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ESCLUSIVA LN. Avvocato Mauri: “Un accanimento inaudito. Il rinnovo? Spero che la Lazio non si faccia condizionare”
ESCLUSIVA LAZIONEWS.EU – Le parole di Melandri: “Il procuratore non può re-impugnare il caso di un condannato. Ilevski? Indagato e latitante. Chiunque parla diventa attendibile”…
ESCLUSIVA LAZIONEWS.EU – Ancora polemiche su Stefano Mauri. Il capitano della Lazio, in questi giorni al centro delle voci di mercato per un contratto non ancora rinnovato, potrebbe tornare al centro di un ciclone già noto. Dopo le ultime dichiarazioni di Ilievski su Lazio-Genoa e Lazio-Lecce, l’incubo potrebbe tornare infatti d’attualità: Palazzi potrebbe istruire un nuovo procedimento disciplinare che porterebbe, in caso di penalizzazione, a rivedere anche l’assegnazione della licenza Uefa al club biancoceleste. Per fare chiarezza sulla questione abbiamo contattato in esclusiva l’avvocato di Stefano Mauri, Matteo Melandri.
Mauri potrebbe essere nuovamente ritirato in ballo dalle dichiarazioni di Ilievski su Lazio-Genoa e Lazio-Lecce. Ci sono i presupposti per un nuovo procedimento disciplinare?
“Non vedo come la procura possa superare l’aspetto processuale, che comunque c’è già stato, in 3 gradi di giudizio. Mauri non è stato assolto, è stato condannato per omessa denuncia con una condanna a 6 mesi di squalifica. Paradossalmente è come dire a uno che è stato condannato “guarda è uscito un testimone che ti incolpa di qualcosa”. Non si può fare, il nuovo codice di giustizia sportiva approvato nel 2014 non prevede la possibilità che il procuratore possa re-impugnare il caso di un condannato. La revisione è consentita solo all’indagato. La procura può fare un tentativo, ma poi è la corte federale che decide. Qui stiamo parlando di una cosa gravissima: questo accanimento incide innanzitutto sulla libertà del lavoro. Mauri è un lavoratore e lavorare è un diritto sacrosanto che non può essere sospeso. Poi mettiamoci anche che a incolparlo è un co-indagato e oltretutto latitante da 4 anni… dov’è la credibilità?”
Per fare un po’ di chiarezza, chi è Ilevski e perché è così considerato?
“La mia impressione è che ogni volta che qualcuno aggiunge particolari e aumenta tesi accusatorie contro Mauri, venga tenuto in considerazione. Questa è una impressione che diventa certezza in relazone agli sviluppi che ogni volta ha questa vicenda. Quelle di Ilevski sono le stesse affermazioni che non trovarono conforto in Gervasoni, reputato già inattendibile. Il signor Ilevski ha rilasciato interviste che poi sono state persino smentite da successive intercettazioni. Vogliono tirare Mauri dentro ad ogni costo, ma questi sono scontri dialettici che non trovano riscontro nella realtà, io attendo un confronto in tribunale con la procura. Per ora c’è stato solo sui giornali.”
C’è la sensazione che nei confronti del ragazzo ci sia quasi una persecuzione?
“La procura sa di aver forzato la mano con il carcere nel 2012, e quella per loro fu una grossa battuta d’arresto, da come si è evoluto poi il caso. Mi ricollego a prima: chiunque dice “Mauri ha fatto o detto” diventa un testimone attendibile. Viene dato credito a chiunque. Sicuramente sì, c’è questa sensazione, stanno tentando in tutti i modi di confermare quelle che sono semplici illazioni e dicerie”
Il ragazzo come sta vivendo questo momento?
“Mauri è tranquillo, lo ha dimostrato anche nel corso della stagione giocando delle grandi partite. E’ stanco di queste polemiche, vorrebbe pensare solo al campo, anche se in questo momento ha il problema del contratto non ancora rinnovato…”
Al di là dell’incertezza sul suo futuro alla Lazio, crede che la società biancoceleste lo difenderà fino alla fine?
“In questo momento lui ha bisogno di vicinanza da parte della squadra, dello staff e della società. Il rinnovo del contratto sembrava qualcosa di certo, ora però c’è questa situazione di stallo. Non so se questa vicenda possa aver influito, se le due cose sono legate. Magari la Lazio vuole attendere l’esito di questa vicenda, ma speriamo tutti naturalmente che non sia così, il ragazzo per quello che ha dato a questa maglia non lo meriterebbe”
Giorgio Marota
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