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LAZIO PRIMAVERA

TOUNKARA: “Stavolta non potevamo sbagliare, dovevamo fare la storia, possiamo vincere ancora. INZAGHI? E’ come un padre…”

L’attaccante biancoceleste classe ’96 ha raccontato le emozioni della vittoria della Supercoppa: “E’ stato speciale, dedicato a noi e ai tifosi. Quest’anno dobbiamo dare sempre il massimo, ma il gruppo è bello…”

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NOTIZIE SS LAZIO – Due giorni fa è stata scritta la storia e a farlo è stata la Primavera della Lazio guidata da Simone INZAGHI, che ha regolato il Chievo Verona al ‘Bentegodi’ con un gol di Oikonomidis. Supercoppa Italiana sollevata al cielo, triplete in un anno e mezzo messo in cassaforte in quello che rimarrà un ciclo storico per i colori biancocelesti ma anche e soprattutto per il calcio italiano tutto. Uno dei protagonisti della vittoria memorabile, migliore in campo a furor di popolo, è stato Mamadou TOUNKARA, che sulle frequenze di Lazio Style Radio 89.3 ha raccontato la gioia immensa per questo trofeo.

Che emozioni sono state? “Emozioni grandi e speciali perché era l’unico trofeo che mancava e l’anno scorso non era andata come doveva andare. Fin dall’inizio ci abbiamo puntato tanto, ce l’abbiamo messa tutta per vincere. Era una finale, una partita secca, ho visto la squadra concentrata, le facce mi dicevano che qualcosa succedeva e non si poteva sbagliare, la voglia c’era. Quelli che c’erano anche l’anno scorso sapevano che non era una cosa facile, ma sapevamo che facendo gruppo potevamo portarla a casa”.

Nel finale un po’ di sofferenza. “Il mister mi ha messo sulla fascia per dare velocità, si poteva vincere non dico facile, ma almeno 2-3 gol nel primo tempo si potevano fare. E’ stato 1-0 , siamo stati concentrati anche se poteva essere più facile. La mia partita? Conta quella del gruppo, grazie ai compagni faccio bene, io quello che ho metto, come gruppo cresciamo insieme. Ci siamo portati anche dietro il rammarico della sconfitta con la Juve. Sapevamo tutti che non potevamo sbagliare stavolta, sapevamo che dovevamo portarla casa per fare la storia, è una coppa speciale che mancava a tutti. La squadra sapeva già che fare, siamo andati lì per portarla a casa”.

I festeggiamenti? “Alla grande, gli altri sono usciti contenti, io non ce la facevo una volta arrivato in albergo. Ho dato tutto, alcuni sono andati a prendere qualcosa, io sono stato in albergo perché le gambe erano a pezzi”.

Una vittoria importante anche per il campionato? “Si, vuol dire che possiamo farcela, c’è voglia di vincere, è un gruppo bello anche con quelli del primo anno. Si cresce insieme e possiamo farcela a portare a casa qualcosa anche quest’anno. All’inizio del campionato le cose erano un po’ così, alcuni erano al primo anno di Primavera. Non è come agli Allievi, è più veloce. piano piano capiranno il gioco e saranno più svegli, all’inizio è così poi si abitueranno. E’ un bel gruppo, ci sono ragazzi di qualità. A Napoli ho visto che il gruppo c’era, io l’ho vista dalla tv ma hanno lottato fino alla fine, quelli che hanno giocato hanno fatto il massimo. Col Bari nel secondo tempo forse c’è stato un po’ rilassamento, ma se ti rilassi un attimo ti puniscono. Tutti vogliono venire qui al ‘Fersini’ per batterci, perché siamo noi i campioni, siamo tutto!”

A chi è dedicata questa vittoria? “A noi stessi, l’anno scorso abbiamo fatto tutto. E’ per noi, per quelli che ci stanno intorno e per i nostri tifosi che ci danno tanta forza”.

Come va l’inserimento dei ragazzi nuovi? “Tutti hanno voglia di inserirsi, siamo in tanti ma pian piano giocheranno tutti. Il mister farà girare tutti, non c’è gelosia, ci aiutiamo ogni giorno e in ogni allenamento, si vede che il gruppo c’è. Inzaghi non lascia nessuno fuori, vuole bene a tutti e questo è il gruppo”.

La posizione in campo. “Basta che Tounkara gioca, non ha una posizione fissa, basta che sta in campo e dà il massimo. Da esterno do profondità e velocità, invece da prima punta tengo il pallone, mi appoggio, gioco di sponda e faccio gol”.

Obiettivo stagionale. “Per ora non c’è, ogni partita dobbiamo lottare fino alla fine, che sia in Primavera o Prima Squadra. Se arriverà l’esordio lo decide il tempo, ora lavoro e lavoro, poi arriverà”.

Cosa cambia con la prima squadra?. “Cambia troppo il gioco. E’ questione di secondi lì, in Primavera di minuti. Devi stare sveglio, è un altro mondo con un altro ritmo, cambia tutto”.

Raccontaci Inzaghi. “E’ stato giocatore anche lui, per noi è come un padre, vuole un gran bene a tutti. Ci spiega tutto, scherziamo e ridiamo, poi si vede quando è serio. Noi non sbagliamo mai a capire queste cose, è il primo a scherzare”.

Ti dà consigli? “Si certo. Mi dice ‘se giochi da esterno tu devi arrivare dove va il pallone’, poi mi aiuta nei movimenti. Può fare da esempio a qualsiasi altra persona.”

Oltre a Keita, in Primavera con chi sei più legato? “Con tutti, cerco di stare bene con tutti, sto conoscendo i compagni, quest’anno è cambiato tutto, sto bene con i ’95, ma anche con i nuovi sto prendendo confidenza con tutti, sono tutti tranquilli e disponibili”.

Potete arrivare fino alla fine? “Questo gruppo ce la fa, quando sarò con loro darò il massimo, ma sanno cosa fare anche quando non ci sono, siamo noi i campioni. Abbiamo fatto una tripletta importante. Si vede che il gruppo c’è, mi fido di loro, anche quest’anno possiamo fare qualcosa”.

Il gioco offensivo ti aiuta? “Si, mi piace il gioco di Inzaghi come quello di Bollini. Bollini mi manca un po’ con il gioco aggressivo. Inzaghi ha un altro gioco, ci dice di giocare la palla”.

I messaggi dei tifosi dicono tutti che sei il futuro. “Mi fanno venire i brividi. Il futuro c’è, ho grande voglia di dimostrare quello che valgo a tutti quelli che mi aspettano. Io arrivo, piano piano, con il tempo, arrivo!”

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