GAZZETTA DELLO SPORT. Ecco De Canio Il tecnico-manager che non sbaglia mai

GAZZETTA DELLO SPORT. Ecco De Canio Il tecnico-manager che non sbaglia mai

Andiamo alla scoperta dell’uomo in procinto di arrivare alla Lazio. Con il Lecce ha fatto l’allenatore all’inglese

(getty images)

Non si era rassegnato, però ormai cominciava a temere che quello strano destino lo avrebbe di nuovo beffato. Nella sua carriera, Gigi De Canio era rimasto «disoccupato», per un’intera stagione, proprio dopo il capolavoro realizzato a Siena, dal 2004 al 2006: due salvezze consecutive in serie A, poi la separazione dal club bianconero. Orgoglioso e testardo, aveva atteso una chiamata importante. Invano. Perché l’allenatore materano riuscì a tornare in pista solo dopo un anno e, per giunta, dovette andare in… esilio, per ricominciare dal Queens Park Rangers, nella Seconda divisione inglese. De Canio, in serie A, già all’esordio nel 1999, aveva subito brillato, alla guida dell’Udinese che intraprendeva un ciclo importante e poi era capitato nei posti sbagliati e nei momenti sbagliati. Nelle tappe verso possibili sogni, con Napoli e Genoa in B, aveva fatto i conti con situazioni societarie tribolate o in costante evoluzione. Rientrato, appunto, dall’Inghilterra, Gigi si era messo, ancora, alla finestra, finché nel marzo 2009 il banchiere Giovanni Semeraro non gli affidò il Lecce che, con Beretta, si era ormai incamminato verso una retrocessione in B annunciata. Il tempo di conoscere il patron Semeraro e di conquistarlo, nonostante la condanna a ripartire dalla B, e De Canio lanciò una scommessa intrigante alla guida del Lecce. Non solo allenatore ma anche manager all’inglese, con poteri allargati alle indicazioni per le operazioni di mercato. Immediata promozione in A, con la conquista del primo posto, e poi una strepitosa salvezza nella massima divisione: nel trionfo vergato da due risultati eccezionali, proprio nel giorno della festa l’allenatore fece trapelare la sua volontà di chiarire, una volta per tutte, il suo rapporto con la società. Così De Canio ha salutato Lecce, rinunciando ad altri due anni contratto (con 500 mila euro di ingaggio netto a stagione). Sperava, sicuramente, di accasarsi quanto prima, di trovare un club disposto ad affidargli un progetto, per evitargli almeno un altro incrocio con quel destino beffardo. Invece, sino alla telefonata di Lotito, Gigi ha sofferto, macerandosi in una lunghissima attesa, caratterizzata anche dalle sirene tentatrici per un ritorno nel Salento.