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GAZZETTA DELLO SPORT. REJA: «Lo scudetto? Mai dire mai Questa Lazio è matura»
Una sintesi dell’articolo de “La Gazzetta dello Sport”
GAZZETTA DELLO SPORT. REJA: «Lo scudetto? Mai dire mai Questa Lazio è matura»
Reja «Nulla ci è vietato, ma piangerei per il terzo posto Champions Il futuro? Ne parliamo a fine campionato. Io voglio ancora allenare»
La vita è adesso. «Del futuro parliamo fra 12 partite», sussurra Edy Reja. La vita è un derby vinto che sembra aver allargato i confini della Lazio: tra il sogno scudetto e l’obiettivo Champions, chi se lo ricorda più Gianfranco Zola? Più facile, piuttosto, pensare a una squadra che sorprende solo chi non la conosce: stessi punti di un anno fa — «ma maturità diversa», ancora il tecnico —, soprattutto girone di ritorno come nessuno in Italia: stasera con una vittoria la squadra di Reja tornerebbe a riprendersi il primo posto dal giro di boa in poi, parziale messo in discussione dalla vittoria del Napoli di due giorni fa. Difficile non sognare, allora, al termine di una settimana che ha mischiato sacro e profano come solo il calcio sa fare: 7 mila tifosi in festa a Formello e Reja acclamato «come Padre Pio», mentre Klose andava in udienza da Papa Benedetto XVI. Reja incassa. E rilancia: «Il nostro campionato non è finito con la vittoria sulla Roma», fa il tecnico. Un avvertimento agli avversari, sembrerebbe: «In cuor nostro sappiamo di essere inferiori a Milan e Juventus. Ma in classifica non siamo così distanti e nel calcio non si sa mai. Nulla è vietato, abbiamo il dovere di puntare il più alto possibile. E quando recupererò tutti gli infortunati, il nostro rendimento aumenterà ancora».No limits, per dirla con uno slogan. «Ma attenzione: il terzo posto sarebbe un grande risultato. Sì, potrei pure piangere, come ho visto fare a Ranieri». L’anno scorso la qualificazione al preliminare di Champions gli sfuggì per la differenza reti. E anche quella Lazio aveva 48 punti dopo 26 giornate: «Ma questa squadra è più matura. Sa leggere le partite, sa quando accelerare e quando gestire le forze. E poi non risente degli infortuni e delle squalifiche: sono convinto che da qui alla fine sorprenderemo ancora». Sotto con il Bologna, allora. C’è da continuare la folle corsa Champions: «Serviranno 70 punti». E poi sarà futuro. «Prima voglio arrivare terzo, poi si vedrà. Ne riparliamo fra 12 partite», dice Reja. Però una cosa si può dire: quell’incontro tra Zola e Lotito di 15 giorni fa e le incomprensioni tra il tecnico e la società sono lì in un angolo, accantonate ma non dimenticate. Anche se una mano Reja la tende: «Rimpianti sul mercato? La squadra è coperta in tutti i ruoli. Il presidente avrebbe solo voluto aggiungere qualcosa, ma non ci siamo riusciti». Poi gli scappa: «Qui sono stato…qui sto bene». Ma la vita è adesso, no?
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