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GAZZETTA DELLO SPORT. Rocchi vede Giordano E c’è la favola di Rozzi
Una sintesi dell’articolo de La Gazzetta dello Sport
GAZZETTA DELLO SPORT. Rocchi vede Giordano E c’è la favola di Rozzi
Il capitano raggiunge quota 105 gol: «Lazio fisicamente al top» Il baby svela: «Guardavo Reja e sudavo, gioia indescrivibile»
Il giovane e il capitano, eccole le facce di una vittoria storica, attesa 14 anni. Tommaso Rocchi e Antonio Rozzi: quando il secondo nasceva, il primo sgomitava nel settore giovanile della Juventus. Il capitano ha fatto 105, meno tre da Giordano. Il giovane ha finito il match andando a esultare in faccia a Thiago Silva, che poi se l’è presa. «Mi sembra incredibile che Reja mi abbia fatto esordire, ancora non ci credo», sorride Rozzi. Diceva Rocchi prima della partita: «Al Milan ho segnato solo con la maglia dell’Empoli, non mi porta bene, spero proprio di sbloccarmi». Detto, fatto. Decisivo, alla faccia del forfeit di Klose, che non se l’è sentita di mettere la gamba in una partita così. E allora ci ha pensato il capitano. Prima un velo che ha spedito in porta Hernanes per l’1-0. Poi la zampata ad anticipare Mesbah per il raddoppio, la corsa sotto la curva Nord e alla fine la dedica ai tifosi. «Abbiamo fatto una grande gara — spiega Rocchi —. Ci siamo stati con la testa sempre, poi fisicamente eravamo al top e in campo s’è visto e il risultato è giusto. Ma oggi non siamo la squadra più forte del mondo, come dopo Siena non eravamo da buttare, non eravamo i peggiori del pianeta. Avevamo voglia di fare una grande partita, a prescindere da quello che è successo sul mercato». Già, il mercato, che ha condizionato tutto l’ambiente prima e durante il match: «È normale che qualcuno abbiamo reagito così. Organico ridotto? È dura, perché si gioca ogni tre giorni. Ma ora godiamoci questa vittoria. Compatti e determinati, pensiamo a ripetere questa prestazione già contro il Genoa». E chissà se a Genova, domenica, ci sarà ancora Rozzi. «Ma io intanto incornicio questa maglia — dice —. Dedico questa serata alla mia famiglia, in particolare a mia madre, che mi è stata sempre vicina. Rocchi mi ha incitato tantissimo al momento dell’ingresso in campo. Davvero incredibile, davvero tutto incredibile. E poi contro il Milan, cosa più bella non poteva capitarmi». E pensare che l’ingresso in campo è stato in dubbio fino alla fine: «Non si capiva se sarei riuscito a entrare o no. Io guardavo Reja e già sudavo».
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