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DJORDJEVIC VS PINILLA, tatuaggi, classe e potenza di due numeri ‘9’ che promettono scintille

GENOA-LAZIO, il faccia a faccia. Domenica i due attaccanti si sfidano a ‘Marassi’: ecco carriera, somiglianze e differenze tra il serbo e il cileno,..

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GENOA-LAZIO, IL FACCIA A FACCIA
Dopo la vittoria schiacciante dell’Olimpico contro il CESENA, ora la LAZIO non può più fermarsi. “Dobbiamo dare continuità”, catechizza PIOLI e ed ecco che la trasferta di ‘Marassi’ di domenica prossima diventa già un crocevia fondamentale, un esame da non sbagliare. Il GENOA, si sa, non è mai stato avversario comodo per i colori biancocelesti, anzi un vero e proprio tabù, in casa e fuori. PIOLI e GASPERINI si dovranno necessariamente affidare ai loro attaccanti per sfruttare ogni pallone utile: Filip DJORDJEVIC e Mauricio PINILLA, due acquisti estivi nuovi di zecca.

DJORDJEVIC VS PINILLA, la classe e la possenza dei ‘nuovi’
Neofita della Serie A uno, ormai veterano l’altro. Il serbo venuto dalla Francia, centravanti tipico dotato di potenza ma senza trascurare la qualità con la palla tra i piedi. Arrivato alla Lazio senza i favori della fama, l’ex Nantes si è reso protagonista di un precampionato di buon livello, trovando subito la via della rete nelle amichevoli, elemento fondamentale per proseguire al meglio. Inevitabilmente dietro nelle gerarchie, alle spalle di un certo Miro KLOSE, nelle tre presenze nelle prime tre partite ufficiali in stagione si è conquistato le grazie dei tifosi biancocelesti per cattiveria agonistica, un fattore decisamente sempre ben apprezzato e che mancava da qualche anno dalle parti di Formello. Contro il Milan ha cambiato la partita dando peso all’attacco e mettendo lo zampino nell’autogol rossonero, nel match col Cesena ha vinto il ballottaggio con Klose ma in gara ha faticato, complici gli spazi praticamente inesistenti al centro dell’area bianconera; ma alcuni movimenti si sono intravisti, una presenza costante e possente, dotato di corsa ma anche di buona tecnica. Filip è ancora a secco di gol, ma le premesse sono di assoluta affidabilità. Ha già gonfiato la rete invece Mauricio PINILLA, due volte in tre partite, firmando gli unici gol rossoblu stagionali: prima in Coppa Italia contro il Lanciano su rigore, poi nella prima giornata di campionato di testa in casa con il Napoli, dove è stato una costante spina nel fianco e rifinitore di tutte le azioni costruite dal Genoa. Un Pinilla che è sicuramente maturato grazie all’esperienza del Mondiale con la nazionale cilena che si porterà dietro per tutta la vita (la Serbia di Djordjevic non si è qualificata, ndr), con quella traversa che ancora trema al pari di Julio Cesar negli ottavi di finale. Pinilla ha detto addio a un rossoblu per abbracciarne un altro, dal Cagliari al Genoa per ricominciare con una delusione e un tatuaggio in più (Pinilla si è fatto tatuare proprio quell’azione contro il Brasile, oltre agli altri che già campeggiano sul suo corpo così come il collega serbo, cultore anche lui di tattoo): lo ha fatto a suon di gol. Anche lui noto per il proverbiale agonismo, ma anche per la forza fisica, la corsa in progressione e la resistenza, la classe che gli ha permesso di mettere a segno gol di fattura pregevolissima e di attirare le attenzioni dell’Inter (un po’ come Djordjevic). Scintille e spettacolo garantito. 

FILIP DJORDJEVIC – LA CARRIERA

L’ariete serbo nasce a Belgrado il 28 settembre 1987 e cresce nelle giovanili del club più prestigioso della città e della nazione, la Stella Rossa, per poi arrivare in prima squadra nel 2005 (dove ha collezionato 13 presenze e un assist). Nell’estate del 2006 viene prelevato in prestito da un’altra squadra della capitale, l’ FK Rad Belgrado per poi fare ritorno alla base 12 mesi dopo. A gennaio 2008 arriva il trasferimento in Francia al Nantes: la formazione transalpina decide di riscattare Djordjevic per 2 milioni di euro e con i ‘canarini’ il matrimonio dura per 6 anni, fino al mancato rinnovo del contratto (con tanto di attriti e parole tutt’altro che d’amore con allenatore e dirigenza) e all’approdo alla Lazio. Lo score complessivo con i francesi parla di 191 presenze, 65 gol e e 18 assist.

MAURICIO PINILLA – LA CARRIERA

Santiago de Chile è invece la città che il 4 febbraio 1984 ha dato i natali all’attaccante del Genoa. Mauricio cresce, come tanti giovani cileni, nell’Universidad de Chile e nel 2003 è già tempo di Italia, con l’arrivo dell’Inter che lo acquista per quasi 3 milioni. Con i nerazzurri però non rimane stabilmente e il 19enne Pinilla va a farsi le ossa prima al Chievo e poi al Celta Vigo (entrambe esperienze semestrali); poi nell’estate del 2004 arriva lo Sporting Lisbona che con 1,50 milioni strappa ai nerazzurri il cileno a titolo definitivo. Il contratto con i portoghesi però termina nel 2006 (nel mezzo il prestito in Spagna al Racing Santander, con cui ha giocato anche la Champions) e il destino porta Pinilla in Scozia, agli Heart of Midlothian, che dopo un anno lo cedono all’Universidad de Chile (la squadra dove aveva iniziato). Il peregrinare di Mauricio prosegue e il 1 agosto del 2009, dopo le parentesi al Vasco de Gama e all’Apollon Limassol, lo porta al ritorno nella penisola italiana, al Grosseto, dove il cileno finalmente esploderà (in Serie B 23 gol in 24 partite). Prestazioni che valgono la chiamata del Palermo di Zamparini, che lo preleva per 5 milioni: siamo nel 2010 e il soggiorno siciliano durerà due anni, fino al prestito in terra sarda. Sei mesi bastano al Cagliari per convincersi a riscattare il forte cileno, che poi il 7 agosto di quest’anno arriva finalmente sotto la lanterna per 2 milioni di euro. In carriera Mauricio Pinilla ha messo a segno 71 gol in 201 partite in tutte le competizioni (in Serie A sono 106 presenze e 43 marcature).

La redazione di Lazionews.eu

 

 

 

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