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MUDINGAYI: “La LAZIO? Tornerei subito, ma non c’è nessuna trattativa. PIOLI? Ottimo allenatore”

Il centrocampista belga ricorda la sua esperienza in biancoceleste e dice la sua sulla contestazione al presidente LOTITO…

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NOTIZIE SS LAZIO – In campo conquistava il cuore dei tifosi grazie alla sua inesauribile grinta e i suoi muscoli d’acciaio: sono state queste le armi che ha utilizzato Gaby MUDINGAYI per diventare uno dei beniamini dei tifosi della LAZIO. Nelle ultime settimane si era sparsa la voce di un suo possibile ritorno ma, in una lunga intervista a lalaziosiamonoi.it, il centrocampista belga smentisce tale ipotesi:

Che fine ha fatto Gaby Mudingayi?
“E’ scaduto il mio contratto con l’Inter, il mio procuratore si sta muovendo per vedere quali soluzioni ci sono per me”.

La tua esperienza in neroazzurro è stata condizionata da quel terribile infortunio al Tendine d’Achille due anni fa.
“Quando sono arrivato all’Inter ho iniziato subito a giocare bene. Purtroppo ho subito un grave infortunio, sono stato fermo circa 8 mesi. Poi ho lavorato tanto per recuperare, è arrivato Mazzarri e ho svolto quasi tutta la preparazione. Non rientravo nei suoi piani, l’infortunio oramai è alle spalle, l’esclusione è stata motivata solo come scelta tecnica. Mi sono sempre allenato sino all’ultimo giorno…”

Spesso si è parlato di un tuo ritorno alla Lazio. C’è stato qualcosa di vero?
“Non ho mai negato di sentirmi ancora molto legato alla Lazio, è stata la mia prima esperienza importante. Ho avuto un ottimo rapporto con tutti, dai tifosi ai dirigenti, dai magazzinieri ai giardinieri e ai compagni. E’ una società importante che mi ha aiutato tantissimo, lì ho imparato ad amare il calcio italiano. Mi piacerebbe tornare un giorno, ora come ora non sono a conoscenza di trattative con la Lazio”.

Pioli ti conosce bene e tu sembri di nuovo in orbita Lazio…
“E’ vero, lo conosco bene, abbiamo lavorato insieme a Bologna con ottimi risultati. Sono contento per lui, è arrivato in una grande squadra, gli auguro di fare bene perché è un ottimo allenatore”.

E’ pronto per il grande salto in una piazza importante ma difficile?
“Secondo me sì, ha idee valide. E’ sempre molto coerente con i giocatori e che sa metter la squadra in campo. La Lazio ambisce a far bene, è l’ideale per il mister”.

Sei arrivato alla Lazio nel 2005. Un inizio difficile, poi sei diventato un elemento indisponibile, Nonostante ciò nel 2008 sei stato ceduto senza troppe resistenze. Rimpianti?
“Il mio bilancio è ottimo. Venivo dalla B con il Torino, ho avuto bisogno di un periodo di adattamento. Poi mi sono fatto male a Torino contro la Juventus, sono stato parecchio fuori. Quando sono rientrato andava tutto bene, poi c’è stata una separazione molto dura per me perchè ci tenevo molto alla Lazio. Nella vita non si può avere tutto, ho sempre cercato di dare il massimo, penso di aver contribuito a qualcosa di importante visto che abbiamo raggiunto anche la qualificazione alla Champions League”.

Qual è il tuo ricordo più bello alla Lazio?
“Un po’ tutto. Il primo gol in Serie A, la Champions League. Poi mi hanno voluto tutti molto bene, sia all’interno che all’esterno della società. Ci sono stati tanti momenti positivi”.

Cosa ne pensi della situazione attuale in casa Lazio?
“Per quel che riguarda la contestazione con il presidente non so cosa dire, non sono informato. Il tifoso laziale tiene moltissimo alla sua squadra, nei momenti difficili hanno sempre sostenuto la squadra. Loro vorrebbero sempre una Lazio al top, in grado di lottare per traguardi importanti. La stagione scorsa non ha fatto benissimo ma penso che i giocatori abbiano sempre dato il massimo”.

Il tuo connazionale ed amico Luis Pedro Cavanda continua ad alternare momenti positivi ad altri grigi. Qual è il problema?
“Lo conosco benissimo. Ha talento, sta lavorando per trovare il suo equilibrio, il suo posto in questa squadra. In Belgio ci sono tanti talenti, giocando con continuità penso possa trovare un posto anche in Nazionale. Bisogna aspettare, deve lavorare sempre di più e crederci sempre, è solo questione di tempo”.

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