LAZIO PRIMAVERA
Primavera. Latina-Lazio, le pagelle: soffre la difesa, la coppia Rossi-Calì è una garanzia
PRIMAVERA – In attesa del vero Murgia, male Borecki e Germoni…
PRIMAVERA – Si conclude sul risultato di 2-2 il derby tra Latina e Lazio, un match dalle tante emozioni e dalle innumerevoli occasioni da parte di entrambe le formazioni laziali. Nel primo tempo a Taider risponde per gli ospiti Murgia, poi subito dopo la ripresa si riporta in vantaggio il Latina con Atiagli e solo quasi alla fine del secondo tempo Calì agguanta il pareggio definitivo. Il migliore dei biancocelesti oggi è proprio Calì, che insieme a Rossi forma una pericolosa coppia d’attacco, che riesce a mettere in difficoltà la retroguardia avversaria e a confezionare il gol che riporta in parità il match. Germoni e Borecki i peggiori: il primo colpevole del primo gol del Latina, il secondo manca ancora un po’ di personalità.
Matosevic 6: Di tiri in porta il Latina ne scaglia davvero pochi e gli unici davvero pericolosi sono quelli che poi portano ai gol nerazzurri sui quali lo sloveno non ha grosse colpe, anche se sul secondo poteva fare qualcosa di più. Nel finale salva miracolosamente.
Manoni 6: In una difesa spesso in difficoltà e poco pericolosa sulle fasce fa quello che può e risulta essere uno dei migliori. Sbaglia poco, sempre molto ordinato, cresce tanto nella ripresa anche in zona offensiva.
Mattia 6: E’ il ministro di una difesa che quest’oggi fa spesso acqua, sbaglia pochissimo come al solito e in un paio di occasioni si va vedere anche davanti. In un match in cui il Latina sfrutta tantissimo le fasce gli esterni vanno spesso in affanno sulla velocità e la frizzantezza di Atiagli e Kasai.
Germoni 5: Non è in ottime condizioni e in effetti si vede, anche considerando che gioca in una posizione non sua come quella di centrale difensivo. Perde un pallone sanguinoso nel primo tempo che consente a Kasai di servire al centro Taider per l’1-0 Latina. Ci può stare una gara sottotono da parte del motorino di sinistra, esce nel secondo tempo.
Dovidio 5,5: Si fa vedere pochissimo davanti se non in un paio di occasioni nel primo tempo, e soffre non poco il dinamismo di Sbordone spesso poco presidiato. Va spesso in affanno.
Borecki 5: Da lui ci si aspetta tanto, è il play che servirebbe a questa Lazio ma al polacco manca ancora un po’ di personalità e di malizia. Deve ritrovarsi, la Lazio ne ha bisogno in quella posizione e ‘Bore’ ne ha le qualità tecniche. Soffre anche il doppio impegno con la nazionale.
Murgia 6: Annata davvero complicata per il numero 10 biancazzurro, che fatica a trovare la condizione fisica ottimale. Non si vede tantissimo, perde ancora troppi palloni e non è il calciatore imprescindibile che era lo scorso anno. Ha però il merito di realizzare il gol laziale nel primo tempo con un bel tiro-cross e di mettere spesso in mezzo palloni davvero interessanti.
Folorunsho 6: Inizia molto bene, è uno dei più pericolosi dei suoi, nel primo tempo si mangia un gol di testa in tuffo davanti alla porta ma provoca anche due ammonizioni. Decresce verso la fine del primo tempo, poi Inzaghi lo toglie perchè appena ammonito. Può crescere, il Wojtyla di sicuro gli ha fatto benissimo.
Palombi 6: E’ mancato tanto nei due match che la Lazio ha giocato senza di lui. Nel primo tempo agisce centralmente dietro le punte ma rimane spesso imbottigliato nel traffico e perde di efficacia ma quando riesce a liberare la sua corsa è difficile tenerlo. Come sempre ottimo uomo assist, lotta e sgomita ma spreca clamorosamente un gol da pochi passi. Ancora non al meglio, ma è mancato tanto.
Rossi 6,5: Da quando la Lazio gioca a due punte non è più l’uomo deputato al gol, ma fa tanto tanto lavoro sporco, si defila spesso e perde pochissimi palloni. Lì davanti è uomo imprescindibile, difficile rinunciare a un attaccante del genere.
Calì 7: Ottima prestazione, in cui l’ex Roma ha pochi palloni giocabili ma quelli che ha li sfrutta al meglio e sempre al massimo della pericolosità. Un gol annullato e uno invece valido, con Rossi forma un’ottima coppia.
Beqiri 6: Si è messo particolarmente in mostra nel Wojtyla, entra nella ripresa e non sfigura.
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Francesco Iucca
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