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F.ANDERSON: “L’aquila mi è entrata nel cuore. Il gol nel derby? Non ci credevo…Resto? Avoja!”

Nel giorno del suo 22esimo compleanno il brasiliano si proietta sul prossimo impegno: “A Torino a testa alta! E vogliamo la Coppa Italia”…

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NOTIZIE LAZIO – Dodici lunghi mesi di attesa ampiamente ripagati: dopo l’iniziale periodo di adattamento, Felipe Anderson ha dispiegato tutto il suo potenziale, andando anche ogni più rosea aspettativa dei tifosi. Nel giorno del suo 22esimo compleanno, il brasiliano ha preso la parola ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3. Ecco le sue dichiarazioni: “Grazie per i complimenti, già mi sento un po’ vecchio!”.

Partiamo subito dalla larga vittoria sull’Empoli di domenica…
“E’ stata una giornata particolare perché c’era tanta gente allo stadio ed era uno dei nostri obiettivi che volevamo da inizio stagione. E’ stato bellissimo regalare ai tifosi 4 gol, visto che in Serie A non accade spesso. Ora vogliamo continuare così”.

Li avete messi in grande difficoltà sulle fasce…
“Sì, li abbiamo studiati molto in settimana e preparata molto bene. Abbiamo fatto i primi gol coi cross di Cavanda, sfruttando molto bene le fasce come ci chiedeva il mister”.

Vuoi mandare un messaggio ai 50mila di domenica?
“Quei 50mila ci hanno dato la forza per segnare e non subire gol. Sono stati l’uomo in più”.

E’ cambiato qualcosa in voi: siete diventati consapevoli della vostra forza?
“Certo, poi con i tifosi allo stadio abbiamo un spinta in più. Continuiamo a spingere nonostante il vantaggio!”

Sabato c’è la Juventus…
“Siamo in un momento importante, loro sono la squadra più forte del campionato, li rispettiamo, ma andiamo a Torino a testa alta. Prima facevamo un buon calcio, ma adesso abbiamo maggior fiducia, cosa che prima mancava. Andremo lì per fare la partita”.

Cosa è scattato in te quest’anno?
“Già a fine stagione scorsa mi sentivo bene e sapevo che potevo giocare il mio calcio. Scrissi sui miei social network che non ero contento di andare in vacanza perché volevo far meglio sin da subito. Ho sentito la fiducia dei tifosi e ho avuto subito una gran voglia di ricominciare: questo mi ha spinto molto a fare bene”.

Dimostri grande umiltà e sei maturato molto…
“Sono cresciuto in una famiglia umile, mio padre mi diceva sempre di esserlo e di trattare le persone allo stesso modo. Devo essere sempre me stesso!”.

Sei sempre il solito Felipetto fuori dal campo…
Lo dicevo anche a mia sorella. Mi piace essere una persona sorridente e disponibile con tutti quando la gente mi chiede una foto o mi saluta”.

Che rapporto hai con la città di Roma? Hai avuto modo di conoscerla più a fondo?
“Abitare a Roma è una cosa bellissima! I miei amici mi dicono sempre che la vogliono visitare e io dico loro, “va bene, sono qui!”. L’affetto della gente mi ha molto aiutato anche nei momenti difficili”.

La società ti ha molto aiutato in quei momenti difficili…
“Sì mi hanno sempre aiutato. L’aquila mi è entrata nel cuore! Anche con la mia famiglia adesso siamo felici.Ci sarà sempre gratitudine alla Lazio”.

Quando hai capito che stava cambiando qualcosa, che era arrivata la svolta? C’è stato un gol o una giocata che ti ha dat questa sicurezza?
“Già da quest’estate con mister Pioli. Mi ha sempre dato fiducia anche quando sbagliavo. Mi ha dimostrato che voleva lavorare su di me. Ricordo quando mi ha messo titolare al posto di Candreva, che si era infortunato, dicendomi che era la mia chance e che dovevo dimostrare quanto valessi! Questo è stato per me molto importante”.

L’emozione del primo gol lo ricordi?
“È stato bellissimo, un momento che aspettavo io e tutti i tifosi che mi hanno sempre dato fiducia. Contro il Parma, primo gol in A, mi sono sbloccato e ho inizio a segnare com maggiore frequenza”.

Non fai mai gol banali…
“Ogni tanto sbaglio ma cerco sempre di fare quello che penso all’istante. Quando fai una cosa buona in partita, poi prendi fiducia. Contro la Samp, prima avevo fatto assist a Parolo e allora ho sentito la giusta fiducia per fare quel tiro da fuori area”.

Non ti manca davvero nulla…
“No, devo continuare a lavorare nell’uno contro uno, anche in area o quando sono davanti al portiere”.

Cosa hai pensato al gol al derby?
“Dopo averlo fatto ho guardato il tabellone per cinque minuti per capire se fosse vero, non ci credevo! Mi domandavo se fosse davvero successo a me! Me lo chiedevano tutti e finalmente lo avevo fatto!”

Il gol più bello?
“Quello a Reggio Emilia contro il Sassuolo, c’era tutto: precisione e forza“.

Quest’anno hai già segnato a Torino…
“Contro Buffon sarà più difficile! Anche contro i granata non è stato facile perché il campo era difficile e faceva molto freddo”.

Hai dimostrato di saper segnare anche di testa…
“Sì, non pensavo di aver saltato così tanto. Poi ho riguardato il replay e mi sono quasi impressionato. Lo proviamo tanto anche in allenamento, come oggi del resto, con i cross sulle fascie. Se lo provi in settimana, poi in partita diventa più facile”.

Molti tifosi oggi si rimangiano le critiche dell’anno scorso…
“Nel calcio, quando vai male, devi ascoltare le critiche per poterti migliorare! Sono contento adesso di tutti questi complimenti. Voglio continuare a lavorare con convinzione per poter continuare così. A giugno ci sarà anche la Coppa Italia sarebbe un traguardo bellissimo per noi. La vogliamo e giocheremo la finale per vincerla”.

Un tifoso vorrebbe invitarti a cena per una carbonara…
“La carbonara mi piace molto. Ma lo avverto, sono uno che mangia tanto (ride, ndr)”.

Il segreto di Stefano Pioli?
“L’umiltà. Tutto questo è per metà merito suo: riesce ad inculcarci la giusta mentalità. Abbiamo fatto 8 vittorie consecutive e ci dice che non abbiamo ottenuto nulla. Sabato daremo il massimo. Ognuno corre e gioca per il compagno. L’impegno non mancherà mai”.

Quali erano i tuoi idoli da bambino? Un sogno che hai sempre avuto?
“Da piccolo guardavo Ronaldo, Ronaldinho e Kakà. Sogno? Ricevere il grande affetto della gente: questa è stata sempre una cosa che ho ricercato e che ho sognato per la mia famiglia. Voglio continuare a far bene così”.

Senti Neymar? Cosa ti dice?
“Ci sentiamo e mi manda i messaggi per i complimenti. Mi incita sempre a far meglio”.

Hai sempre fatto tanti assist, ma quest’anno ti sei scoperto goleador…
“Mi è sempre piaciuto fare assist, ma mia sorella, che mi segue molto, mi dice sempre di dover far gol perché ho la qualità per farlo. Merito anche al lavoro fatto con mister Pioli che mi dice di buttarmi dentro. Prima rimanevo sempre fuori area, ora invece partecipo di più alle azioni”.

C’è un po’ di rammarico per essere uscito prima nel derby per infortunio? Anche perché la sensazione era che avresti potuto fare ancora molto…
“C’è sempre rammarico in questi casi. Stavo bene e con gli spazi del secondo tempo potevo ancora far bene. Spero di potermi rifare al ritorno e di giocare ancora molti derby”.

Tanti tifosi ti chiedono se resterai…
“Ho rinnovato fino al 2020 quindi ‘avoja’…!”

Vivi a Roma, la città della fede…
“Non sono cattolico, ma cristiano (evangelista, ndr) ma la fede è sempre la stessa. Per me Gesù è molto importante!”

-Una tifosa lo invita a fare nella sua carriera a fare sempre quello che gli dice il cuore-
“Seguo sempre il mio cuore. È la base della mia famiglia. Siamo sempre andati dove eravamo felici. Qui lo siamo molto, fino a quando mi volete ( ride, ndr)”.

C’è qualche giovane compagno brasiliano da segnalare?
“È difficile sono tanti. Alcuni sono amici miei, non posso fare nomi”.

La Selecao?
“Sto lavorando per quello. Se viene sarò felice, ma adesso è più importante aiutare la Lazio”.

Una stagione da protagonisti, ve lo aspettavate?
“Noi ci credevamo da Auronzo. Ce lo ripetevamo tra noi che potevamo fare una grande stagione, non abbiamo iniziato bene ma adesso ci siamo ripresi. Come dice il mister possiamo ancora migliorare e dobbiamo lavorare duro”.

Cosa ti ha dato indossare la maglia-bandiera?
“Ho fortemente voluto giocare con questa maglia. È una delle più belle che io abbia mai visto e sono contento di fare bene con questa casacca. Dobbiamo continuare così per fare bene e far felice i nostri tifosi”

Il tuo arrivo alla Lazio?
“Tare è venuto in Brasile, mi ha chiesto se volevo venire e mi ha detto che credeva in me e nelle mie qualità. Anche lo scorso anno mi chiamava sempre per incitarmi a lavorare e a fare di più perché Roma è una città difficile. Tare è stato importantissimo per me e per la mia crescita. Anche Lotito mi è sempre stato vicino”

Vuoi mandare un messaggio a tutti i tifosi?
“Vi ringrazio tutti per gli auguri e l’affetto che mi avete dimostrato. Domani andrò in campo con ancora più voglia e correrò e mi impegnerò ancora di più sapendo di avere così tante persone che mi vogliono bene”.

(Fine)

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