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DNIPRO – LAZIO dalla A alla… Z
Tutte le lettere dell’alfabeto per presentare il match di giovedi contro la squadra ucraina…
LA PARTITA DALLA A ALLA Z – Da poco archiviata la vittoria contro l’Udinese, ecco che la Lazio si appresta a prepararsi per l’appuntamento con l’Europa League. Giovedi 17 Settembre i biancocelesti affronteranno il Dnipro: LAZIONEWS.EU ritorna con “La partita dalla A alla… Z”, la rubrica che racconta le curiosità legate al match con tutte le lettere dell’alfabeto.
A di Andata. Manca pochissimo alla prima giornata della fase a gironi d’Europa League. Dopo la vittoria contro l’Udinese, i ragazzi di Pioli dovranno concentrare le energie e riorganizzare le idee per riuscire a fare punti in un campo particolarmente ostico. Riusciranno a cavalcare l’onda dell’entusiasmo?
B di Bayer Leverkusen. L’ultima in Europa è una ferita che non si è ancora del tutto rimarginata. La sconfitta contro le aspirine, che ha comportato la prematura eliminazione dalla Champions, non è andata giù a nessuno a Roma. E la trasferta di Chievo è stata lo specchio della condizione psicologica della squadra, dopo il BayArena. La Lazio però ha dato dimostrazione di volersi rialzare: quello dei tedeschi può definirsi un capitolo chiuso.
C di Coppa. Sarà la 101esima gara tra Coppa UEFA ed Europa League per la squadra capitolina: delle 100 fin’ora disputate, la Lazio ne ha vinte esattamente la metà.
D di Dnipro Arena – Si giocherà a porte chiuse allo stadio della squadra ucraina. La decisione è stata adottata dall’Uefa per punire le intemperanze dei tifosi nella scorsa edizione della manifestazione.
E di Esordi. Partita che potrebbe essere segnata da diversi esordi: primo fra tutti quello della nuova maglia “away”, una creazione della Macron che veste i giocatori di scuro per l’Europa, con tanto di aquila stilizzata. Dopo l’ottimo esordio in Campionato, potrebbe fare la sua prima apparizione sul palcoscenico europeo l’olandese Hoedt. A centrocampo fin dal 1′ potrebbe toccare a Milinkovic-Savic; a Pioli la scelta di inserire anche Onazi, regalandogli un’altra possibilità.
F di Finalista. La scorsa edizione di Europa League è tanto cara ai supporters della squadra ucraina: il Dnipro, giunto in finale per la prima volta nella sua storia, si arrende soltanto al Siviglia. La squadra di Emery vince 3-2 nella finale di Varsavia e si aggiudica per la seconda volta consecutiva la coppa. Un vero peccato, vista la marcia trionfale dei biancazzurri fino a quel momento.
G di Girone. Lazio, Dnipro, St.Etienne e Rosenborg: questo il Girone G, che vedrà i biancocelesti contendersi un posto per i sedicesimi di finale.
H di Hunter. L’arbitro scelto è Arnold Hunter, fischietto classe ’80, proveniente dall’Irlanda del Nord. E’ arbitro FIFA dal 2011 e nella scorsa stagione europea ha arbitrato due volte nei gironi di Europa League. Il direttore di gara sarà aiutato dagli assistenti Richard Storey e Andrew Neeson e dagli addizionali Raymond Krengl e Mervyn Smith, mentre Siven Bell farà da Quarto Uomo.
I di Incompiuta dell’Est. Il Dnipro ha conosciuto il grande calcio molto tardi e dopo l’unico successo nel campionato sovietico nel 1983 ha visto tante vittorie sfumare e molte finali da cui è uscito sconfitto. L’apice proprio l’anno scorso in Europa League, con lo stesso risultato di sempre: un inconsolabile secondo posto.
K di Konoplyanca e Kalinic. Se si è riusciti a sfiorare l’impresa a Maggio, il popolo ucraino lo deve a loro. Due veri top player che però, dopo la finale di Europa League, hanno abbandonato la nave trasferendosi rispettivamente al Siviglia e alla Fiorentina. Oggi il Dnipro resta una squadra difficile da scardinare, specialmente in casa, ma senza i due fattori “K” fa sicuramente meno paura.
L di Lobanovskyi. Primo ad allenare il Dnipro dal 1969, il “colonnello” fu insignito anche del titolo di Eroe d’Ucraina, la più alta onorificenza della nazione. Anche lo stadio della Dinamo Kiev è stato nominato “Stadio Valeriy Lobanovkyi” in suo onore: un pioniere della fede biancazzurra e dei colori di un’intera Nazione. Il nostro, un tributo quasi necessario.
M di Matri. E’ già Matri-mania. Una media di voti altissima dopo l’esordio contro l’Udinese scaturita dalle due splendide reti con tanto di benedizione della curva Nord. Una forma fisica perfetta, lo si annunciava da giorni: l’ex milanista è arrivato a Roma con la voglia di dimostrare grandi cose e dopo il debutto fortunato potrebbe essere il bomber che tanto è mancato alla Lazio.
N di Napoli. L’ultima squadra italiana incontrata dal Dnipro in Europa è stata il Napoli di Benitez, sconfitta in semifinale: Dalla coppa al coppetiello da tirare dietro alla squadra, il passo è stato breve. Non era di certo la favorita, ma il brillante percorso della squadra ucraina è stato davvero degno di nota.
O di Otto. Giovedi sera alle 21.05 la partita trasmessa in chiaro sul canale 8 del digitale terrestre (Mtv) non sarà quella dei biancocelesti a Dnipropetrovsk ma il match della Fiorentina impegnata con il Basilea.
P di Primo appuntamento. Sarà il primo incrocio nella storia di Lazio e Dnipro. I capitolini contro le ucraine sono sempre usciti vincitori, perdendo soltanto nel lontano 17 settembre 1975 contro l’FC Chornomorets Odesa.
R di Rosa. Una rivoluzione per la squadra di Markeviç, che scenderà in campo con tante novità rispetto allo scorso anno: un’attenzione particolare al difensore Douglas, vicino anche alla Lazio durante il calciomercato estivo, al capitano Rotan ed al neo acquisto Ruiz, classe 94.
S di Seleznyov. Un vero e proprio pericolo per la difesa nostrana. Nelle ultime due partite ha realizzato ben quattro gol spingendo al terzo posto la squadra in classifica, ed è sempre lui ad aver spento i sogni dei napoletani siglando il 14 maggio la rete dell’1-0 che ha condotto il Dnipro all’agognata finale.
T di Tour de force. Sarà una settimana infuocata per Candreva e compagni: domani l’impegno europeo, domenica 20 la trasferta al San Paolo e poi, il 23 settembre, il temutissimo incontro casalingo contro il Genoa, bestia nera per i biancocelesti.
U di Unione. Contro il gruppo di Colantuono la coesione è valsa 3 punti: è bastato il secondo tempo per capire che per vincere non sarebbe bastato giocare bene ma erano necessari spirito di squadra e di sacrificio. Insomma l’unione di ogni singolo componente, anche di chi esce e viene sostituito o chi invece resta in panchina. Tutti insieme, proiettati verso lo stesso obiettivo.
V di Vincere!. Imperativo categorico, sin dalla prima partita. Perché è proprio quando si è certi che tutto andrà bene, vedi la gara di ritorno contro il Bayer, che s’ingarbuglia la matassa, si complicano i piani e si finisce con in mano un pugno di mosche. Vincere, convincere e convincersi di essere competitivi e di poter far bene…anche in Europa.
Z di Zero timori. Affrontare a viso aperto ogni avversario, senza paure né timori reverenziali. Imparare a crederci sempre di più. Le basi per andar lontano ci sono, ora ci vuole il coraggio di spiegare le ali e spiccare il volo.
Michela Santoboni
Twitter: @micmarvic
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