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FOGGIA: “La Lazio ha l’obbligo di puntare al terzo posto. Parolo? E’ l’erede di Mauri”

L’ex biancoceleste torna sul derby: “Paradossale pensare che si ritengano più forti e poi esultano per un pareggio”…

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NOTIZIE LAZIO – Cambiano gli interpreti, si alternano le competizioni ma la Lazio rimane la stessa. Pasquale Foggia, in diretta su Radio IES, torna sulla gara di Coppa Italia e presenta la sfida contro il Napoli: “La Lazio mi ha sorpreso, è una squadra che continua a proporre gioco in ogni partita senza pause. Il derby è una gara particolare dove si gioca anche sui nervi. E’stata una partita divertente, peccato per il doppio vantaggio non capitalizzato. E poi quel tiro di Klose che poteva regalare la vittoria, gran parata di De Santis non sono d’accordo con chi sostiene che sia un errore di Klose. Anche se poi sembra che lo abbia vinto la Roma per il messaggio che è passato, è paradossale pensare che si ritengano più forti e poi esultano per un pareggio”.

Sull’esultanza di Totti
“Al selfie non ci avevo pensato mai neanche io (ride, ndr) Però lo trovo un gesto non offensivo”.

Sul gioco di Pioli
“La Lazio ha dimostrato che Pioli sta facendo un lavoro straordinario. Coinvolgendo nel lavoro settimanale tutti i suoi calciatori, quando si fa il turn over e si cambiano nove undicesimi è difficilissimo mantenere la stessa fisionomia, anche se in panchina ci sono grandissimi campioni. Ieri la Lazio era la stessa vista in campionato e quando cambiando tutti gli interpreti rimane invariata la riconoscibilità della squadra significa che l’allenatore sta facendo benissimo. Sia dal punto di vista tecnico sia umano per come sta gestendo i suoi ragazzi”.

Su Cataldi, Keita, Parolo e Mauri
“Ho visto molto bene Cataldi, in questa stagione con la squadra che va così bene lui può essere ancora più facilitato. Sono convinto che si inserirà conquistandosi un ruolo importante in questa seconda parte di stagione. Poi c’è Parolo. Non è un caso se lui gioca sempre e sia considerato un punto fisso da Pioli. Parolo è l’erede di Mauri. Proprio come successo a Stefano, è arrivato in sordina senza troppo entusiasmo da parte dell’ambiente ed è stato capace di conquistare subito l’allenatore. Rompe il gioco, sa crearsi gli spazi ed è molto intelligente negli inserimenti. E’ un giocatore fondamentale e lo sarebbe per qualsiasi allenatore in ogni squadra perchè sa fare benissimo tutte e due le fasi di gioco. Sono contento di aver visto segnali importanti anche da Keita. Quando sei così giovane e hai quelle qualità tecniche sei ad un bivio è facile esplodere e affermarsi tanto quanto c’è il rischio di perdersi e non fare nulla”.

Su Lazio-Napoli
“Domenica contro il Napoli sarà una partita difficile. La Lazio dovrà scendere in campo con l’idea di dimostrare subito nei primi 20 minuti di voler aggredire il Napoli, come successo nel derby. Ha tutte le potenzialità tecniche e fisiche in questo momento. Il Napoli se si aggredisce con decisione il secondo portatore di palla va in difficoltà. Devi stare sempre attento a non lasciare spazi e rimanere molto corto perchè loro nelle ripartenze sono molto temibili. Domenica mi aspetto di vedere la stessa impostazione del derby con Keita al posto di Felipe Anderson, in attacco il ballottaggio tra Klose e Djordjevic è sempre aperto perchè il tedesco merita sempre considerazione soprattutto dopo la buona gara in Coppa Italia. Però credo che alla fine verrà schierato Djordjevic, adesso è troppo importante per gli equilibri della squadra e mi sembra perfetto per l’idea di calcio di Pioli”.

Sulla lotta per la Champions ed il calciomercato
“La Lazio deve, ha l’obbligo, di puntare al terzo posto. Lo ha dimostrato e deve solo continuare su questa strada. Senza cambiare nulla. A gennaio quando una squadra va così bene intervenire sul mercato è un rischio. Bisogna intervenire solo se strettamente necessario, come potrebbe essere per la Lazio in difesa. Oppure se si presenta l’occasione di prendere un giocatore di altissimo livello. Pensare di acquistare solo perchè lo stanno facendo altre squadre è un errore”

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