IL MESSAGGERO. L’emergenza diventa forza

(getty images)

Si può vivere nell’emergenza continua e trovare comunque la forza di restare competitivi. Questa è la vera forza della Lazio, da tempo chiamata ad affrontare problemi di formazione e costretta ad adattare calciatori ad altri ruoli. Ma, nelle difficoltà, Reja ha saputo quasi sempre trovare delle risposte molto forti dal gruppo che, nonostante tutto, è rimato a galla in maniera sorprendente. In alcuni momenti sembrava che la barca biancoceleste dovesse affondare, invece i risultati sono stati dalla sua parte e il terzo posto in solitudine, con la Juve a più 4, hanno rappresentato la conferma della solidità e della capacità caratteriale della Lazio.
L’allenatore friulano ha spesso detto e ripetuto che questa squadra, quando è chiamata ad affrontare i problemi, riesce persino a esaltarsi. Del resto la pesantissima vittoria sul Milan capolista è arrivata senza Klose, l’elemento più carismatico e incisivo. Il secondo successo nel derby, con due difensori all’esordio e che non giocano quasi mai, ha garantito un’ulteriore conferma di cosa la squadra riesca a fare quando vuole fortemente un risultato. La rimonta con il Cesena, sotto di 2 reti, con un uomo in meno e con Ledesma centrale difensivo, ha forse rappresentato il momento più complicato, e allo stesso tempo più esaltante, dell’intero campionato.
Reja è ormai abituato a conviverci. In questa stagione ha dovuto far giocare mezzala persino un esterno naturale come Lulic, ha spostato l’altro centrale di ruolo, il brasiliano Hernanes, sulla fascia: sia su quella sinistra, che su quella destra. Gonzalez che ha giocato da esterno, mediano e ora da terzino destro per sopperire agli infortuni di Konko e Zauri e alla squalifica di Scaloni.