Lazio in svantaggio: quando la rimonta è una missione (quasi) impossibile

Pubblicato il 19/10 alle ore 18.29

NEWS DEL GIORNO – Quindici punti in 8 gare e momentaneo quarto posto in classifica in coabitazione con Napoli e Sassuolo: la vetta della classifica è a sole tre distanze e lo score della Lazio in campionato non è di certo allarmante. Le ambizioni dei biancocelesti sono state fissate a più riprese, l’obiettivo stagionale è un posto in Europa, meglio se dalla porta principale chiamata Champions League. Il cammino degli uomini di Pioli ha vissuto fin qui una serie di alti e bassi da capogiro, con una serie di batoste che avrebbero steso chiunque, buone prestazioni e qualche stop evitabile. Tredici uscite ufficiali, 7 vittorie, 4 sconfitte e un solo pareggio: il dato che salta all’occhio riguarda però la scarsa capacità di reagire di questa Lazio: solo in due occasioni i biancocelesti sono riusciti a riacciuffare il risultato portando a casa l’intero bottino.

A TESTA BASSA – Contro il Sassuolo la prestazione offerta dai biancocelesti è stata diversa rispetto alla sconfitte subite in trasferta nei turni precedenti, ma a non subire cambiamenti è stato il risultato finale. Finiti sotto a causa del dubbio rigore assegnato agli emiliani, Klose e compagni hanno alzato la pressione, senza riuscire a trovare il pareggio, anzi, nella ripresa i neroverdi hanno sfruttato l’occasione per raddoppiare. Solo a 25′ dalla fine i capitolini hanno accorciato grazie a Felipe Anderson, ma sul finire del match il forcing laziale guidato dalla quasi totalità del reparto offensivo contemporaneamente in campo, non ha avuto il giusto impeto per impensierire gli uomini di Di Francesco. Mister Pioli ha accusato: “Sul rigore non c’è contatto“, ma se l’è presa anche con i suoi: “Sconfitta diversa dalle altre, ma dobbiamo migliorare il rendimento in trasferta“. Il problema non riguarda soltanto i risultati lontano dall’Olimpico ma risiede in una spesso evidente difficoltà dei biancocelesti di rialzare la testa una volta finiti in svantaggio.

RIMONTA MISSION (QUASI) IMPOSSIBLE – Le uniche due occasioni in cui la Lazio ha rimontato il risultato risalgono al match del Bentegodi contro il Verona, quando la vittoria fu firmata da Biglia e Parolo, dopo il momentaneo vantaggio di Helander, e alla sfida dell’Olimpico contro il Saint Etienne. Nelle altre occasioni in cui è finita sotto, l’esito finale è stato sempre lo stesso: vittoria per agli avversari. A partire dal primo match ufficiale, la poco entusiasmante trasferta in terra cinese per la Supercoppa italiana contro la Juventus, gli uomini di Pioli hanno iniziato a perdere pezzi pregiati a causa dei vari infortuni e con loro un pizzico di esperienza e carattere. Dopo la sconfitta contro i bianconeri si sono susseguite in rapida successione le debacle in trasferta contro Bayer Leverkusen, Chievo e Napoli, in cui la Lazio ha incassato 12 reti senza segnarne neppure una. Contro Verona e St. Etienne la rotta pareva invertita, ma a Reggio Emilia un vecchio incubo è tornato a farsi vivo. Al Mapei Stadium è finito KO anche uno dei pochi uomini che in questo inizio di stagione ha dimostrato di poter dare uno scossa anche a partita in corso: Keita si è fermato a causa di un trauma distorsivo al ginocchio sinistro e ne avrà probabilmente per un paio di settimane. Il tour de force è appena iniziato e i biancocelesti tutti auspicano di poter rialzare la testa in fretta: giovedì c’è il Rosenborg, poi in pochi giorni Torino, Atalanta, Milan e il ritorno contro gli svedesi. Il filotto di partite consecutive terminerà l’8 novembre con il derby della capitale, gara nella quale sicuramente bisognerà mostrare i denti. Contro il Sassuolo la reazione si è intravista, ma non è bastata per portare a termine la rimonta: per ora è troppo poco, ma i tifosi biancocelesti (che si augurano innanzitutto di non finire sotto) hanno voglia di gioire al più presto per il compimento di quella che pare una mission (quasi) impossible.

Gian Marco Torre

@torre_gm