Simone INZAGHI: “Pippo e Mancio, derby tra i miei due fratelli”

RASSEGNA STAMPA SS LAZIO – Il cambio repentino in panchina dalle parti della San Siro nerazzurra, se da un lato non è inaspettatto, dall’altro ha stupito per certi versi. Per il ‘Mancio’ lui subito una sfida difficile ma conosce molto bene, ovvero il derby contro il MILAN di ‘Superpippo’. Due figure alle quali Simone INZAGHI è inevitabilmente legatissimo: il tecnico della Primavera della LAZIO ha presentato a Il Corriere dello Sport lo scontro ormai alle porte tra MILAN e INTER, tra Filippo INZAGHI e Roberto MANCINI soffermandosi sull‘importanza dell’attuale tecnico nerazzurro nella sua vita. “Il ruolo di Mancini nella mia carriera? Direi praticamente fondamentale… È stato lui a volermi nell’estate 1999. La Lazio puntava ad Anelka per sostituire Vieri. Ma Mancio convinse sia Cragnotti che Eriksson che potevo essere l’attaccante giusto. Giocammo insieme un anno, vincendo campionato e Coppa Italia. Poi è stato il mio allenatore sempre nella Lazio. Mi volle subito in una grande squadra a soli 23 anni. Ero reduce dal Piacenza, dal mio primo campionato a tempo pieno in Serie A dove avevo disputato 30 partite segnando 15 gol. Ancora oggi c’è un grande affetto reciproco. Siamo sempre rimasti in contatto negli anni. Gli auguro ogni bene. Ovviamente da dopo il derby. Pippo è sempre Pippo…». E se Mancio chiamasse Simone sulla stessa panchina? «Io sto facendo li mio percorso nella Lazio, sto crescendo giorno per giorno. Ho iniziato dagli Allievi Regionali, poi sono passato a quelli Nazionali e adesso sono in Primavera. La mia Serie A è con questa squadra con la quale ho vinto la Coppa Italia e la Supercoppa di categoria. Per me e per la società sono state due grandissime grandissime soddisfazioni. A fine stagione mi siederò allo stesso tavolo con Lotito e Tare. Entrambi hanno puntato su di me come allenatore. Starò ad ascoltarli, sono loro la mia priorità».