MOVIOLA
Lazio-Genoa. LA MOVIOLA. Rizzoli azzecca tutte le decisioni importanti, ma troppe imprecisioni
Il fischietto emiliano vede bene nelle due espulsioni rossoblu, ma…
La MOVIOLA a cura di Lazionews.eu – Partita tranquilla e correttissima all’Olimpico, con Rizzoli che non interviene praticamente mai. Il primo cartellino giallo arriva al 25′ ed è per Cataldi, che commette fallo su Pandev: provvedimento fiscale, l’ammonizione è esagerata. Pochi secondi dopo lo stesso 32 biancoceleste chiede il cartellino per Tachtsidis che usa solo il corpo su Milinkovic, ma Rizzoli non lo ascolta. Al 32‘ fallo di mano evidente di Perotti che si porta avanti il pallone con il braccio in maniera netta: il giallo ci poteva stare tutto, ma Rizzoli non lo estrae. Al 35′ passa in vantaggio la Lazio grazie al colpo di testa di Djordjevic, che da solo devia in rete il cross al bacio di Lulic. Sbaglia la difesa del Genoa, con i due centrali che si spostano in avanti al momento sbagliato e lasciano in posizione regolare il serbo. Vedono bene gli assistenti. Pochi minuti dopo giallo anche per Marchese per fallo di mano al limite dell’area. Ottima la segnalazione al 40′, che coglie Pandev in posizione di fuorigioco di qualche centimetro all’ingresso dell’area laziale. Reagisce il Genoa, Felipe Anderson interviene da dietro su Perotti cercando il pallone e poi trovandolo. Rischia tantissimo il brasiliano così come rischia forse ancora di più Cataldi pochi secondi dopo, con il fallo su Rincon. Il Genoa chiede il rigore ma il fallo è nettamente fuori dall’area e soprattutto il centrocampista laziale rischia un altro cartellino giallo. Rizzoli lo grazia. Finisce sull’1-0 biancoceleste il primo tempo.
IL SECONDO TEMPO – Il primo giallo della ripresa se lo ‘conquista’ Cissokho, che rinviene sul lanciatissimo Felipe Anderson solo con un fallo da dietro. Sanzione inevitabile. Il numero 90 rossoblu replica all’11’ commettendo fallo ancora su Felipe Anderson che gli era andato via con un gioco di prestigio: l’esterno rossoblu ci mette il tacco e atterra l’ex Santos. La seconda ammonizione è la naturale conseguenza. Segnalazione di offside invece sbagliata sull’azione seguente di contropiede , con Kishna che serve Djordjevic in ottima posizione ma il serbo restituisce il pallone invece di calciare in porta. L’ex Nantes viene fermato in posizione di fuorigioco che però non c’era assolutamente. Al 63′ raddoppio biancoceleste con un gol meraviglioso (stile Sassuolo dello scorso anno) a giro col destro di Felipe Anderson. Genoa tramortito che accenna la reazione, Gentiletti trova un’altra ammonizione (stavolta corretta). Partita intensa e maschia, Felipe Anderson chiede a gran voce il fallo per il fallo di De Maio che ci mette il corpo e stende il brasiliano: ci stava tutto il fischio oltre al giallo per il francese, anche per un fallo precedente. Sull’azione di ripartenza rossoblu fallaccio di Milinkovic-Savic, che si guadagna l’ammonizione nettissima. Al 40′ il Genoa rimane addirittura in 9 per l’espulsione diretta agli indirizzi di Goran Pandev: per l’ex biancoceleste gomitata ai danni di Mauricio, non cattivissima ma sicuramente gratuita. Ci sta il rosso. Il match scivola via in maniera abbastanza tranquilla, con il Genoa che non rischia più niente in 8 (Rincon c’è ma è infortunato).
IL VOTO – Sfida tranquilla a livello di episodi complicati da giudicare per Rizzoli, che però deve mettere spesso mano al taccuino. Ammonizioni più o meno sempre corrette, ad eccezione di almeno due-tre situazioni ma il rosso a Pandev è giusto a rigor di regolamento, così come è giusto quello a Cissokho. Vedono bene i guardalinee anche sul gol di Djordjevic, in posizione regolarissima. Alla fine il saldo è positivo per la squadra arbitrale che ha diretto il match stasera all’Olimpico, con le decisioni davvero importanti azzeccate: il voto sarebbe molto buono se non ci fosse stata una serie di imprecisioni nell’assegnazione di falli e di situazioni spesso non gestite al massimo. Elementi che pesano molto nella prestazione di quello che rappresenta il maggior arbitro italiano: voto 6, anche se abbondante.
Francesco Iucca
TWITTER: @francescoiucca
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