Avv. GENTILE: “Non bisogna creare un’interpretazione sbagliata dei fatti: non c’è stata nessuna minaccia”

EXTRA LAZIO – Il caso continua a fare rumore. L’avvocato di Lotito non poteva non dire la sua. Gian Michele Gentile, in una intervista pubblicata da Granatissimi.com, si esprime così: “Da un punto di vista penalistico, il colloquio di una telefonata si può registrare e si può concedere tale registrazione ad un organico di informazione, ma è chiaro che se la diffusione è ritenuta diffamatoria si può andare incontro a qualche problema. Stiamo esaminando tutti i profili di responsabilità, mi sembra che si voglia volutamente leggere in modo sbagliato quanto è stato detto dal presidente“.
Il legale della Lazio entra nello specifico: “Quanto accaduto non è certo corretto per quanto concerne il codice di giustizia sportiva. Iodice è un tesserato così come Lotito e non bisogna creare un’interpretazione sbagliata dei fatti: non c’è stata nessuna minaccia, non c’è un atteggiamento arrogante. Lotito dà fastidio a qualcuno? Sono voci che corrono, pettegolezzi, ma qui il problema non è rappresentato da Lazio o Salernitana, è un discorso complessivo: il presidente dice no agli avventurieri e al vecchio calcio contraddistinto da favoritismi e senza regole. A chi dice che vuole trarre un profitto personale ricordo che, a differenza di quanto accaduto a Firenze o Napoli, sta ancora pagando 150 milioni di euro per i debiti risalenti all’epoca di Cragnotti”.
Grande scalpore hanno creato le parole di Lotito sulle piccole realtà protagoniste del calcio italiano, come Carpi e Frosinone: “Era un discorso generale, atto a rendere l’idea rispetto ad un concetto che Lotito ribadisce da tempo: il calcio di oggi si basa moltissimo sugli introiti dei diritti televisivi, è chiaro che realtà con poche centinaia di persone sugli spalti possano abbassare gli introiti e ciò andrebbe anche a scapito di grandi società che fanno sacrifici importanti. Nulla contro il Carpi – conclude Gentile -, se dimostrerà di essere più forte vincerà il campionato, il filo conduttore del ragionamento del presidente è sempre lo stesso: il calcio di oggi produce debiti e i soldi delle televisioni tengono in piedi la baracca, i bacini d’utenza possono fare la differenza”.