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LULIC VS KONE, scuola balcanica di jolly goleador: storie di quello che poteva essere e…
LAZIO-UDINESE, IL FACCIA A FACCIA. Senad e Pana, nati a meno di 300 chilometri: ‘sliding door’ dai destini opposti..
LAZIO-UDINESE, IL FACCIA A FACCIA
La sconfitta di Genova con tanto di brutti infortuni annessi ancora brucia in casa biancoceleste. I 3 punti in 3 partite non sono uno score da sogno e quindi la truppa di PIOLI dovrà necessariamente cominciare a muovere in maniera decisa la classifica da subito, dalla gara interna con l’UDINESE nel posticipo del primo turno infrasettimanale di campionato. La Lazio ha dimostrato di costruire la maggior parte dell occasioni da gol con i centrocampisti: a Genova è stato proprio Senad LULIC, capitano per la seconda volta consecutiva, il più pericoloso e anche giovedì sera avrà il compito di trascinare i suoi. In casa friulana la faretra ha diverse frecce a disposizione, in primis Di Natale e Muriel, ma anche i bianconeri dovranno sfruttare le doti da goleador di una mezzala prestata all’attacco come Panagiotis KONE.
LULIC VS KONE, scuola balcanica di jolly goleador: storie di quello che poteva essere…
Senad è uno che la Lazio ce l’ha nel destino, una storia di quello che poteva essere ed è stato. Il 26 maggio è storia, leggenda e lui è quello che l’ha scritta, una ‘sliding door’ che il bosniaco l’ha portato a Formello per farcelo rimanere. In quella porta girevole invece Panagiotis ci era entrato, per poi però uscirci: un’idea di mercato che dalle parti di Tare e Lotito è venuta davvero, ma che non ha avuto riscontri concreti. L’ex Bologna è sempre piaciuto ai biancocelesti, ma che non è mai sbarcato nella Capitale, né a gennaio né a luglio, quando l’approdo alla Lazio del suo ex tecnico Pioli poteva dare la spinta decisiva al trasferimento. Storia di quello che poteva essere e non è stato. Lulic e Kone, nati a meno di 300 chilometri di distanza, appartengono a quella che potremmo definire la ‘scuola balcanica’ di mezzale: di caratteristiche in comune ce ne sono molte, dalla qualità e la corsa, alla capacità d’inserimento abbinata al vizio del gol e alla duttilità, con l’arma del piede destro pronto a colpire. Lulic poteva lasciare la Lazio, alla fine è rimasto per essere uno dei pilastri del centrocampo, Kone, famoso per i suoi numerosi gol da cineteca, poteva arrivare in biancoceleste, alla fine è giunto in Friuli per raccogliere la pesante eredità di Pereyra, passato alla Juve. I due jolly, in grado di ricoprire i ruoli di interni di centrocampo, ali pure o esterni d’attacco (al repertorio di Lulic si aggiunge anche quello del terzino), si ritroveranno di fronte. Senad è il titolare fisso nella posizione ormai consolidata al fianco del regista nel ‘tridente‘ in mediana, mentre Pana nel ruolo di esterno d’attacco disegnatogli da Stramaccioni in questa stagione si è conquistato il posto dopo la panchina nella prima giornata. Entrambi però vengono dalla grande esperienza del Mondiale: se Lulic ha deluso con la sua Bosnia non andando oltre la fase a gironi, la Grecia di Kone ha stupito tutti arrivando agli ottavi di finale ma interrompendo la sua corsa contro la sorpresa Costa Rica. In questa stagione tre presenze per ‘speedy’, quattro per la controparte greco-albanese (una anche in Coppa Italia), ma ancora a secco di gol: che giovedì sera sia la volta buona per cominciare?
SENAD LULIC – LA CARRIERA
‘Speedy’ Lulic nasce a Mostar, nella regione dell’Erzegovina, il 18 gennaio 1986 ma inizia la sua carriera calcistica in Svizzera, nelle giovanili del Chur 97 e nel 2004 arriva alla prima squadra del club (una presenza e un gol). In estate 2006 arriva il passaggio al Bellinzona (16 reti in 74 gettoni) e due anni più tardi quello al Grasshoppers, squadra storica del campionato elvetico, con la quale mette a referto 10 gol e 5 assist in 53 partite. Il trasferimento più importante e vera e propria svolta per Senad, avviene però nel 2010: con la maglia dello Young Boys Lulic si mette in mostra anche in ambito continentale, tra Champions ed Europa League, e alla fine i suoi 9 gol e 9 assist in 44 presenze gli valgono la chiamata della vita. Le sue prestazioni e lo score invidiabile non passano inosservate agli osservatori biancocelesti, Tare in primis, e nel 2011 arriva la grande occasione in Italia con la Lazio. L’avventura biancoceleste inizia male nel pareggio per 2-2 a ‘San Siro’ in cui Lulic lascia alcune perplessità, ma presto riesce a conquistare tutti fino alla notte magica di Coppa Italia del 26 maggio contro la Roma: è suo il gol al minuto 71 che gli permette di entrare di diritto nel paradiso laziale. L’anno seguente è una stagione di transizione, Lulic non riesce ad ingranare anche fisicamente e sembra solo il lontano parente della freccia imprendibile che tagliava le difese. Dopo l’esonero di Petkovic Senad si riprende la Lazio e sale di condizione, segnando 5 gol tra la 28esima e la 36esima giornata. Nell’ultimo mercato le voci di mercato si sono rincorse a proposito di un Lulic svogliato e desideroso di cambiare aria, ma il bosniaco ha deciso di continuare il matrimonio con i biancazzurri.
PANAGIOTIS KONE – LA CARRIERA
E’ nato a Tirana in Albania, il 26 luglio 1987, ma Panagiotis KONE difende i colori della nazionale greca. La sua formazione e crescita avviene in terra ellenica nelle giovanili dell’Olympiakos, ma nel 2004 arriva il club francese del Lens a strappare il giovane Pana alla Grecia. Un anno più tardi c’è però il pronto ritorno nella patria adottiva tra le file dell’Aek Atene (qui colleziona 3 gol in 31 partite, tra cui anche in Coppa Uefa e Champions) dove veste la maglia numero 10 fino all’arrivo di Rivaldo . Tre anni dopo arriva il trasferimento all’Iraklis, dove Kone rimane per due anni con 8 reti in 51 presenze), prima di approdare in Italia nel 2010. A puntare su di lui è il neopromosso Brescia che lo preleva a titolo definitivo (1 gol in 32 gettoni): l’anno seguente l’arrivo in prestito al Bologna, che però a fine stagione non lo riscatta. Nonostante questo il 31 agosto 2012 Kone fa ritorno al club rossoblu in comproprietà ed è protagonista della sua miglior annata italiana, con i gol da sogno in sforbiciata realizzati (soprattutto al Napoli) e stavolta viene riscattata la seconda metà (per 1,6 milioni) al termine del campionato. Nel 2013-14 arriva però la retrocessione con il club felsineo e il conseguente passaggio all’Udinese per la cifra di 4,5 milioni di euro. Con gli emiliani lo score recita di 13 marcature in 94 partite.
La redazione di Lazionews.eu
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