MOVIOLA
LAZIO-SASSUOLO. LA MOVIOLA. Rigore ed espulsioni corrette: bene TOMMASI e i suoi assistenti, precisi sugli episodi decisivi
Non è stato un match semplicissimo per Tommasi, che in realtà non è sembrato completamente padrone del match, ma dopo qualche timidezza iniziale, le decisioni importanti sono state corrette…
LA MOVIOLA a cura di Lazionews.eu – Continuità. E’ la parola d’ordine in casa Lazio per questo match contro il Sassuolo. Dopo la roboante vittoria in casa del Palermo i biancocelesti non possono più fermarsi se vogliono recuperare punti e posizioni in classifica per tornare nella parte alta della graduatoria; dal canto loro i neroverdi cercano la la prima vittoria in campionato dopo la sconfitta casalinga contro il Napoli di sette giorni fa. Fischietto del match affidato a Dino TOMMASI di Bassano Del Grappa, coadiuvato dagli assistenti CRISPO e GALLONI, dal quarto uomo LONGO e dagli addizionali GUIDA e AURELIANO. Subito buoni ritmi all’Olimpico e le prime occasioni non tardano ad arrivare prima con uno schema su punizione di Candreva per Cana, poi con una bella palla in profondità per Zaza che non aggancia davanti a Marchetti. Al 9′ la Lazio passa in vantaggio grazie a una bella azione insistita di forza sulla trequarti, la palla arriva centralmente a Mauri che dal limite scarica un sinistro potente e preciso che si insacca all’angolino. Gli uomini di Pioli sono padroni assoluti del campo e al 25′ trovano anche il raddoppio grazie a un colpo di testa imperioso dentro l’area di Djordjevic che sfrutta il bel cross di Candreva. Tempo sessanta secondi e il Sassuolo trova il gol dell’1-2 con l’imbucata centrale di Berardi, che brucia un Braafheid decisamente disattento e batte Marchetti non completamente esente da colpe. Alla mezz’ora i neroverdi ‘rischiano’ il pareggio con Zaza che colpisce il palo dopo un bel tiro di prima intenzione, ma la difesa della Lazio balla. Se la retroguardia non è stabilissima, in attacco i biancocelesti fanno quello che vogliono , con un Candreva particolarmente ispirato che crea e rifinisce: al 35′ l’esterno di Tor de’ Cenci riesce a trovare il terzo gol da opportunista. Al 5‘ della ripresa, dopo l’occasione per Lulic, il Sassuolo si riavvicina agli avversari grazie al rigore trasformato da Domenico Berardi per un fallo di Cana sullo stesso Berardi. L’albanese era già ammonito e Tommasi decide di estrarre il secondo cartellino: Lazio in 10. Pochissimi istanti dopo la parità numerica viene ristabilita dall’espulsione di Peluso che interrompe un’azione importante per gli avversari e si becca la seconda sanzione. La partita rimane molto godibile e di occasioni ce ne sono da una parte e dall’altra e anche di clamorose, come quelle di Parolo e Longhi, con grandi protagonisti i portieri Marchetti e Consigli, autori di due splendide parate. Al 45′ incredibile chance per chiudere i conti per Miro Klose che si divora un gol praticamente già fatto, ma anche Consigli ci mette del suo. Alla fine è ancora 3-2.
IL MATCH – Al 2‘ subito episodio un po’ confuso con quattro uomini che rimangono a terra in sequenza. Prima Onazi si fa male al ginocchio per un contrasto con Berardi (non c’è fallo) e rimane a terra senza che l’arbitro se ne accorgesse, poi Lulic interviene in maniera scomposta su Biondini, ma nella confusione per lo stop del gioco a causa dell’infortunio a Onazi, l’intervento del bosniaco passa inosservato: poteva meritare l’ammonizione. Al 9′ i biancazzurri trovano il punto dell’1-0 con un bel gol del capitano Stefano Mauri. La Lazio insiste e al 14′ va vicini al raddoppio con una combinazione Mauri-Candreva-Djordjevic, ma il serbo viene giustamente fermato per offside. Al 20‘ protestano i biancocelesti per un presunto fallo da rigore su Djordjevic di Paolo Cannavaro. Il serbo stava correndo in profondità e il difensore avversario lo spinge a terra: il contatto c’è sicuramente, ma non è così forte da poter assegnare il rigore per un fallo che inoltre era avvenuto appena fuori dall’area. In un minuto il risultato cambia anche se non cambiano le distanze, perché al 2-0 di Djrdjevic in pochi secondi risponde il gol di Berardi. Al 27‘ la prima ammonizione del match è per Onazi che interviene in gamba tesa su Taider: giallo corretto, così come lo è anche quello comminato a Peluso per un fallo prolungato proprio sul nigeriano, che gli scappava continuamente. Al 35‘ la Lazio torna avanti di due grazie ad Antonio Candreva, che mette a ferro e fuoco la difesa avversaria. Al 41′ arriva il giallo anche per Lorik Cana, che interviene in ritardo su Berardi e si ‘conquista’ l’ammonizione giusta. Al 45‘ altra chance per i capitolini con la palla di Lulic per il taglio di Djordjevic che scatta sul filo del fuorigioco: bravi i guardalinee a valutare la posizione regolare dell’ex Nantes. Al 4‘ della ripresa possibile svolta del match, con Lorik Cana che atterra in area Berardi: per Tommasi è calcio di rigore e secondo giallo per l’albanese che gli costa il rosso e la doccia anticipata. L’ex Galatasaray e Marsiglia si appoggia nettamente sull’attaccante avversario e il rigore sembra inevitabile, così come la seconda sanzione, anche se è da rivedere la posizione di Berardi. Il numero 25 neroverde si presenta sul dischetto e batte Marchetti, che aveva intuito: 3-2 Lazio. Al 16′ si ristabilisce la parità numerica grazie all’espulsione di Federico Peluso che trattiene Candreva al limite dell’area e non gli permette di ricevere il passaggio di Djordjevic: il cartellino non fa una piega. Al 22‘ ammonito giustamente anche Paolo Cannavaro, che è costretto a fermare con le cattive in scivolata un Candreva irresistibile: l’ex Napoli non tocca l’avversario direttamente, ma la scivolata è sicuramente da considerare un intervento in gioco pericoloso. Non ci sono particolari episodi fino al termine del match, che diventa sempre più maschio, ma mai in maniera esagerata e la Lazio esce con i tre punti per la seconda volta di fila.
IL VOTO – Non è stato un match semplicissimo per Tommasi, che in realtà non è sembrato completamente padrone del match, ma dopo qualche timidezza iniziale, le decisioni importanti sono state corrette. Poco da dire sulla direzione di gara, con i giusti cartellini gialli e soprattutto quelli rossi. Nell’occasione del rigore di Cana l’albanese si appoggia nettamente su Berardi che di certo non si sforza di rimanere in piedi, ma l’intervento è da rigore e in quella zona del campo l’ammonizione (in questo caso la seconda) è inevitabile quanto ingenua. Anche il secondo giallo a Peluso sembra essere corretto, più che altro per la dinamica e la pericolosità dell’azione interrotta, oltre per l’intenzionalità. Bene anche i guardalinee, attenti sugli offside, sempre ben valutati. Il voto complessivo è di 6,5.
Francesco Iucca
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