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UNO SGUARDO ALLA SERIE A: “Il buono, il brutto e il cattivo” di Marco Piccari
Nuova puntata della rubrica “Il buono, il brutto e il cattivo”, dove il telecronista Mediaset Marco Piccari, in esclusiva per Lazionews.eu…
IL BUONO, IL BRUTTO E IL CATTIVO – Nuova puntata della rubrica “Il buono, il brutto e il cattivo”, dove il telecronista Mediaset Marco Piccari, in esclusiva per Lazionews.eu, si sofferma sui tre personaggi che più hanno caratterizzato l’ultimo turno di campionato. Ecco i protagonisti della 36° giornata.
Il Buono: Mihajlovic
“Non commento gli episodi arbitrali sono più arrabbiato con i miei per le occasioni sprecate”. Queste le parole di Sinisa Mihjalovic a fine gara davanti alla moviola, mentre gli mostravano la trattenuta di Klose su Viviano al momento del gol della Lazio con Gentiletti. Il tecnico della Samp invece di parlare dell’arbitraggio sceglie una via diversa e sposta l’attenzione su quello che di meglio potevano fare i suoi giocatori. Una scelta che premiamo con il buono della settimana, in un calcio dove la polemica regna sovrana sarebbe bello avere molti più allenatori con letture di questo tipo. Simili interpretazioni aiuterebbero a diffondere un cultura più sportiva.
Il brutto : El Shaarawy
Il Faraone dove è finito? El Shaarawy contro il Sassuolo ha centrato la 100 esima presenza con la maglia del Milan , ma non sarà certo un traguardo da ricordare. I problemi fisici lo hanno praticamente messo ai margini facendogli vivere una stagione da incubo. Contro il Sassuolo mancava da 4 mesi e quando il tecnico Inzaghi lo ha inserito al posto di Honda, il Faraone non si è mai visto. Nessuna giocata, zero guizzi, insomma niente di niente. Impalpabile. ElSha si è fatto notare solo per un litigio con l’arbitro. Brutto momento quel del giovane talento rossonero, un momento che alimenta tanti dubbi su quello che doveva essere una speranza anche del calcio italiano. Forse cambiare aria potrebbe aiutare a riaccendere el Shaarawy per farlo tornare: Faraone.
Il cattivo : Berardi
Quando Domeinico Berardi vede rossonero diventa tremendamente cattivo. Due partite contro i rossoneri e 7 gol, una certezza per lui, un incubo per il Milan. Questa volta sono 3 gli schiaffoni rifilati alla formazione di Inzaghi. Tre gol dove Berardi mostra tutto il suo repertorio. Il primo un tiro dalla distanza dopo un taglio da destra verso il centro. Il secondo un esterno sinistro con palla nell’angolino. Il terzo con un’azione da opportunista. Forza, talento ed esperienza tutto in Berardi e tutto contro il Milan. Un attaccante completo che impressiona sempre di più e che se avesse un accento sulla ( I ) o un ( H ) nel cognome in molti farebbero follie per prenderlo. Il suo futuro sembra colorato di bianconero, ma quello che chiediamo è di vederlo comunque sempre in campo. Il suo talento non può essere ingabbiato. Domenico Berardi: la speranza del calcio italiano.
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