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E’ arrivato il romanista Candreva, esplode la contestazione: «Con il mister e la squadra, società indegna. Reja, fai bene a dimetterti!»

Stasera l’Olimpico contesterà l’operato della società all’indomani della chiusura del mercato

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E’ arrivato il romanista Candreva, esplode la contestazione: «Con il mister e la squadra, società indegna. Reja, fai bene a dimetterti!»

Stasera l’Olimpico contesterà l’operato della società all’indomani della chiusura del mercato

«Sono da sempre tifoso romanista. Giocare nella Roma è sempre stato il mio sogno, ma ora non ci penso». Alle 19 di ieri sono queste le parole che rimbombavano nella testa dei tifosi laziali. Parole pronunciate nel dicembre del 2009 da Antonio Candreva, neo acquisto biancoceleste che all’epoca vestiva la maglia del Livorno. Parole che ieri alle ore 19 rimbalzavano sui principali social network insieme a commenti che palesavano incredulità e sdegno alla chiusura di una sessione di mercato che tutti speravano potesse regalare miglior sorte. E invece così non è stato. Per il rotto della cuffia la Lazio ha prelevato dal Cesena il centrocampista dal cuore giallorosso, che comunque da professionista si è presentato così: «Ho detto subito sì perché arrivo in una grande squadra, in un top club. Non vedo l’ora di iniziare questa nuova avventura»

Dichiarazioni scontate, per un giocatore che passa dal vestire la maglia di una squadra di provincia al vestire quella della prima squadra della Capitale. Ma dichiarazioni che non cancellano quanto affermato da Candreva in passato. Infatti, oltre all’ammissione della sua fede calcistica, il centrocampista ex Cesena si è anche lasciato andare ad apprezzamenti per due uomini simbolo della Roma e, in quanto tali, prototipo dell’antilazialità: «De Rossi? Mi ricordo la faccia di Daniele, il mio giocatore modello, negli spogliatoio dell’Olimpico. Lui aveva appena perso con noi, il Livorno, ultimo in classifica. Avrei voluto la sua maglia che, però in campo, era tutta strappata. Mi ha aspettato sulla porta e me ne ha data una nuova. Per me, romano e romanista, è stato qualcosa di incredibile…Francesco Totti, ancora uno dei migliori. Amo il talento». 

Detto ciò, i tifosi biancocelesti hanno l’obbligo di sperare che Antonio Candreva darà tutto per la sua nuova maglia, che farà qualsiasi cosa per cancellare quel passato, neanche troppo lontano, che tanto ha fatto arrabbiare i laziali alle 19 di ieri. Quello che difficilmente si potrà cancellare, è lo sdegno e l’incredulità che in questo momento riempiono il cuore e la mente dei tifosi biancocelesti. Sì perché quella di ieri doveva essere una giornata di rinascita, di speranza di rilancio, di ottimismo alla vigilia di una seconda parte di stagione piena di insidie, ma che avrebbe permesso anche di vivere tante gioie. Ora tutto questo sembra svanito, cancellato da una società che non è stata in grado di portare a Roma i giocatori che aveva annunciato, i giocatori che l’allenatore aveva chiesto a gran voce per una necessità oggettiva. Podolski, Honda, Parolo, Palombo, Inzaghi, Guarin: sono solo alcuni dei tantissimi nomi fatti dall’inizio di gennaio. Qualcuno poteva sembrare un sogno, altri una pista concreta e accettabile, altri ancora una certezza. Eppure alla fine nessuno di loro vestirà la maglia biancoceleste.

E stasera arriva il Milan all’Olimpico. Reja non sa dove mettere le mani. I tifosi biancocelesti neanche. Però sanno come usare la voce: la useranno per contestare questa società, la useranno per gridare il loro sdegno all’indomani della chiusura di un mercato che ha portato alla Lazio un solo acquisto, quello di un romanista. Oltre al danno, anche la beffa: e non ce ne voglia Antonio Candreva, che in tutto questo non ha colpe, ma c’è da giurare che dovrà faticare oltre misura per ritagliarsi un posto nel cuore dei Laziali (sempre ammesso che mai ci riuscirà). Chi forse adesso un posto se lo è ritagliato è proprio Edy Reja, una vittima di questa situazione alla stregua dei tifosi. Con garbo e speranza ieri si era augurato che qualche giocatore sarebbe arrivato, aveva affermato con forza questo bisogno. E invece è rimasto deluso come ogni altro tifoso.

Per quanto riguarda questa sera, la contestazione è annunciata e c’è da giurare che sarà forte. Ma nelle radio e sul web, oltre allo spirito che spingerà la contestazione (sosteniamo la squadra e il mister, diamo addosso alla società), si sta diffondendo un’esortazione, quasi un desiderio: quello di vedere Edy Reja che annuncia le sue dimissioni davanti alle telecamere. E non per un ritrovato astio nei confronti del mister goriziano, ma per dare un segnale forte alla società, per far capire che lo sdegno non viene solo ‘dal basso’, per far capire a tutti che i tifosi laziali sono arrivati a un limite oltre il quale non possono andare.

Linda Borgioni

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