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MAURI carica la squadra: “Manteniamo i piedi per terra, ma contro il TORINO sarà fondamentale vincere”

Le parole di Mauri a Lazio Style Radio…

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NOTIZIE LAZIO – Contro la Fiorentina ha giocato la sua la sua 19esima gara in Serie A, per un totale di 1.348 minuti contando le varie competizioni. Numeri importanti per quello che, con il passare del tempo, è divenuto per Pioli l’uomo chiave della Lazio. Contro i viola, infatti, Stefano MAURI non doveva scendere in campo: un pestone rimediato nella gara contro il Sassuolo aveva messo a rischia la sua presenza, poi grazie allo staff medico mister Pioli l’ha potuto schierare dal primo minuto. Oggi, il capitano biancoceleste si è racconto a Lazio Style Radio.

Sulla condizione fisica

“Ho ancora un’infrazione al mignolo del piede che mi dà fastidio. Ora sto lavorando bene ma durante la partita sento ancora qualcosa. È un momento particolare del campionato e nonostante il problema ho stretto i denti e sono sceso in campo. Nella nostra professione è molto importante l’autostima in virtù dei risultati che si ottengono. La squadra è consapevole della propria forza ma sappiamo che per raggiungere certi obiettivi occorre restare uniti, lavorare bene e mai accontentarsi perché non abbiamo ancora fatto niente. C’è ancora tanto da lavorare e da migliorarsi”.

Con questo modulo non date mai punti di riferimento…

“È importante ricoprire bene gli spazzi sul campo, rimediare agli errori dei compagni perché poi loro rimedieranno ai tuoi. Siamo un gruppo compatto, ci aiutiamo l’uno con l’altro e così è più facile ottenere risultati importanti”.

Cosa dici a giovani come Keita e Felipe Anderson prima di entrare in campo?

“Stanno facendo molto bene. Per i giovani è più facile che si facciano prendere dall’entusiasmo. Noi più grandi stiamo più con i piedi per terra, non vogliamo tarpare le ali al loro entusiasmo, ma cerchiamo di fargli capire che la partita di lunedì contro i viola è finita e ora bisogna pensare alla prossima contro il Torino, che sarà ancora più importante”.

L’investitura a Cataldi di lunedì quanto è stata importante?

“Non è stata un’investitura ma un premio ad un ragazzo che si sta comportando molto bene. Volevamo fargli capire che è un giocatore importante come ce ne sono altri in questa squadra”.

Ti vedi più come direttore sportivo o come allenatore un giorno?

“Mi piacerebbe fare entrambi i lavori, si potrebbe inventare questo nuovo ruolo? (ride, ndr). In realtà ancora non ci sto pensando, mi vedo ancora molto bene come giocatore”.

Tu e Klose caratteri differenti ma la personalità è sempre la stessa…

“Dopo tanti anni un giocatore esperto capisce prima ciò che vuole un allenatore e cerca di mettersi a disposizione per gli altri, soprattutto per i più giovani. L’ho detto già in ritiro che questa è la Lazio più forte in cui abbia mai giocato”.

Quando ci farai rivedere quel gol strepitoso in rovesciata contro il Napoli?

“Speriamo presto. Ci ho riprovato recentemente ma il tiro era fuori lo specchio della porta. A me va bene anche fare gol alla ‘Inzaghi’”.

Com’è nata la tua passione per il calcio?

“Giocavo ad Arcore vicino la mia città, poi mi hanno notato alcuni osservatori del Monza e sono rimasto per tutto il settore giovanile fino a 18 anni. Da lì ho fatto molta gavetta. Ho iniziato nei dilettanti come difensore centrale poi centrocampista, fino ad avanzare sempre di più, ma anche quando ero più arretrato facevo tanti gol”.

Una personalità che ti ha aiutato in questi anni per le vicende extra-calcistiche…

“Non è stato per niente facile, sono capitate tante cose in questi ultimi anni ma mi ha aiutato anche il carattere. Poi se hai la coscienza a posto diventa tutto più facile. Essere tirati sempre in mezzo anche dalla stampa, o da una certa stampa, non è bello ma poi ci fai anche l’abitudine”.

Ora il Torino…

“Speriamo di far bene perché è una tappa troppo importante per la nostra scalata. Una volta eravamo bravi a far giocare male le squadre, ora giochiamo bene noi per cui cercheremo di continuare su questa strada. Siamo consapevoli dei nostri mezzi, ma in una città come Roma è importante rimanere con i piedi per terra. I nostri obiettivi sono a portata di mano ma mancano ancora molte giornate. Questo entusiasmo che c’è in città è molto bello ma la strada è ancora lunga”.

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