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DE VRIJ: “Il derby? I tifosi me ne parlano fin dal primo giorno: non vedo l’ora di scendere in campo!”

L’olandese si prepara a fare il suo esordio in una stracittadina della Capitale…

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NOTIZIE LAZIO – Tra tre giorni sarà derby e diversi elementi della truppa di PIOLI sono pronti a fare il proprio esordio nella sfida più importante dell’anno all’interno del Raccordo Anulare. Uno di questi è Stefan DE VRIJ, nuovo comandante della difesa della LAZIO, sbarcato qualche mese fa dal Feyenoord dopo aver disputato un Mondiale da autentico protagonista: “Sento parlare della partita con la Roma dal primo giorno in cui sono arrivato. I tifosi mi dicono sempre del derby dell’11 gennaio e che è molto importante per loro. Non posso ancora dire se sono più nervoso del solito. In ogni caso, è sempre bello poter giocare un match del genere, ammette l’olandese nell’intervista al portale nos.nl. Una lunga chiacchierata dove ritorna anche sul trasferimento di questa estate: “Prima del Mondiale non avevo ancora scelto dove andare. Una volta finito, avevo molte opzioni, ma la Lazio era la migliore. Sapevo che qui sarei maturato come calciatore. La città? Io e la mia ragazza ci troviamo benissimo, tutti sono molto gentili con noi. L’italiano? Piano piano sto migliorando, anche se pensavo di impararlo prima. In città, quando sono in un negozio ci sono una cinquantina di persone davanti alla porta. Ma non mi dà fastidio. Ogni tanto mi capita di fare delle foto, ma forse a Rottoerdam era anche peggio (ride, ndr)”. Dopo alcune partite di “assestamento”, ora il numero 3 sta sfoderando prestazioni maiuscole guidando i propri compagni con l’esperienza di un veterano: “La Serie A? Devo dire che in termini di ritmo e passo, non c’è molta differenza con l’Eredivisie – ammette De Vrij – . Qui in Italia il calcio è molto più tattico. L’azione va anche lentamente, poi all’improvviso si accelera. Giocare 90 minuti così è molto allenante, soprattutto per un difensore. Confronto? In Olanda si gioca spesso contro un attaccante che va sempre incontro alla palla, qui ti trovi di fronte a due punte: una viene incontro, l’altra attacca la profondità alle spalle. Un esempio è la partita dell’Olanda contro l’Italia: io e Jeffrey Bruma abbiamo affrontato Immobile e Zaza e non eravamo abituati al loro modo di giocare. Per questo siamo stati sorpresi in un paio di occasioni. Ora non accade più perché leggo molto meglio le situazioni difensive”.

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