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BILANCIO 2014/2015: Portieri. Superman Marchetti ha ritrovato il suo pianeta, Berisha a corrente alternata

LAZIONEWS.EU – Il rendimento stagionale dei portieri analizzato al termine dell’annata…

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LAZIONEWS.EU – Una delle gioie più grandi degli ultimi anni ha invaso i cuori dei laziali all’ultima giornata di campionato: la Lazio ha centrato terzo posto e qualificazione in Champions League. Il traguardo, che non veniva raggiunto da 7 anni, è stato tagliato solo a pochi minuti dalla fine della sfida-spareggio con il Napoli di Benitez, sconfitto 4-2 al San Paolo. La Lazio che si è vista durante l’arco di tutta la stagione è stata una delle squadre migliori del campionato, un concentrato di carattere e tecnica che ha consentito la rivoluzione rispetto allo scorso anno. I biancocelesti hanno chiuso il campionato con la terza miglior difesa, subendo 38 reti in totale, ben 16 in meno in confronto alla stagione passata. Il merito va diviso tra l’ottima impostazione difensiva che Pioli ha saputo creare e la buona vena dei portieri laziali, Marchetti in primis. La considerazione è rafforzata anche dal fatto che la formazione capitolina è stata quella che in assoluto ha subìto più tiri in porta durante il campionato, piazzandosi al sesto posto a livello europeo con una media di 9.7 tentativi contro a partita.

Andiamo ora ad analizzare il rendimento dei portieri biancocelesti, elencati rigorosamente in ordine alfabetico:

BERISHA: Le gerarchie dei portieri biancocelesti sono ben definite: Berisha è il secondo portiere biancoceleste. Il ruolo cucitogli addosso da Pioli potrebbe anche andargli stretto, ma Etrit non ha mai creato problemi e, quando chiamato in causa, in stagione si è sempre fatto trovare pronto. L’albanese ha collezionato 17 presenze, 10 in campionato e 7 in Coppa Italia, competizione in cui è stato lui il titolare. In Serie A ha incassato 9 reti, chiudendo in 4 occasioni la gara senza far segnare gli avversari. Stesso numero di partite in cui ha mantenuto la rete inviolata in Coppa, dove ha subito 4 reti. Il giudizio stagionale non è del tutto positivo: il rigore parato contro l’Inter, quando subentrando a freddo dalla panchina ipnotizzò Icardi, non fa dimenticare l’incertezza sul tiro di Higuain nella sfida d’andata contro il Napoli che costò alla Lazio la sconfitta e avrebbe potuto influire sull’esito di una stagione. La finale di Coppa lo ha poi visto abbastanza insicuro su entrambe le reti: prima è mancato un pizzico di rapidità in area piccola sul tap-in di Chiellini, poi sul non irresistibile tiro di Matri, valso la vittoria juventina ai supplementari, Berisha non è parso deciso nella respinta, deviando la palla a rete. Comunque l’estremo difensore albanese è un classe ’89 e per il ruolo è ancora giovane; secondo molti esperti sta crescendo ed ha ampi margini di miglioramento: per il futuro potrebbe essere una certezza, sempre che accetti il ruolo da comprimario per i prossimi anni.

MARCHETTI: Quest’anno Marchetti è tornato ad essere Superman. Dopo la difficile stagione che ha vissuto lo scorso anno, il portierone biancoceleste ha vestito i panni del vero numero 1. Pioli gli ha restituito fin da subito la fiducia che lo scorso anno era venuta a mancare, rendendolo così di nuovo decisivo per la Lazio. Archiviati gli innumerevoli problemi fisici che lo avevano tormentato per tutto il campionato scorso Marchetti ha ripreso a guidare la difesa laziale con grinta e coraggio, tanto da essere l’unico portiere ad aver subìto 2 espulsioni nei top 5 campionati europei. Se la squadra di Pioli ha chiuso con una differenza reti di +33, facendo meglio delle stagioni degli Scudetti (+22 nel ’74 e + 31 nel 2000), parte del merito è anche dell’estremo difensore originario di Bassano del Grappa. Marchetti è sceso in campo 30 volte, rendendo inviolabile la porta biancoceleste in 11 occasioni. Il totale dei gol incassati ammonta a 29, ma il numero 22 è stato spesso decisivo con parate che hanno più volte salvato  il risultato. Il giudizio dell’annata è assolutamente positivo, la stagione è stata quella del riscatto: Marchetti ha riconquistato la fiducia di Conte, che lo ha richiamato in Nazionale dopo quasi 2 anni d’assenza. Il contratto del portierone è in scadenza nel 2016, ma la conquista della Champions ha contribuito ad accelerare i tempi per il rinnovo. A pochi giorni dalla chiusura del campionato si è parlato di un prolungamento, a breve potrebbe arrivare la firma che gli consentirà di proseguire l’avventura con la Lazio.

STRAKOSHA: Alle spalle di Marchetti e Berisha sta crescendo il giovane Strakosha, ventenne di nazionalità albanese. Il portiere è approdato nelle giovanili biancocelesti nel 2012, e l’anno successivo, alla partenza di Carrizo, è diventato il terzo estremo difensore laziale. Il classe ’95 è figlio di Fotaq Strakosha, ex portiere della Nazionale albanese, con la quale collezionò 73 presenze. In stagione Thomas non è mai sceso in campo con la Lazio, ma le sue prospettive sono sicuramente buone. Il numero 77 ha le idee molto chiare: “In futuro voglio diventare il primo portiere di questa squadra”, il suo augurio a inizio stagione, ma le vie del destino non sono mai prevedibili.

G.M.T.

 

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