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I rimpianti di Mendicino: “La Lazio ha fermato la mia carriera”
NOTIZIE LAZIO – L’ex attaccante aggiunge: “Ovviamente oggi seguo la squadra di Pioli, può confermarsi in alto, anche grazie a Matri. Un grande attaccante”…
NOTIZIE LAZIO – Estate 2008, la Lazio è di scena all’Anfield Road per una prestigiosa amichevole contro il Liverpool. A dieci dalla fine, mister Delio Rossi si gira verso la panchina e chiama un giovanotto dalle belle speranze: “Vai Ettore: tocca a te!”. L’Ettore in questione è Mendicino, attaccante classe 1990, che riesce a scalare la montagna della Primavera fino ad arrivare in prima squadra. Purtroppo per lui, la permanenza sarà breve (appena 4 presenze) ed i ricordi non sono di quelli dolci: “Purtroppo la Lazio è la società che ha frenato la mia carriera – racconta a gianlucadimarzio.com -. A 20 anni mi ha messo fuori rosa, non il massimo per un giocatore a quell’età. Così sono dovuto ripartire da Serie B e Lega Pro, dove penso comunque di aver dimostrato le mie qualità. Soprattutto con Como e, la già citata, Salernitana. Molti ragazzi hanno avuto problemi, penso anche a Rozzi che fu mandato in prestito, senza giocare, al Real Madrid“. Eppure la Lazio rimarrà sempre nel suo cuore: “Tutto il ricordo che va oltre il discorso societario è bellissimo. Fa parte della mia vita. L’esordio in Serie A non lo dimenticherò mai, così come le amichevoli con Porto e Liverpool. Ad Anfield mi venne anche annullato un gol. Eravamo un bel gruppo, vincemmo la Coppa Italia. Sento ancora molti della Primavera, sono contento in particolare per Tuia che con la Salernitana sta dimostrando il proprio valore. Riferimenti? Mi trovavo bene con tutti, in particolare con Pandev, Firmani e Zarate. Proprio l’argentino aveva colpi fantastici, forse il suo limite fu non saperli gestire. Rocchi invece faceva da chioccia. Ovviamente oggi seguo la squadra di Pioli, può confermarsi in alto, anche grazie a Matri. Un grande attaccante”. Una dedica speciale, poi, al tecnico che lo ha lanciato tra i grandi: “Delio Rossi? Penso al presente. Però anziché andare in prestito in B avrei potuto giocarmi una chance diversa, come successe a Kozak. A Delio sono molto legato, visto anche il debutto in A, così come a Gregucci”. L’obiettivo è sempre lo stesso, nonostante siamo passati ormai sette anni: “La Serie A chiunque la sogna, è uno stimolo. Sono felice per Mancosu e Ciofani, con il quale ho giocato, bravi a trovarla. Spero che un giorno tocchi anche a me. Per questo ho scelto Siena”.
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