. Cambia qualcosa in alcune città, ma fermarsi può aiutare noi giocatori e lo spettacolo”.

Sull’ottimismo dei giocatori come in Sudafrica
“Non saprei dire la differenza. Noi siamo una grande Nazionale e l’ottimismo dipende da questo. Se andiamo a vedere Europeo e Confederations siamo arrivati sempre in fondo. È una Nazionale che ha grandi giocatori e grande esperienza, quindi l’ottimismo di deve essere. Abbiamo un girone più difficile del 2010, ma questa non deve essere una scusante”.

Su Buffon
“Passano gli anni e lui ha sempre la stessa voglia. È un grandissimo professionista, di grande spessore, e, in ogni momento, riesce a dare la scossa e le parole giuste alla squadra. Per noi è un punto di riferimento”.

Sulle sue responsabilità
“È un evento importante per tutti. Fare da collante mi riesce bene, perché riesco ad adattarmi ad ogni ruolo. Sicuramente rispetto al Mondiale precedente ho più esperienza. Tra l’altro, li non mi ero presentato neanche bene fisicamente, perché mi ero operato al menisco…”.

Sulla sua occasione
“È normale che si abbia sempre il desiderio di essere titolare sia in Nazionale che nella Juve. Le copertine per me non sono la cosa più importante. Si parla di Buffon e Pirlo perché loro sono dei fuoriclasse, che hanno vinto tanto, sia con i club che con la Nazionale. Ribadisco che è fondamentale presentarsi bene fisicamente in competizioni del genere: io quest’anno sono partito non benissimo, ma dentro di me c’era l’obiettivo di arrivare a fine anno, vincere con la Juventus e presentarmi meglio a questo Mondiale, che per me, che ho 28 anni, è molto importante”.

Sul suo rapporto con la Juve
“Nel mondo del calcio, può sembrare tutto a posto, i contratti sono lunghi, ma non si è al riparo da cambiamenti. Questo non riguarda me, però. L’hanno scorso avevo bisogno di chiarimenti, ne abbiamo parlato e tutto si è risolto. Ne ho parlato pubblicamente, però, solo perché era la Confederations: fosse stato il Mondiale, non avrei affrontato l’argomento”.

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