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RITIRO 2014. Il ‘PAGELLONE’ di Lazionews.eu: gli ‘Oscar’ vanno a CATALDI e FELIPE ANDERSON, centrali rimandati a settembre

A pochi giorni dall’esordio ufficiale, vediamo come si sono comportati i biancocelesti nel corso della preparazione estiva…

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LAZIONEWS.EU – La lunghissima preparazione pre-campionato della LAZIO, composta di ben 11 amichevoli e suddivisa tra ritiro di Auronzo, tournèe in Germania e rifinitura nel quartier generale di Formello, è ormai terminata. A pochi giorni dall’esordio stagionale la redazione di Lazionews vi propone il pagellone riassuntivo dell’estate:

BERISHA 6 – Ha il numero 1 sulle spalle, ma i venti di riconferma sono stati frenati dall’infortunio subito all’inizio del ritiro sulle Dolomiti. Solita affidabilità ogni qualvolta è stato chiamato in causa, solito salvacondotto se Federico Marchetti non dovesse convincere.

GUERRIERI  6 – Al suo secondo ritiro sulle Tre Cime di Lavaredo, il giovane portiere romano continua il suo percorso di crescita sotto l’ala esperta di Grigioni: più robusto e piazzato fisicamente rispetto a dodici mesi fa, oggi è pronto a difendere i pali della Primavera a tempo pieno dopo esserseli divisi lo scorso anno col collega Strakosha.

MARCHETTI 6 – Partito male: i primi giorni ad Auronzo sembrava essere un fantasma, l’ombra sbiadita di sé. Con il passare dei giorni però il portierone biancoceleste ha iniziato a ritrovare antiche certezze chiudendo in crescendo con le ottime prestazioni contro Bari e Perugia. Un lavoro quasi vanificato dalle pesantissime ingenuità contro Sporting Lisbona e Hannover, ma la strada imboccata è quella giusta.

STRAKOSHA 6.5 – Il giovane estremo difensore di Inzaghi continua nel suo percorso di crescita, strappando i meritati applausi dei veterani durante gli allenamenti. Muscoli e struttura non mancano, ora è tempo di farsi le ossa.

BASTA 7 – Una certezza. Fin dai primi giorni di ritiro ha messo le cose in chiaro: la corsia di destra è di sua competenza, per la buona pace di Konko che dovrà sudare parecchio per strappare una maglia da titolare quest’anno. Il serbo ha messo in mostra tutte le sue qualità: corsa, grinta e intelligenza tattica. Gli avversari sono ancora in attesa di vederlo sbagliare una diagonale difensiva…

BRAAFHEID 6,5 – Entrato nel gruppo in punta di piedi, l’olandese ha sgobbato duramente agli ordini di Pioli convincendo lui e tutto lo staff tecnico sulla conferma: l’ex Bayern Monaco ha strappato larghi consensi nel ruolo di terzino sinistro candidandosi ad un ruolo di protagonista per la prossima stagione. Sicuramente è una delle liete sorprese di questo ritiro.

CANA 5.5 – Determinato e costretto ad imporsi nel roster dei difensori, ha ormai perso la sua collocazione naturale di centrocampista. In entrambi i casi sembra relegato al ruolo di terza scelta. Ineccepibile nell’atteggiamento, ma lo spirito di guerriero potrebbe non bastare

CAVANDA 5 – L’alto potenziale del terzino belga, tecnico e fisico, va sempre di pari passo con le frequenti pause e distrazioni difensive. Tanto in fase di appoggio, quanto in quella di copertura. Non è un segreto sia sulla lista dei partenti, mai capace di convincere la dirigenza e legare con la piazza

CIANI 5,5 – Il gigante francese si è giocato le sue chances, ma non ha convinto. Le discrete prestazioni offerte ad Auronzo gli sono valse la nomina di ‘tutor’ di De Vrij in Germania, tutto faceva presupporre ad una sua repentina scalata nelle gerarchie difensive. La prova del campo, però, non lo ha premiato: troppo svagato e propenso all’errore in fase di uscita, Ciani è stato relegato al ruolo di ultima scelta. Ed il futuro è sempre più lontano da Roma: si prospetta un ritorno in patria per lui.

DE VRIJ 6 – Arrivato in ritardo rispetto agli auspici dell’allenatore, porta il peso del salvatore di un reparto disastrato dalla defezione della collaudatissima coppia Biava-Dias. Le spalle sono larghe e sembrano reggere il peso delle responsabilità, parzialmente sollevate dalle prime e buone impressioni, ma urge un partner all’altezza con cui condividere il fardello.

FILIPPINI 7 – Mister Inzaghi lo aveva trasformato in terzino ai tempi degli Allievi, Pioli l’ha riportato al centro della difesa. L’ex Primavera biancoceleste ha sofferto un po’, sia tatticamente, sia fisicamente, ma non ha lesinato fiato e volontà. All’esordio in ritiro con la prima squadra non poteva chiedere di più, l’esperienza in serie B è il giusto premio.

KONKO 6 – La concorrenza è uno stimolo. L’arrivo di Dusan Basta ha costretto l’ex-Genoa a sudarsi il posto e la risposta è stata quella giusta: fatica raddoppiata e condizione dei tempi migliori. Con la giusta resistenza fisica potrebbe dare filo da torcere al collega serbo, con la giusta opportunità di mercato però, potrebbe anche partire.

NOVARETTI 5.5 – All’inizio società e tecnico sembravano puntare su di lui come prima scelta dalla panchina, poi le prove dal campo hanno rimesso in evidenza alcune lacune di velocità e senso della posizione. Per ora rimane comunque il vice di De Vrij, mercato permettendo.

PEREIRINHA 6 – Portoghese a due facce: inconcludente e fuori fase nei test effettuati nel ruolo di mezz’ala; propositivo e credibile quando impiegato sulle fasce, soprattutto quella destra, mostrando un’inaspettata propensione al gol (ben 8) quando Pioli lo ha sganciato nel tridente offensivo. Sugli esterni, però, la concorrenza sembra troppa per trovare quello spazio in più da lui auspicato.

RADU 6.5 – Mostra un eccesso di nervosismo in alcuni frangenti (chiedere a Sabelli del Bari, ndr), però sul campo lotta sempre come un leone. Cambiano i moduli, cambiano gli allenatori, cambiano i credi tattici ma Stefan conserva sempre quella costanza e quella continuità che lo rendono un perno della retroguardia laziale. Il romeno inoltre dimostra ormai di aver fatto proprio il ruolo di terzino sinistro, affinando in meglio anche la fase offensiva. Chissà se il futuro, però, non gli riservi un ritorno all’antico…

VINICIUS 6 – Con un anno di svezzamento in Italia alle spalle, l’esterno brasiliano mostra sensibili segnali di miglioramento: i sei mesi di Padova l’hanno aiutato a tirare fuori un po’ di carattere e nel suo secondo ritiro con la prima squadra ad Auronzo ha mostrato maggior intraprendenza. Permangono però alcune lacune sotto la fase difensiva e Pioli ha dato l’assenso ad un’altra cessione a titolo temporaneo per fargli completare il processo di crescita.

ANTIC 6 – Dopo il terribile infortunio che lo ha costretto ai box per quasi tutta la scorsa stagione, il giovane centrocampista serbo conferma quanto di buono fatto vedere lo scorso anno sotto la guida di Petkovic: ottima tecnica e una discreta polivalenza, a centrocampo si districa egregiamente sia come mezzala che come regista. Gli manca solo un pizzico di esperienza in più per fare il grande salto.

BIGLIA 6 – L’argentino si è unito alla truppa solo all’ultimo, ma ha messo in mostra una buona atleticità nonostante i pochi allenamenti sulle gambe. Per lui si profila una lotta per la conquista di un posto a centrocampo e un nuovo dualismo con Cristian Ledesma.

CATALDI 7,5 – Aveva tutte le luci dei riflettori puntate addosso e non ha tradito le attese: Cataldi è ormai un giocatore pronto. L’esperienza a Crotone lo ha formato fisicamente e caratterialmente, facendo dischiudere il suo enorme potenziale. Piedi vellutati, visione di gioco, facilità di inserimento e di corsa: sintesi perfetta del connubio tra quantità e qualità che il giovane Danilo incarna alla perfezione. Il futuro della Lazio è tutto nei suoi piedi: se riuscirà a mantenere la giusta umiltà, può fare sfracelli.

EDERSON 6 – Un’estate intera a lavorare per farsi trovare ai nastri di partenza già pronto: il brasiliano ha speso la prima parte del ritiro per ricondizionarsi fisicamente, per poi riassaggiare il campo nel test contro il Latina. Mezzala e falso nueve, Pioli sta cercando la formula migliore per valorizzare al massimo la sua indubbia tecnica. Bentornato Ede!

ELEZ 6 – Sbarcato a Roma come un promettente centrale difensivo, il roccioso croato ha ormai completato la sua trasformazione in mediano avviata nel corso dell’annata trascorsa in Primavera. Anche Pioli, durante il ritiro precampionato, lo ha testato esclusivamente come vertice basso del terzetto di metà campo e il croato non ha affatto disdegnato: fisicità e piedi morbidi, uniti ad una discreta visione di gioco. Come per Antic, anche il ragazzo di Spalato necessità di un’esperienza lontano da Roma per maturare ulteriormente.

GONZALEZ 6 – Aggregato alla tournée tedesca dopo le fatiche mondiali, si è subito messo a disposizione dello staff tecnico con la consueta attitudine al lavoro e l’immancabile sorriso. El Tata, ovvero il saggio, ha subito capito l’entità dell’ingorgo in mediana e si è reso disponibile per l’impiego da frangiflutti davanti la difesa. Risultati non convincenti, l’abbondanza di mezz’ali può spingerlo lontano da Roma.

LEDESMA 6,5 – Fedele allo spartito suonato negli ultimi anni, Ledesma conferma di essere un elemento dal rendimento assicurato. Smista palloni e spezza le trame di gioco avversarie come fa ormai ininterrottamente da otto anni. Pioli lo sa bene: sull’argentino, venuto dalla lontana Patagonia, può far sempre affidamento. Nota curiosa: il numero 24 ha avuto il merito di sfatare il “tabù rigori” nell’amichevole contro il Perugia dopo che lo stesso argentino (nel match contro il Bari) e Keita (contro l’Indonesia U23) si erano fatti intercettare la conclusione.

MAURI 6,5 – Galvanizzato dal rinnovo contrattuale firmato a fine campionato, il capitano si è messo a completa disposizione di mister Pioli. L’età avanza (il prossimo 8 gennaio spegnerà 35 candeline, ndr), ma la duttilità tattica resta: mezzala, esterno alto nel tridente offensivo e falso nove. Il brianzolo non si è mai tirato indietro, garantendo sempre un rendimento positivo.

MINALA 6 – Scontata la settimana di “punizione”, il centrocampista camerunense si è aggregato al resto della truppa per essere visionato da vicino da Pioli. Sbarcato ad Auronzo in buone condizioni fisiche – grazie agli allenamenti individuali svolti durante il periodo di penitenza -, “Josi” ha messo in mostra la sua consueta generosità, riuscendosi a mettersi anche in evidenza nel test contro l’Asiago Team, ma il tecnico lo considera ancora un po’ troppo acerbo per la prima squadra. A Bari, in compagnia di Filippini e Rozzi, avrà l’opportunità di crescere.

OIKONOMIDIS 6,5 – Conquistata la convocazione per il ritiro grazie alle ottime prestazioni nelle Final Eight, il giovane australiano di origini elleniche ha confermato di essere un prospetto dal sicuro avvenire: tecnica, fantasia e tanta voglia di imparare. Spetterà a lui il compito di mantenere alta la competitività della nuova Primavera.

ONAZI 6 – Esentato dal ritiro di Auronzo perché reduce dalle fatiche mondiali e infortunato, il nigeriano ha dovuto saltare anche la tournée in Germania per rimettere a posto la caviglia malconcia. Al rientro della squadra a Formello però Eddy si è fatto trovare a disposizione di Pioli e nell’ultimo test amichevole contro lo Sporting Fiumicino (dove ha messo a segno una doppietta, ndr) ha lanciato un chiaro messaggio al tecnico: “Per un posto in mediana ci sono anche io!”.

PAROLO 6 – La condizione manca e si vede. Il ritardo di preparazione d’altronde, si è mal amalgamato con una struttura fisica che necessità tempi lunghi. Inserimenti e conclusioni dalla distanza i suoi marchi di fabbrica, per ora ancora stampati sul suo curriculum a mai apprezzati in biancoceleste. La personalità non manca, il tempo è dalla sua parte.

ALFARO ng – Oggetto misterioso. Completamente estromesso dal progetto tecnico di Pioli, l’attaccante uruguaiano trascorre il ritiro di Auronzo tra allenamenti individuali, lavoro differenziato e prove tattiche nelle quali viene relegato al ruolo di terza scelta. Attende solamente l’arrivo di un nuovo club per rilanciarsi.

CANDREVA 5,5 – Taciturno e sovrapensiero in Germania. Le sirene di mercato sembrano averne minato serenità e sfrontatezza, ma con l’accumulo della preziosa benzina pre-campionato e l’abbraccio della gente a Formello nell’amichevole contro il Fiumicino, stimoli e motivazioni sono tornati. E il sorriso potrebbe stamparsi nuovamente a partire dal 2 settembre…

LULIC 6 – All’ala bosniaca invece, il sorriso non manca, seppur tipicamente canzonatorio in ogni sua esposizione mediatica. La condizione fisica è già buona, la corsa è quella di sempre, ma la rincorsa per un posto da titolare è una nuova realtà con cui convivere. Ala, mezz’ala, terzino: concorrenza ovunque. Un’estate sul piede di partenza, ma l’inverno potrebbe ancora dire Lazio, a meno di sorprese dell’ultim’ora.

DJORDJEVIC 7 – Un leone. Dopo i primi impacci iniziali, determinati dalla prolungata assenza dai campi (il serbo era praticamente fermo da marzo, ndr), Djordjevic ha subito fatto vedere di che pasta è fatto: tanta grinta, determinazione feroce ed uno spiccato senso del gol. L’ex Nantes ha dimostrato di essere un vero attaccante d’area: bravo a finalizzare ma anche ad aprire gli spazi per gli inserimenti dei compagni. Klose dovrà guardarsi bene le spalle da lui se vorrà mantenere la maglia da titolare.

FELIPE ANDERSON 7,5 – A scoppio ritardato. Dopo averlo atteso con tanta impazienza per tutta la scorsa annata, ora la Lazio sta iniziando ad ammirare quel giocatore che l’aveva convinta a sborsare quasi 9 milioni di euro per strapparlo al Santos. Il brasiliano è stato tra i più pungolati da mister Pioli, che si soffermava spesso e volentieri a spronarlo e consigliarlo. E i risultati sono stati eccelsi: ‘O sonolento‘, come lo avevamo ribattezzato i suoi ex tifosi per le ripetute pause che si prendeva nel corso della partita, sembra aver raggiunto quella maturità necessaria per imporsi in Italia. Scatti brucianti, dribbling ubriacanti e giocate d’alta scuola, ma soprattutto una cattiveria e una concentrazione che fanno ben sperare in vista della nuova stagione. Sicuramente uno dei più positivi di questo preseason.

KEITA 6 – Bastone e carota. Questa la strategia che ha adottato mister Pioli nei suoi confronti che ha iniziato a dare i suoi frutti solamente nella seconda parte del ritiro. Sotto le Tre Cime di Lavaredo il talentino spagnolo è sembrato essere troppo abulico ed estraneo al gioco della squadra deludendo i tifosi che avevano ancora negli occhi le giocate che aveva messo in mostra appena qualche mese fa. Decisamente meglio sul finire della preparazione quando ha ritrovato la voglia e la verve che tutti conoscono. Per lui ora arriva il difficile: dopo essere esploso, Keita ha l’arduo compito non solo di riconfermarsi, ma anche di migliorare il rendimento dello scorso anno.

KLOSE 6 – Pochi minuti giocati, pochi allenamenti sulle gambe. La leggenda vivente tedesca ha dato l’addio alla nazionale, la Lazio lo avrà finalmente tutto per sè. A Miro il compito di vincere il duello interno con l’ultimo arrivato Filip Djordjevic.

ROZZI 6 – Parte subito forte mettendo a segno il primo gol stagionale della Lazio, poi un infortunio lo frena sul più bello. Ma il ritiro di Auronzo si conclude dolcemente col passaggio in prestito al Bari: in Puglia il giovane attaccante romano avrà l’occasione di riscattare l’opaca esperienza di Madrid.

TOUNKARA 7 – Come Minala, è costretto ad iniziare il ritiro “di corsa”. Però Mama non si fa trovare impreparato e spazza via in maniera perentoria le critiche che gli sono piovute addosso al termine delle Final Eight: con la stessa umiltà messa in mossa dodici mesi fa proprio ad Auronzo di Cadore, l’attaccante spagnolo dimostra di avere il gol nel sangue. Sono nove le segnature realizzate nel corso del precampionato: un bottino niente male per un giovane di appena 18 anni.

PIOLI 8 – E’ lui il vero protagonista dell’estate. Si è calato con sagacia in un ambiente in subbuglio, conquistando subito l’attenzione di giocatori, tifosi e addetti ai lavori. Metodi di allenamento ricchi di spunti d’interesse, con il pallone sempre in primo piano, al pari del sudore sulle maglie, inclusa la sua. Bastone e carota, divertimento e fatica. Un punto in più per il gesto di grande lazialità e aggregazione vissuto a Marienfeld, con l’iniziativa di “Vola Lazio Vola”, fatto cantare a tutta la squadra. Se riuscisse a far volare il suo ambizioso 4-3-3, sciogliendo tutti i nodi di una rosa extralarge dalla cintola in su, e risolvendo i problemi in difesa, allora si potrebbe parlare di 10 e lode.

La redazione di Lazionews.eu

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