ESCLUSIVE
ESCLUSIVA. Intervista doppia Corradi-Fiore: “Questa Lazio come la nostra: gioca sempre per vincere. In una gara secca l’impresa è possibile!”
JUVENTUS-LAZIO, FINALE COPPA ITALIA – I due ex biancocelesti decisero la finale di Coppa Italia contro la Juventus nel 2004…
ESCLUSIVA LAZIONEWS.EU – Se in questa settimana parli di Stefano Fiore e Bernardo Corradi, la mente del tifoso biancoceleste non può che fare un tuffo nel passato lungo undici anni: grazie alle loro reti la Lazio si aggiudicò la sua quarta Coppa Italia proprio a discapito della Juventus. Prima una doppietta dell’esterno all’Olimpico, poi la capocciata liberatoria dell’ariete al Delle Alpi, decisiva per scacciare i demoni della rimonta che aleggiavano dopo le reti di Trezeguet e Del Piero. Una serata, quella piemontese, che si concluse poi con l’ennesimo gol di Fiore il quale, oltre al trofeo, si aggiudicò anche il titolo di capocannoniere di quell’edizione con 6 centri. Intervistati in esclusiva da Lazionews.eu, la coppia ritorna su quell’emozionante trionfo, presentando poi quello che attende la truppa di Pioli tra pochi giorni:
Undici anni dopo é di nuovo Lazio-Juve in finale di Coppa Italia. Che ricordi hai di quella doppia sfida?
C: “Si in quel caso era in partita doppia, vincemmo 2-0 in casa con la doppietta di Stefano e poi andammo lì. Andare sotto 2-0 era duro da assimilare per poi cercare di andare avanti, ma poi feci gol io e praticamente ipotecai la Coppa prima del gol di Stefano che mise al sicuro il risultato. Però le partite sui 90′ sono un po’ diverse”.
F: “E’ normale che ho un ricordo molto positivo, fu una vittoria netta e meritata, a completamento di un ciclo di due anni molto belli e pieni di soddisfazioni con Mancini. La ricordo in particolare perché non capita tutti i giorni di vincere la Coppa Italia anche da capocannoniere e fare tre gol in semifinale e tre in finale, risultando decisivo. Ho ricordi molto belli e ancora molto vivi”.
Anche quest’anno la Juve arriva coi favori del pronostico: come si batte la squadra campione d’Italia e finalista di Champions?
C: “Io credo che la Lazio non si debba snaturare e non debba cambiare modo di giocare, sia che si trovi davanti la Juve che qualsiasi altra squadra. Ha qualità enormi che l’hanno portata in questa posizione di classifica e quindi dovrà giocarsi la partita a viso aperto, perché soprattutto davanti ha qualità da vendere”.
F: “E’ complicato, bisogna fare la classica partita perfetta e sperare che la Juve non sia nella sua miglior serata, perché alla fine quando giochi contro una squadra più forte che è anche in serata, difficilmente riesci a invertire la rotta. La Lazio deve fare una partita molto accorta, cercare di tenere la partita in equilibrio, cosa che non gli è riuscita nelle partite di campionato e cercare di sfruttare ogni minima occasione, perché la Juve non concede molte. Ma se va sotto poi è costretta a scoprirsi e la Lazio ha dei contropiedisti fantastici. Viceversa se la Juve dovesse andare in vantaggio, è una squadra che non perdona, quindi – ripeto – bisogna fare una partita molto accorta e cercare di sfruttare ogni minima occasione perché la Juve non ne concederà tante”.
Qual è la forza di questa Lazio? Quanto del merito va al mister Pioli?
C: “A Pioli va tantissimo del merito, perché ha trovato la quadratura del cerchio, non è semplice supportare tre giocatori molto offensivi come Candreva, Felipe Anderson, Klose, Djordjevic e gli altri che si alternano. Ha giocato anche con qualche difficoltà di formazione soprattutto all’inizio del campionato e ora è rientrato benissimo Gentiletti che ha fatto gol subito ed è un acquisto importante in ottica di questo finale di stagione, così come il rientro di De Vrij. Peccato per Biglia, sarebbe stato bello vedere una Lazio al completo contro la Juve”.
F: “Pioli sicuramente ha grandi meriti perché nel giro di poco è riuscito a creare un grande gruppo, una squadra che gioca molto bene a calcio e a dargli da subito una mentalità molto chiara. La Lazio è una squadra che gioca la partita sempre per vincere, che gioca senza molti tatticismi e che gioca sul ritmo. Una squadra che corre per novanta minuti e quando alza i ritmi sono guai per tutti, perché gioca veramente a grande velocità e soprattutto davanti ha giocatori pericolosissimi che sono capaci di saltare l’uomo, che hanno tiro, hanno assist, che hanno gol… Quindi è una squadra ben costruita e sicuramente i meriti di Pioli sono evidenti”.
Credi che Pioli risparmierà qualcuno anche pensando un po’ al derby?
C: “Sono convinto che a questo punto della stagione non conti molto il lavoro settimanale perché non penso che si possa preparare bene una partita durante la settimana ma si va avanti con quello che si ha nelle gambe. Come la Juve giocherà con la formazione migliore, lo stesso penso farà anche Pioli, anche perché se dovesse arrivare una vittoria le energie nervose sopperiranno a quelle fisiche”.
F: “E’ chiaro che sono partite molto ravvicinate e soprattutto le scorie fisiche di una partita così importante te le porti dietro. E’ vero, però, che avrà un giorno in più per prepararla, visto che la Lega ha deciso di giocare lunedì; però in ogni caso sicuramente la Roma avrà il vantaggio di poterla preparare un po’ meglio. Ma immagino che da un punto di vista dei calciatori sia comunque bello poter affrontare una finale di Coppa Italia, magari poter battere i più forti d’Italia e arrivare al derby ancora più carichi. Dal punto di vista mentale potrebbero trovarne molto giovamento”.
Quanto manca alla Lazio per avvicinare la Juve e provare a lottare per lo Scudetto?
C: “Onestamente per avvicinare la Juve manca ancora, i passi fatti quest’anno con le varie defezioni comunque non rendono la rosa della Lazio ancora competitiva per i tre fronti. Credo infatti che il prossimo anno, sia che vada in Champions che in Europa League, la Lazio dovrà operare sul mercato per portare in organico un numero di giocatori di qualità sufficiente per competere appunto su tre fronti”.
F: “La Juventus è stata costruita pian piano. La Lazio quest’anno ha dimostrato negli scontri diretti di essere ancora distante da loro, non solo tecnicamente ma anche come mentalità. Però secondo me, è iniziato un discorso tecnico molto importante che già quest’anno sta dando risultati notevoli che probabilmente ad inizio stagione non erano in preventivo. Vuol dire che c’è una base molto buona da cui ripartire e secondo me con oculatezza, inserendo due o tre pedine giuste, non dico che potrebbe colmare il gap ma potrebbe cominciare ad avvicinarsi. E’ chiaro che la Lazio da sempre ha dimostrato di non avere le potenzialità economiche per comprare dei top player così all’improvviso, magari inserirne uno o due a stagione potrebbe essere un progetto tecnico che gli possa consentire nel giro di un paio d’anni di essere lì con la Juve”.
Mancano due giornate alla fine del campionato, chi la spunterà per il secondo posto e per la Champions?
C: “Se guardiamo il calendario, il migliore ce l’ha la Roma: ha lo scontro diretto e se la può giocare, poi l’ultima partita penso avrà poco senso per lei visto che gioca col Palermo, una squadra che non ha più nulla da chiedere al campionato.Era il Napoli la squadra col calendario migliore, ma lì ci sono altri problemi ora. Proprio per questo sarà un derby affascinante, perché tutto dipende da quella partita e sarà decisivo sotto tutti gli aspetti. E’ un match difficilmente pronosticabile, si dice in genere che la squadra favorita poi non vince mai, ma a livello di forma fisica e gioco espresso è la Lazio che si presenta superiore sulla carta”.
F: “E’ complicato, è chiaro che la Roma ha un punto di più e quindi viene da dire la Roma. Guardando il calendario è chiaro, anche se la Lazio dovesse vincere il derby, poi avrebbe comunque lo scontro a Napoli che se vince le prossime due partite potrebbe ancora essere in corsa. Come calendario e per il fatto di avere un punto di vantaggio, mi verrebbe da dire la Roma. Però non mi sembra una squadra molto in forma in questo periodo, mentre la Lazio è una squadra che sta benissimo. Potrebbe anche spuntarla lei, ma sarà una battaglia fino alla fine anche perché il derby, comunque finisca a meno che non lo vinca la Roma, potrebbe non essere decisivo”.
Molti hanno accostato questa Lazio a una delle Lazio del passato. Voi trovate delle similitudini con la vostra del 2002-2004? Pioli può somigliare al primo Mancini?
C: “Faccio sempre fatica a trovare similitudini tra cicli, squadre, giocatori o allenatori. Sono squadre diverse, costruite in maniera differente e che giocano un calcio differente; sembra comunque un bel gruppo di lavoro come lo eravamo noi. Pioli non l’ho mai avuto, ma quando è arrivato tra lo scetticismo generale forse ero uno dei pochi ad essere contento, perché per sentito dire e per quello che avevo visto poteva garantire equilibrio e qualità”.
F: “Qualcosa c’è, sia nella squadra che nell’allenatore, soprattutto nella mentalità di proporre un gioco offensivo. Sia la mia che questa non è una squadra che fa calcoli, che scende in campo aspettando l’avversario o giocando per il pari. E’ una squadra che si gioca sempre e che vuole fare la partita a prescindere dall’avversario. E questa secondo me è la mentalità da squadra di vertice, da squadra vincente e anche in qualche giocatore sicuramente ricorda la mia Lazio. Il modulo è diverso, gli interpreti sono diversi, ma ci sono le caratteristiche e l’imprevedibilità di alcuni suoi giocatori che rispecchia quella Lazio lì”.
Quante possibilità ha in percentuale la Lazio di portare a casa la Coppa?
C: “La Juve a livello di organico è superiore alla Lazio, ma sui 90′ penso ci possa essere lo stesso rapporto che c’è tra la stessa Juve e il Barcellona, superiore ai bianconeri che però se la possono giocare. Il calcio poi è fatto anche di episodi, ne basta uno per cambiare completamente la partita”.
F: “Secondo me in una partita secca può succedere di tutto. Non dico che si parte alla pari, perché oggi partire alla pari con la Juve è difficile: ha dei valori tecnici e di personalità, di esperienza molto alti e quindi già questo di per sé è un vantaggio. Credo che la Lazio farà tesoro delle due partite che ha perso nettamente in campionato e farà una partita diversa, avrà la possibilità di giocarsela in casa davanti ai propri tifosi e quindi dico leggermente favorita la Juve…però, porte aperte!”.
Gargiulo-Iucca
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