CONFERENZE STAMPA
Bayer-Lazio, Candreva: “Questione capitano chiusa: ora testa alla Champions, ce la meritiamo” (VIDEO)
BAYER LEVERKUSEN-LAZIO – Il numero 87 biancoceleste interviene in conferenza stampa per presentare la sfida contro le Aspirine… LAZIONEWS.EU SEGUE L’EVENTO IN TEMPO REALE DA LEVERKUSEN
BAYER LEVERKUSEN-LAZIO – Ci siamo: fervono gli ultimi preparativi per Bayer Leverkusen-Lazio, sfida che mette in palio l’accesso ai gironi di Champions League. All’andata i biancocelesti hanno avuto la meglio sui tedeschi grazie alla rete di Keita. Il vantaggio laziale è esiguo e gli uomini di Pioli dovranno impegnarsi al massimo per portare a casa il risultato. Tra i protagonisti ci sarà Antonio Candreva, che interviene in conferenza stampa al fianco del mister.
Da Leverkusen
Daniele Gargiulo
LA CONFERENZA
Bayer-Lazio, Candreva in conferenza stampa by Lazionews.eu
Sei stato sorpreso dalla prestazione di Kishna?
“E’ un ragazzo interessante, con doti tecniche importanti. Si è inserito alla grande, ha fatto un’ottima prestazione con il Bologna, ha ancora margini di miglioramento”.
Al di là delle differenze tecniche tra le due squadre, LAzio e Bayer hanno una grande differenza di intensità: il parere dal campo…
“L’intensità è tanta, perché contro il Bayer la partita della settimana scorsa il pensiero della giocata che l’avversaria che ti viene a pressare è molto diverso dal nostro campionato. Sono state partite diverse, in campo internazionale l’intensità è diversa non ti lasciano spazi e occasioni. Le poche che riesci a creare le devi finalizzare nel migliore dei modi”.
Quando hai rinnovato hai detto che volevi diventare una bandiera, domani con la fascia di capitano. Quanto è imporante arrivare a questa partita con queste sensazioni?
“La fascia di capitano è un capitolo chiuso. Per me parla il campo, le sensazioni per domani sera sono importanti. La voglia di giocare una competizione importante, io personalmente ho voglia di arrivare ai gironi di Champions e la voglia di arrivare a questo traguardo è importante, perché non l’ho mai giocata”.
Tu sei uno dei veterani di questa squadra, ti senti qualche responsabilità in più?
“Io purtroppo non sono di tante parole, il discorso più importante lo farà il mister. Ai giovane posso solo dire di essere tranquilli, di mettere in campo tutto quello che hanno: il loro istinto, il loro entusiasmo. La responsabilità è tanta, quando si indossa questa maglia e quando si va in campo internazionale è ancora maggiore e le responsabilità sono altissimi”.
Novanta minuti, un anno di lavoro…
“L’unica cosa che penso è il passaggio di questo preliminare, ce lo meritiamo veniamo da un anno importantissimo, fatto di tante sofferenze e sacrifici. Tutti noi ci meritiamo questo grandissimo traguardo”.
All’interno dello spogliatoio per alcuni questa è la partita più importante della carriera? La gara di andata vi ha insegnato qualcosa?
“Ci ha insegnato che una cosa in più sappiamo del nostro avversario, sappiamo dove possiamo fargli male e dove loro possono far male a noi. Sappiamo che è una partita fatta di contrasti, da battagliare. Per tutti è la partita più importante della carriera, è importante andare nell’Europa che conta”.
Juventus, Parma, Cesena, Lazio, titolare in Nazionale, stai per giocare una partita importante in Champions, cosa è successo nel 2011-2012, ti stavi perdendo?
“Forse sì, dopo che sono arrivato alla Lazio ho raggiunto una maturità importante di rendimento, la consapevolezza dei miei mezzi. Forse ho fatto il passaggio più importante che un giocatore possa fare”.
Che ti faresti consigliare da qualche giocatore del Barcellona, che ha vinto la Champions?
“Farei tantissime domande, sono tutti grandi giocatori: gli chiederei l’approccio alla gara, come affrontare queste partite delicate con tranquillità”
(FINE)
CANDREVA A MEDIASET
In Champions da capitano…
“L’importante è ascoltare la musichetta, pensiamo alla partita e vogliamo passare il turno”.
Sul risultato dell’andata…
“Non ci mette al riparo, sarà difficile e dovremo soffrire, Non dobbiamo pensare al risultato precedente. L’atteggiamento deve essere quello di sempre. Dobbiamo essere noi stessi e fare la partita”.
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