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Gli ex Beruatto e Regalia: “Complimenti a Pioli, ha costruito una grande squadra”
La stagione biancoceleste è prossima ad entrare di nuovo nel vivo: lunedì iniziano le visite mediche di rito…
NOTIZIE LAZIO – La stagione biancoceleste si prepara ad entrare nel vivo, lunedì prossimo avranno inizio le visite mediche di rito per tutti i calciatori. Per parlare della prossima annata e di quella da poco conclusasi, due ex biancocelesti, Paolo Beruatto e Carlo Regalia, sono stati raggiunti dai microfoni di Lazio Style Radio 89.3. Queste le loro parole:
PAOLO BERUATTO
“Che stagione piena quella che attende la Lazio. Ma non solo, si prospetta un’annata molto intensa. Bisogna riconfermare quello che di buono è stato fatto fino ad ora. Tolta la Juventus è stata la Lazio è stata la miglior squadra. I capisaldi sono quei giocatori che ormai sono nel gruppo storico, a me piace nominare sempre Klose, un giocatore che è rimasto alla Lazio, e pesano nello spogliatoio. Ci sono i giovani che sono una risorsa della Lazio, quindi si ha un mix di giocatori molto esperti e giocatori molto giovani. C’è sempre qualcosa da limare e migliorare, ma l’importante è confermarsi a quei livelli che hai raggiunto. Ricordiamo il campionato appena concluso, dove sono mancate squadre come il Milan e l’Inter che si stanno muovendo con la voglia di rifarsi, e quindi la griglia di partenza si presenterà subito difficile. Le squadre europee sono squadre competitive che non bisogna mai sottovalutare. A livello di preparazione sono leggermente avanti a noi, e vorranno sicuramente superare il preliminare, tappa importantissima di questa stagione, per tutti. Il mister avrà preso in considerazioni tutte le possibile variabili, è vero che alcune partite durante l’estate sono amichevoli, ma serve la competizione, che alla fine è quella cosa che tira fuori dal giocatore il carattere. La difficoltà che c’è nel passare dalla Primavera alla Prima Squadra è quel salto, la differenza che c’è tra i due campionati. E questa cosa in Italia non riusciamo ancora ad aggiustarla. L’idea di andarsi a fare le ossa in Serie B è quel gap che si cerca di ridurre in questo passaggio. Qualche talento nella nostra Primavera c’è, il mister li ha sicuramente già individuati. Ma l’inserimento di 1-2 giocatori in Prima Squadra ogni anno dovrebbe essere l’obiettivo annuale di ogni squadra. Un Danilo Cataldi non potrà essere l’eccezione per sempre. Bisogna trovare una formula dove questi ragazzi possano avere un percorso migliore ed arrivare più pronti alla Prima Squadra. In Grecia, per esempio, c’è un campionato Under 19, uguale alla Serie A, girone unico. E poi ci vorrebbe un ranking che terrebbe conto dei singoli e delle partite per far sì che le società di grande livello tra Serie A e Serie B, con delle giovanili forti, non vengano penalizzate. Chi vince, il girone unico, vince il campionato. Le Final Eight non mi piacciono molto come formula, chi sta fermo un mese, chi arriva dai playoff. Deve mutare tutto il sistema in generale”.
CARLO REGALIA
“Abbiamo la stessa Lazio della scorsa stagione, e non è poco. Questa squadra è diventata una macchina da punti, funziona lineare e ben ritmata. E’ partita dal basso, con tante sconfitte, la fiducia data a Pioli e la crescita di tanti giocatori l’hanno fatta diventare quella che è ora, una squadra temibile. Questa è la dimostrazione che le squadre si possono migliorare con il lavoro dell’allenatore, e non solo con gli acquisti. Il vero fuoriclasse è stato Pioli. L’anno prima Felipe era in panchina ed ora? Il mister ha trovato il modo di farli esprimere e giocare. Lui li ha uniti e li ha fatti sentire assolutamente mai inferiori ai giocatori delle altre squadre. Si aiutano uno con l’altro. I centrocampisti si fermano a coprire i difensori quando si inseriscono, difficilmente stai scoperto. Prendiamo l’Inter, perdeva palla e subiva il gol. Se sei scoperto dietro sei finito. Qui nessuno scopre l’altro. Certo, potevi vere qualche punto in più, ma il lavoro è stato colossale. Ora hai una squadra con una fisionomia, che parte con dei vantaggi. Poi se inseriscono qualche giocatore che è sicuro al 100% di essere ben collaudato e migliore di chi è in campo, allora è un acquisto più che utile per il presente e quello che ti aspetta. Altrimenti, in questo momento della Lazio, andare a testare qualcuno lanciandolo subito con gli altri in campo, non penso sia utile per migliorare alcune prestazioni, ma potrà andare bene nel lungo periodo, dopo che avrà capito e si sarà inserito nel gioco, nel gruppo e in tutto il sistema. Ripeto, ora i nostri ragazzi possono partire subito con il piede sull’acceleratore. Siamo assolutamente nei tempi per acquistare, è diverso da quando tanti anni fa prendevi un giocatore già mesi prima. Ora il tempo c’è, a volte aver fretta vuol dire spendere più del dovuto e poi finisci per pentirtene. Se aspettano, è perché vogliono fare le cose per bene, pagandole il giusto, con la sicurezza di chi portano in squadra. Gira voce di due pedine come Osvaldo e Borini, ho sentito. Tra i due, l’attaccante è Osvaldo. Borini è un ottimo giocatore, ma è uno che ha bisogno di inserirsi durante l’azione. Deve stare sulla trequarti pronto a dare una mano al centrocampo ma pronto ad inserirsi perché ha tecnica, inserimenti e buon gioco. Osvaldo ha cambiato troppe squadre, se lo ha fatto un problema c’è, e sicuramente non è tecnico. Poi in campo è una prima punta. Un attaccante vero. Ma non credo che uno sia alternante all’altro, sono troppo diversi, bisognerà capire come vuole giocare Pioli”.
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