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Al via la 10° edizione del Trofeo Karol Wojtyla 2014: c’è anche la LAZIO

Questa edizione è riservata a squadre con calciatori nati dopo il 1° gennaio 1996…

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NOTIZIE LAZIO – Tutto pronto per la decima edizione del Torneo Internazionale di calcio dedicato alla memoria di Karol Wojtyla che prenderà il via il giorno 6 ottobre con l’arrivo di tutte le delegazioni straniere e si concluderà, con la finale, il giorno 11 ottobre. Questa edizione è riservata a squadre con calciatori nati dopo il 1° gennaio 1996. Ogni squadra potrà comunque giocare con un massimo di tre giocatori fuori quota nati dopo il 1° gennaio 1995. Prenderanno parte alla manifestazione: A.S. Roma (detentrice del titolo), S.S. Lazio, Rappresentativa Regionale Lazio della L.N.D., F.K. Sarajevo (Bosnia Erzegovina), F.K. Senica (Rep. Slovacca), H.S.K. Zrinjski Mostar (Bosnia Erzegovina), Udinese Calcio e F.C. Brasov (Romania). La formula della decima edizione prevede che le squadre partecipanti, inserite in due gironi da quattro, si incontrino tra loro con sistema all’italiana e cioè con gara di sola andata. I Gironi di qualificazione alla finale, avranno luogo rispettivamente a Roma e Sabaudia/Priverno. La squadra prima classificata di ogni girone eliminatorio giocherà la partita finale il giorno 11 ottobre 2014. L’assegnazione del Trofeo e la premiazione delle squadre avverrà sul campo. La partita finale sarà trasmessa in diretta da RAI Sport. Quest’anno una delegazione delle squadre partecipanti sarà ricevuta in udienza papale da Papa Francesco I, il giorno 8 ottobre. La madrina del torneo Suor Maria Bertilla ha portato un saluto a tutti i partecipanti. Anche per questa edizione il calendario ed il regolamento della manifestazione sono stati redatti con il supporto tecnico della Federazione Italiana Giuoco Calcio, Lega Nazionale Dilettanti e Lega Serie A. Come di consueto, anche per questa edizione, il Comitato Regionale Lazio della Lega Nazionale Dilettanti ed il suo Presidente Melchiorre Zarelli si sono dimostrati un fondamentale ed imprescindibile riferimento organizzativo.
Alla conferenza stampa sono intervenuti il presidente della FIGC, Carlo Tavecchio, il presidente dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, Giuseppe Castronovo, il presidente del comitato organizzatore del Torneo, Ernesto Sciommeri, Melchiorre Zarelli, Massimo Piscedda, ex calciatore e selezionatore dell’Italia B, Luca Palanca, arbitro che ha diretto la finale del primo torneo tra Roma e Juventus, Aldo Bartolomei, in rappresentanza della AS Roma.

Carlo Tavecchio: “La presenza corposa della stampa in questa conferenza è il riconoscimento giusto per questo torneo. Dieci anni di vita per un torneo non è cosa da poco. Ci sono squadre di grande prestigio, c’è il top d’Europa, anche il nome di questo Papa, è un riferimento grande per noi. I giovani faranno parte, con questo torneo, di una vetrina internazionale, questo è importante per il momento del nostro calcio”.

Giuseppe Castronovo: “Ringrazio il presidente Carlo Tavecchio per l’accoglienza. Ora siamo 140 mila tra mutilati e vedove in Italia, 22 milioni nel mondo. Le guerre sono tra popoli ormai, più che tra eserciti. L’anno scorso ci sono stati 11 esplosioni ed 11 invalidi in Italia. Ogni anno 60 mila ordigni non esplosi in Italia, la stampa non ne parla e fa male. Con queste iniziative speriamo che la gente ne venga a conoscenza e speriamo ci sia una formazione culturale sulla pace, perché con la guerra tutti perdono. Confido in questa iniziativa significativa in Europa e nel mondo, che possa continuare nel tempo, affinché non ci siano altre civili di guerra”.

Ernesto Sciommeri: “Il presidente Carlo Tavecchio è un uomo che ci è caduto dal cielo, un uomo con le mani ed il volto pulito che ci voleva per il nostro calcio. Lo ringrazio per l’aiuto nell’organizzazione del torneo. Sarebbe molto importante far diventare questo torneo una competizione a livello internazionale”.

Luca Pancalli: “Lo sport è sicuramente uno dei fenomeni rilevanti che, con un linguaggio da tutti comprensibile, può comunicare valori molto profondi. Il senso di fratellanza, grandezza d’animo , l’onestà e il rispetto del corpo – virtù indubbiamente indispensabili a ogni buon atleta – contribuiscono all’edificazione di una società civile dove all’antagonismo si sostituisce l’agonismo, dove allo scontro si preferisca l’incontro e alla contrapposizione astiosa il confronto leale. Così inteso, lo sport non è un fine, ma un mezzo; può divenire veicolo di civiltà e di genuino svago, stimolando la persona a porre in campo il meglio di sé e a rifuggire da ciò che può essere di pericolo o di grave danno a se stessi o agli altri”.

Melchiorre Zarelli: “La rappresentativa è pronta, anche se non al livello delle altre. Non abbiamo grandi velleità, ma proveremo a fare bene. Saluto particolarmente le squadre rappresentative della Bosnia e mi auguro che il torneo vada bene. Speriamo di vedere una bellissima finale”.

Nicolas Marzolino, vittima di guerra: “Trovo importante l’iniziativa informativa con questo torneo, perché lo sport è legato ai giovani e questa campagna informativa serve soprattutto ai giovani”.

Luca Palanca: “E’ stata una forte emozione per me dirigere la prima finale del torneo. Da arbitro di Serie A, fu una finale importante. Oggi mi emoziono perché per me è la mia prima designazione per il torneo. All’epoca fu pari a una finale di coppa del mondo, per fortuna andò tutto bene”.

Massimo Piscedda: “La continuità del torneo significa l’importanza dello stesso. Nel Lazio ci sarà un derby e, questo, non è poco. C’è l’Udinese che in quanto a giovani è tra le prime formazioni. In questo torneo c’è tutto, pace ed aggregazione”.

Aldo Bartolomei: “Un saluto da tutto il management dell’As Roma. Sono dieci anni che sono sempre presente al torneo ed ho piacere di rivedere certe immagini. Spero anche quest’anno accada quello che ho sempre auspicato, con rapporto di serenità reciproco. Sarebbe bello che gli arbitri non tirino fuori né cartellini gialli, né rossi. Vinca il migliore, ma noi sappiamo già chi è”.

Ufficio Stampa Karol Wojtyla Cup 2014
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