CORRIERE DELLA SERA. Lazio, non solo Klose Arriva lo sponsor cinese

CORRIERE DELLA SERA. Lazio, non solo Klose Arriva lo sponsor cinese

Il colosso sportivo Li-Ning al posto di Puma

(getty images)

Più forti dell’emergenza infortuni, dei buchi nell’acqua del mercato, dei problemi ambientali che potrebbero garantire alibi in quantità e dell’ostracismo delle istituzioni sportive, sorde alle richieste di rinvio della Lazio. Più forti anche del Cesena, rimontato e battuto nonostante l’inferiorità numerica e una delle poche serate in cui Miro Klose ha le polveri bagnate.  Andata e ritorno con il Cesena, a Firenze, a Lecce e nel derby: con quella di giovedì sera è la quinta volta che alla Lazio riesce la rimonta, ma prima non era mai successo che il tedesco non mettesse la sua firma sull’impresa.
Klose si mangia due gol fatti? Nessun problema. Ci pensano Hernanes, Lulic e Kozak a spingere la Lazio al terzo posto che significa Champions. È una posizione provvisoria, d’accordo, ma la risposte che Reja cercava all’interno del gruppo sono arrivate e danno margini per guardare in positivo al futuro nonostante i giri a vuoto del calciomercato.  Si aprono nuovi orizzonti per la Lazio, certezze nuove e ritrovate che potrebbero cambiare gli scenari da qui a giugno. Anche quelli che riguardano la panchina biancoceleste, sulla quale potrebbe scattare addirittura la conferma «a furor di popolo» di Edy Reja. Nuovi orizzonti anche sotto il profilo commerciale. La bussola di Lotito segna Est, come aveva fatto intuire l’affare Honda. A giugno scade il contratto che lega la Lazio alla Puma, una storia lunga 14 anni, costellata di trofei e soddisfazioni in gran parte targate Cragnotti: uno scudetto, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Europea, tre Coppe Italia, tre Supercoppe Italiane. Ma dalla prossima stagione il partner «tecnico» sarà un altro, strategico per imbastire la penetrazione sui mercati d’Oriente. Si tratta della Li-Ning, colosso cinese dell’attrezzatura sportiva, gemellato con l’italianissima Lotto. Lazio e Li-Ning sarebbero già entrate in contatto per un affare da 5 milioni l’anno, tanto quanto la Puma versava nelle casse biancocelesti.