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GAZZETTA DELLO SPORT. Pochi uomini, tante reti La Lazio sa come attaccare
Una sintesi dell’articolo della Gazzetta dello Sport
Meraviglioso paradosso, questa Lazio. Quella che in 10 rimonta il Cesena e vince una partita già persa. Che affonda il Milan proprio quando gli altri la davano per affondata. Che segna senza soluzione di continuità, proprio quando Edy Reja resta quasi senza attaccanti, costretto e scegliere il modulo a una punta.
Paradosso La Lazio è a corto di uomini gol. Ma non di gol. E così Reja raschia il fondo, prima si aggrappa all’orgoglio di Rocchi, poi al mancino di Rozzi, infine agli sforzi di Kozak. E vince. E segna tanto. E rifiorisce. Le cessioni di Cisse e Sculli hanno ridotto numericamente l’organico, il mancato arrivo di Nilmar ha spento il sogno di un’accoppiata con Klose. Eppure fai i conti e ti accorgi che dal 31 gennaio in poi — cioè dalla chiusura del mercato — la Lazio ha segnato sette gol in tre partite Milan, Genoa e Cesena, oltre due di media ogni 90 minuti, mentre nel resto del campionato il passo era stato meno spedito. E paradosso nel paradosso, la media si è innalzata proprio quando si è fermato Klose.
La situazione Si è fermato, Miro. Ma solo a livello di gol. In allenamento si sta prendendo cura da vicino del giovane Rozzi, che ieri è andato in gol anche al Viareggio. Il ragazzino, tutto mancino, ci sa fare e ha stupito anche Reja: da qui alla fine del campionato passerà molti giorni in prima squadra. Nel frattempo, lunga vita a Kozak, che ha messo da parte la pubalgia e ha ricominciato a segnare.
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