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UNO SGUARDO ALLA SERIE A: “Il buono, il brutto e il cattivo” di Marco Piccari
Il telecronista Mediaset analizza l’ultima giornata di campionato soffermandosi sui tre momenti più salienti…
IL BUONO, IL BRUTTO E IL CATTIVO – Nuova puntata della rubrica “Il buono, il brutto e il cattivo”, dove il telecronista Mediaset Marco Piccari, in esclusiva per Lazionews.eu, si sofferma sui tre personaggi che più hanno caratterizzato l’ultimo turno di campionato. Ecco i protagonisti della 20° giornata:
Il Buono: la maglia bandiera
Il buono, anzi meglio dire il bellissimo, dell’ultima giornata di campionato è una maglia. Più di un gol, più di una giocata. A qualcuno potrebbe sembrare eccessivo, ma non è così. Ci sono delle maglie che rappresentato la storia, che trasmettono emozioni, che fanno rivivere personaggi e momenti unici: questa è la maglia bandiera della Lazio. Dopo 30 anni l’aquila sul petto è tornata e improvvisamente c’è stato un ritorno al passato, un tuffo agli anni 80. La Lazio, grazie al suo presidente e una volta tanto diciamolo senza volere difendere posizioni contro per forza fino al punto di negare l’evidenza, ha riportato in vita una maglia speciale; una maglia che rappresenta la lazialità. Vedere l’aquila sul petto indossata da Klose e compagni ha riportato alle mente antiche battaglie e soprattutto la banda dei -9 capace di compiere un’impresa straordinaria che salvò la Lazio dal baratro della serie C. Bello rivedere quella maglia, che adesso accompagnerà tutte le sfide interne della Lazio. Un emozione forte, un brivido atteso 30 anni. Peccato che nonostante tutto qualcuno continui a polemizzare creando solo spaccature e tensioni. Questi sono gli stessi che hanno alimentato anche un atteggiamento sbagliato del presidente Lotito. Questi sono coloro che pur di sostenere un ossessione e un pensiero contro a prescindere hanno distrutto un ambiente. Adesso è tempo di sostenere una squadra e un gruppo che con quella maglia e con quelle prestazione può regalare solo emozioni. Questo è il calcio, il resto lo lasciamo a chi non ama e a chi non capisce di calcio. L’elenco dei parolieri e scrittori da tastiera, poco credibili, è lunghissimo…
Il Brutto: Mexes
Da bollino rosso il francese Mexes. Inguardabile sia sotto l’aspetto tecnico che comportamentale. In campo non ha mai vinto un contrasto ed è apparso sempre l’anello debole della linea difensiva rossonera. Lento, svagato e fuori condizione. Ma questo nel calcio può anche capitare, quello che non si capisce è l’esplosione, stile giorno di ordinaria follia, accaduto nel finale di partita con Mauri. Un comportamento da censurare, una reazione spropositata. Quel tentativo di prendere per il collo un avversario ha lasciato tutti senza parole, nessuna provocazione può giustificare una reazione così folle. Peccato per lui, ma soprattutto per i bambini che hanno assistito ad una scena imbarazzate. Mexes si vergogni profondamente e rifletta durante la squalifica che speriamo sia lunghissima.
Il Cattivo: il gol non dato al Palermo
Dopo Udinese- Roma ancora un altro gol non dato con l’assistente di porta a due passi. Questa volta è capitato al Palermo sul tiro di Morganella abbondantemente oltre la linea di porta. Questa è cattiveria pura per non dire altro. Basta!!! La tecnologia non può più aspettare, in ballo c’è la credibilità di uno sport. Una partita di calcio e di conseguenza il campionato, non possono essere condizionati da sviste così clamorose. Certo bisogna anche dire che in Samp- Palermo, non sarebbe servito un occhio di falco per vedere un gol del genere. Complimenti a Sinisa Mihajlovic che al termine della partita, senza giri di parole, ha ammesso quanto sia importante in questi casi l’utilizzo della tecnologia. Quindi fate presto!!!!
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